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Bar privati a Cuba a breve

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2012 14:39
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13/01/2012 23:11
 
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Girano voci molto insistenti che il prossimo passo delle liberalizzazioni a Cuba saranno le cafeterie. Ecco l' articolo che ne parla.

Da Blitz quotidiano

Cuba verso la privatizzazione delle caffetterie di Stato


L'AVANA, 13 GEN – Per ora il giornale ufficiale 'Granma' non ha detto niente. Ma nell'isola, assicurano diversi siti, gia' si parla del fatto che, tra poco tempo, numerosi cubani potranno finalmente sorseggiare un buon caffe', un bicchierino di rum o mangiare qualche succulento stuzzichino in quelli che ora sono bar statali ma che, come e' gia' accaduto per altri servizi pubblici (dai barbieri ai pizzaioli, ai calzolai), saranno affidati alla gestione privata dei loro dipendenti. Con un netto miglioramento della qualita' dei prodotti offerti oltre che del servizio.
In pratica, secondo quanto hanno fatto sapere funzionari della provincia di Holguin, il governo del presidente Raul Castro, nell'ambito del programma di riforme che porta avanti da tempo, si propone infatti di lanciare un 'piano sperimentale' con le 200 'cafeterias' locali.
''Misura che permetterebbe ai lavoratori maggiori introiti, un miglior servizio ed una miglior offerta per i consumatori'', ha assicurato Eusmar Gomez Rodriguez, il direttore della statale 'El Paraiso', situata in un piccolo paesino di montagna della zona e che, si sussurra, sarebbe gia' nella lista delle 200.
D'altra parte, nella stessa provincia di Holguin, al di la' dei parrucchieri per uomo e per donna ed altri servizi ormai in mano ai privati, gia' funzionano piccoli ristoranti e bar privati a fianco di quelli ancora statali: per lo piu' indicati solo con un numero e, senza dubbio, piu' fatiscenti dei loro concorrenti.
Comunque, come e' gia' accaduto a partire dallo scorso Natale, per i tanti servizi pubblici privatizzati, anche i dipendenti delle 'cafeterias' che ne seguiranno l'esempio, dovranno pagare le tasse.
Insomma anche loro, oltre a pagare l'affitto per i locali allo Stato, dovranno misurarsi con le partite Iva. Ma, poiche', tanti connazionale che hanno gia' abbandonato lo Stato per diventare autonomi sono per lo piu' soddisfatti per il netto aumento dei loro introiti – un po' meno i loro clienti per il netto incremento dei prezzi – nella provincia di Holguin sono in tanti in attesa della famosa lista del 'piano sperimentale'.
Che, se andra' bene, sara' esteso a tutte le 'cafeterias' dell'isola.


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14/01/2012 00:53
 
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Re:
agente bunda, 13/01/2012 23.11:

Girano voci molto insistenti che il prossimo passo delle liberalizzazioni a Cuba saranno le cafeterie. Ecco l' articolo che ne parla.

Da Blitz quotidiano

Cuba verso la privatizzazione delle caffetterie di Stato


L'AVANA, 13 GEN – Per ora il giornale ufficiale 'Granma' non ha detto niente. Ma nell'isola, assicurano diversi siti, gia' si parla del fatto che, tra poco tempo, numerosi cubani potranno finalmente sorseggiare un buon caffe', un bicchierino di rum o mangiare qualche succulento stuzzichino in quelli che ora sono bar statali ma che, come e' gia' accaduto per altri servizi pubblici (dai barbieri ai pizzaioli, ai calzolai), saranno affidati alla gestione privata dei loro dipendenti. Con un netto miglioramento della qualita' dei prodotti offerti oltre che del servizio.
In pratica, secondo quanto hanno fatto sapere funzionari della provincia di Holguin, il governo del presidente Raul Castro, nell'ambito del programma di riforme che porta avanti da tempo, si propone infatti di lanciare un 'piano sperimentale' con le 200 'cafeterias' locali.
''Misura che permetterebbe ai lavoratori maggiori introiti, un miglior servizio ed una miglior offerta per i consumatori'', ha assicurato Eusmar Gomez Rodriguez, il direttore della statale 'El Paraiso', situata in un piccolo paesino di montagna della zona e che, si sussurra, sarebbe gia' nella lista delle 200.
D'altra parte, nella stessa provincia di Holguin, al di la' dei parrucchieri per uomo e per donna ed altri servizi ormai in mano ai privati, gia' funzionano piccoli ristoranti e bar privati a fianco di quelli ancora statali: per lo piu' indicati solo con un numero e, senza dubbio, piu' fatiscenti dei loro concorrenti.
Comunque, come e' gia' accaduto a partire dallo scorso Natale, per i tanti servizi pubblici privatizzati, anche i dipendenti delle 'cafeterias' che ne seguiranno l'esempio, dovranno pagare le tasse.
Insomma anche loro, oltre a pagare l'affitto per i locali allo Stato, dovranno misurarsi con le partite Iva. Ma, poiche', tanti connazionale che hanno gia' abbandonato lo Stato per diventare autonomi sono per lo piu' soddisfatti per il netto aumento dei loro introiti – un po' meno i loro clienti per il netto incremento dei prezzi – nella provincia di Holguin sono in tanti in attesa della famosa lista del 'piano sperimentale'.
Che, se andra' bene, sara' esteso a tutte le 'cafeterias' dell'isola.




Sarebbe un ulteriore piccolo passo in avanti a un certo tipo di
aperture, pero' francamente non vedo quanto sia utile all'economia
del paese e alle tasche dei cubani.
Si corre il rischio di un proliferare di piccoli barrettini con
modestissimi guadagni per chiunque.

Le aperture dovrebbe essere altre, mi sembra invece che danno qualche
carotina per cosi raggirare altre aperture che parrebbe proprio che
per nessun motivo vogliono affrontare. [SM=g27988]




- 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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14/01/2012 14:39
 
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Re: Re:
cubaa360gradi, 14/01/2012 00.53:




Sarebbe un ulteriore piccolo passo in avanti a un certo tipo di
aperture, pero' francamente non vedo quanto sia utile all'economia
del paese e alle tasche dei cubani.
Si corre il rischio di un proliferare di piccoli barrettini con
modestissimi guadagni per chiunque.

Le aperture dovrebbe essere altre, mi sembra invece che danno qualche
carotina per cosi raggirare altre aperture che parrebbe proprio che
per nessun motivo vogliono affrontare. [SM=g27988]





Non sono a conoscenza in che termini queste cessazioni da parte dello stato ai privati, siano fatte. Ma se sono, come spero, passaggi di proprietà possibili, non è per nulla una cattiva cosa. Lo stato cubano prende degli affitti dalle strutture e anche tasse.

Ci sono localini, specialmente in provincia per niente male, roba coloniale, che se gestiti con un po' di testa, e ripuliti possono diventare dei buoni posticini, per la futura classe media cubana.

Certo che se lo stato cubano, non si sbriga a liberare le importazioni, creare una concorrenza negli acquisti al ingrosso tutto questo è inutile.

Vedremo , come al solito come spettatori critici e pensanti.




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