Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Saverio Tutino

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2011 18:17
OFFLINE
Email Scheda Utente
[IMG]http://i43.tinypic.com/w6z6ab.jpg[/IMG]
13/12/2011 17:24
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Saverio Tutino è un giornalista o meglio era perchè morto poco più di un mese fa.

Come inviato dell' Unità ha raccontato Cuba, ci ha scritto libri. Lui stesso racconta di averne creato il mito in Italia. Molte le cose che ha raccontato della rivoluzione cubana, sono le stesse cose che qualcuno racconta ancora, vedi i vari Manoliti e finendo ai vari Minà. Peccato che Saverio Tutino, nel tempo se ne pentì di aver creato quel mito e si rese conto che la rivoluzione cubana presentava e rappresenta non proprio un esempio dei migliori.

Saverio Tuttino comunque è un altro Italiano, che a Cuba ha avuto un suo peso, sicuramente nel ambiente culturale e tra i corrispondenti stranieri.

Copio e incollo il suo coccodrillo, dove non si parla solo di Cuba.

ROMA - E' morto Saverio Tutino, giornalista, scrittore e fondatore dell'Archivio diaristico nazionale. Tutino era nato a Milano il 7 luglio 1923, è scomparso a 88 anni dopo essere stato ricoverato per un ictus alla clinica San Raffaele di Roma.

Straordinarie le sue esperienze di vita e di lavoro. In effetti, da cronista - come gli piaceva definirsi - Tutino ha raccontato quello che ha vissuto e visto: la resistenza da giovanissimo comandante partigiano in Val D'Aosta (nome di battaglia "Nerio"), l'indipendenza algerina, la Cina post-rivoluzionaria, la rivoluzione cubana, l'America Latina.

Era studente universitario a Milano quando, dopo l'8 settembre del '43, per sfuggire alla chiamata alle armi dei repubblichini parte per la Svizzera. In un campo di rifugiati ha i primi contatti con gruppi antifascisti e decide di tornare in patria entrando nelle formazioni partigiane in Val D'Aosta e nel Canavese. Commissario politico prima della 76ma brigata Garibaldi e poi della VII divisione Garibaldi "Aosta", con la liberazione entra tra i redattori del politecnico di Vittorini.

Passa poi a Vie nuove e quindi all'Unità, come inviato in Cina e più tardi come corrispondente prima da Parigi e poi da Cuba dove vive in prima persona tutta la stagione della rivoluzione castrista. E' proprio l'esperienza cubana a lasciare il segno più profondo. Imprescindibili, per ogni lavoro di ricerca sulla rivoluzione dei Barbudos, restano i suo testi: Gli anni di Cuba (Mazzotta,1973), L'ottobre cubano (Einaudi, 1974), Guevara al tempo di Guevara (Editori riuniti, 1996). Ogni volta che si cercava una opinione autorevole su ciò che accadeva a l'Avana bisognava chiederla a Tutino, memoria storica di quella rivoluzione, anche se mancava da Cuba dal 1980. Lui, iscritto al Pci dal 1944, giornalista per trent'anni a l'Unità, aveva visto incrinarsi il rapporto con il partito proprio a causa di Cuba che a metà degli anni Sessanta gli era apparsa la capitale di un terzo polo della politica internazionale, quello a cui facevano riferimento i Paesi del terzo mondo e del movimento dei non allineati che a botteghe oscure si conoscevano assai poco. Il Pci gli sembrò in quegli anni accettare troppo supinamente la realpolitik della "guerra fredda" e del bipolarismo imperniato su Washington e Mosca.

Il 9 agosto 1994, in una intervista al Corriere della Sera, Tutino esplicitava i suoi ripensamenti a molti anni di distanza: "Sì, lo ammetto. Io sono stato forse il maggiore responsabile della creazione del mito cubano in Italia, il mito di una società giusta ed egualitaria. Mi sono sbagliato e ho pagato quello sbaglio. Il mito nasce quando un uomo politico lo crea intorno a sè. E, tra tanti difetti, bisogna riconoscere a Castro di essere un politico di notevole calibro. Ha capito che la politica si fa con i miti e non con i decreti". E sul rapporto con il Pci annotava: "Il partito, alla fine degli anni Sessanta, mi rimproverò di essere troppo innamorato di Cuba. Allora mi arrabbiai, oggi riconosco che avevano in gran parte ragione. Uscirne è stata un'avventura difficile, sofferta". Lui era restato un comunista inquieto, libero da discipline di partito e di corrente come aveva scritto nella sua autobiografia.

Nel 1976, sin dalla fondazione del giornale, passa a La Repubblica, come inviato in Spagna e ancora una volta in America Latina.

Indimenticabile il ricordo che ha lasciato nella nostra redazione. Grande chioma bianca, Saverio amava passare lunghe giornate in redazione a discutere con i colleghi. Poi ebbe guai al cuore, e dovette rinunciare ai viaggi in aereo.

Nel 1984, Tutino fonda a Pieve Santo Stefano (Arezzo) l'Archivio diaristico nazionale che raccoglie quasi diecimila scritti autobiografici di italiani, diari che sarebbero altrimenti rimasti anonimi pur racchiudendo storie individuali paradigmatiche di pezzi di storia d'italia. Tutino ha sempre tenuto un diario, dove annotava le sue osservazioni da cronista e le riflessioni quotidiane. Questo, amava ripetere, gli aveva permesso una sorta di autoterapia con cui tenere a bada le insofferenze del suo carattere ma anche una certa tendenza alla depressione.

La scomparsa di Saverio Tutino "lascia tutti noi appesi, perplessi, pieni di insicurezze", scrive oggi Loretta Veri dell'Archivio di Pieve Santo Stefano. "Una volta - prosegue Loretta Veri - hai voluto scrivere sul libro delle firme 'Saverio eredita più di quello che ha creato. Grazie a tutti voi'. Ma siamo noi a doverti dire grazie per un'infinità di cose che non troverei mai le parole e il tempo per elencarle tutte. Credo sia giusto che tutte le persone che ti hanno stimato, voluto bene, e che sono in debito di riconoscenza con te per la tua straordinaria, folle, geniale idea di creare un archivio di memorie del quale continueremo a prenderci cura con ancora maggiore responsabilità, sappiano che non ci sei più ma che rimarrai sempre nei nostri cuori e nella nostra mente".

Quegli stessi diari a Tutino ritornavano utili quando si accingeva a scrivere i suoi libri: dai racconti partigiani di La ragazza scalza (Einaudi, 1975) fino a Il mare visto dall'isola (Gamberetti, 1998) e all'ultimo Il rumore del sole (Il vicolo, 2004). E a Cicloneros (Giunti, 1994), la sua prova letteraria, è basato sulle annotazioni del periodo trascorso a Cuba come corrispondente dell'Unità agli inizi degli anni Sessanta.

Nel 1995 a una ricca produzione saggistica e di ricerca storica, Tutino aggiunge l'autobiografico L'occhio del barracuda (Feltrinelli, 1995), dove si paragona al temerario pesce tropicale capace di guardare sopra, sotto e dietro. E racconta dalla Serra di Ivrea, dove era stato comandante partigiano alla Sierra Maestra dove tornò per ripercorrere i sentieri della guerriglia di Castro, passando prima per la Cina appena conquistata da Mao e per la Francia in lotta per impedire la libertà dell'Algeria.

Tutino è anche tra i fondatori nel 1998 ad Anghiari, insieme con Duccio Demetrio, della Libera università dell'autobiografia. Per un periodo ha diretto anche una rivista che si occupava di cooperazione internazionale: un'esperienza che gli era servita a mantenere il contatto con i più giovani di cui si sentiva maestro di vita.


13/12/2011 17:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Grazie per le tue ricerche storiche Bunda, ho appreso che Tutino è morto, non lo sapevo anche se lo dubitavo. Una bella persona, nonostante fosse giornalista.
La "pattuglia" degli ex giovani di belle speranze si assottiglia, dopo Raul Arango, i due "Sergi": Baroni e Corrieri, si è aggiunto Tutino. Per chi suonerà la prossima campana?
[Modificato da ilvecchioeilmare 13/12/2011 18:17]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic