Scrittori cubani a Mantova

Al festival letterario di Mantova, si parla di Cuba.

Ma quando un festival letterario cubano parlerà di qualche scrittore ( agente segreto) di Mantova?

Copio e incollo l' articolo apparso sul Fatto Quotidiano

“A Cuba il mestiere dello scrittore non esiste”. Parola di Atilio Caballero Menéndez, poeta e drammaturgo cubano, ospite al Festival della letteratura di Mantova. “I diritti d’autore vengono pagati una miseria e il mercato dei libri non funziona perché le case editrici, poche, non vogliono investire sugli scrittori locali”. Risultato: gli autori dell’isola di Raul Castro sono tagliati fuori dal resto del mondo. “Il mio primo libro è uscito quattro anni dopo la pubblicazione in Europa. Il secondo e il terzo dopo dieci anni”, Karla Suarez ha lasciato Cuba nel 1998 per inseguire il suo sogno, la scrittura. “Non potevo rimanere confinata in quello spazio così piccolo senza conoscere nulla di come girano le cose fuori”. E così si è trasferita prima in Italia, poi a Parigi e oggi vive in Portogallo. “Nessuno mi hai mai spiegato il motivo per cui i miei libri fanno fatica a uscire nel Paese dove sono nata e cresciuta – commenta Suarez-. Forse perché affronto temi un po’ scomodi: l’emigrazione e la gioventù bruciata che fa uso di droga e alcol, molto distante dall’‘uomo nuovo’ di cui parlava Che Guevara”. Se la carta scarseggia, Internet è ancora un lusso. “Da noi una connessione al web costa una fortuna: 4.50 dollari all’ora, cioè cento pesos, pari a un terzo di uno stipendio medio” spiega Menéndez, che a Cuba si è impegnato a diffondere la letteratura italiana traducendo opere di Montale, Zanzotto, Caproni, Luzi e Magrelli di Chiara Daina

ma come il novello Silvio Pellico non l'hanno invitato sai che
figurone in casa propria?