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La Dilma arriva a Cuba

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2012 14:57
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23/01/2012 22:30
 
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La presidente del Brasile arriva a Cuba. La visita sarà breve ma intensa. La "nuova padrona" del latino America, va a vedere i nuovi possedimenti [SM=g27988] , povero Chavez, pensava di diventare Lui il padrone... [SM=g27987]

Si avvicina l' inaugurazione del nuovo porto di Mariel ( ricordo che l' Italiano di Camaguey una volta disse che non sarebbe mai stato finito [SM=g27987] ), il Brasile sempre più partner di Cuba- ci credo la divisione dei mercati con la Cina, Cuba tocca al Brasile- .

Copio e incollo l' articolo di rito....


ENCUENTRO BILATERAL
Dilma a Cuba, con la idea fija: Ver a Fidel
SAN PABLO -- La presidenta de Brasil, Dilma Rousseff, solicitó un encuentro con el líder de la Revolución Cubana, Fidel Castro, cuando visite por primera vez la isla como jefa de Estado, el próximo 31 de enero.
Más allá de esta visita, que deberá ser confirmada por el gobierno cubano, el viaje tiene como propósito "sistematizar" la relación económica.
La evaluación brasileña es que, en el marco de las reformas en curso en Cuba se puede gestar una relación provechosa para ambas partes, sobre todo a partir de la inauguración de Puerto Mariel, prevista para mediados de 2013, que está siendo construido por la empresa brasileña Odebrecht.
"Es un mercado más que se abre. Ellos están absolutamente interesados en desarrollar su colaboración con nosotros y apostar a que ese puerto sea un polo de concentración de inversiones para la exportación", dijo Tovar Nunes, vocero de Itamaraty, quien estuvo a principios de esta semana en La Habana con el canciller Antonio Patriota para preparar la visita de Rousseff.
La industria de vidrios brasileña Fanavid se va a instalar en Puerto Martiel, con la perspectiva de producir para el mercado interno cubano, para Brasil y la región del Caribe.
Según Tovar, hay margen para la inversión en medicamentos genéricos oncológicos, la refinación de petróleo y producción de lubricantes.
También se refirió a la posibilidad de desarrollar la producción de biocombustibles de caña, más allá de que Fidel Castro se muestre en contra por entender que compite con la producción de alimentos.
El vocero indicó que los cubanos tienen a Brasil como socio privilegiado. (Télam).


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02/02/2012 00:37
 
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La "nuova padrona" del latino America, stringe e conclude il sogno di Lula.

Produrre alcool a Cuba.... Come immaginavo Cuba sempre più Brasiliana, e quindi nella grande famiglia Cino/indio/ brasilera... [SM=g27987]

Interessante articolo tratto dal Manifesto.



FONTE: IL MANIFESTO | 31 GENNAIO 2012
L'AVANA- Occhi puntati su Dilma Roussef , sbarcata ieri all'Avana per la prima visita ufficiale come presidente del Brasile. La sua è una missione di estrema importanza per Raúl, impegnato sia a dinamizzare l'asfittica economia cubana con iniezioni di investimenti esteri, sia in un processo di riforme economico-sociali che può rafforzarsi con il sostegno di un leader della sinistra riformatrice latino-americana che, come Dilma, gode di forte consenso interno e internazionale. Ma anche per la prima presidente donna del gigante del sud è un viaggio importante (tanto che precede quello negli Usa) e non solo per confermare l'influenza geopolitica del Brasile in un Paese così ricco di suggestioni per i latino-americani, ma anche a livello personale. La sua decisione di opporsi alla dittatura militare brasiliana 40 anni fa e di incorporarsi nella guerriglia fu fortemente ispirata dalle idee di Fidel Castro. E proprio con il lider maximo cubano oggi avrà un incontro personale, a margine degli incontri ufficiali col presidente Raúl .
Lo scopo della missione è però chiaro: fare business con un Paese che ha una posizione strategica nel mar dei Caraibi e che cerca partner affidabili e non solo così politicamente «pesanti» come il Venezuela di Hugo Chávez. Non devono farsi illusioni nemmeno i piccoli gruppi dell'opposizione e dissenso che, con in testa la bloguera Yoani Sánchez, chiedono alla presidente di inserire la questione dei diritti umani nell'isola come parte importante dell'agenda. Yoani ha appena ricevuto un visto dal Brasile per recarsi a Bahia il 10 febbraio per un convegno, ma è quasi certo che non avrà il permesso di uscita dal governo cubano. Dopo la morte in prigione dell'oppositore (un detenuto comune per il governo) William Villar, vi è molta pressione sulla leader brasiliana. Il ministro degli esteri brasiliano Antônio Patriota ha però dichiarato che Dilma non farà pressioni sul governo cubano a favore della Sáncheze, che non s'incontrerà con la bloguera né con altri dissidenti. La situazione dei diritti umani non costituisce un'emergenza a Cuba, ha affermato il ministro, anzi ci sono «altre situazioni molto preoccupanti, compresa quella della base Usa di Guantanamo». Il tema sarà probabilmente oggetto di discussioni private della presidente.
Nessun dubbio invece sul lato economico della missione. Il commercio bilaterale ha raggiunto l'anno scorso la cifra record di 642 milioni di dollari con un aumento del 31% rispetto al 2010. Piatto forte è il consolidamento dell'investimento, già deciso dal presidente Lula, di 800 milioni messi a disposizione dalla Bndes, la Banca statale brasiliana, per ammodernare il porto di Mariel, una quarantina di chilometri ad ovest dell'Avana, che costituisce il collegamento ideale per raggiungere gli Usa. I lavori, affidati alla potente multinazionale brasiliana Odebrecht, sono ritenuti strategici per il futuro sviluppo dell'import-export cubano quando saranno concluse le riforme economiche volute da Raul.
Il Brasile inoltre ha offerto crediti per oltre 200 milioni di dollari destinati innanzi tutto ai contadini privati cubani affinché possano acquistare trattori e macchinari necessari per seminare e irrigare e per raggiungere quello sviluppo della produzione agricola vitale per Cuba (che oggi acquista all'estero quasi l'80% dei prodotti agricoli che consuma). Infine Dilma discuterà dell'introduzione a Cuba della tecnologia brasiliana sul fronte della produzione dei bio-combustibili (il bio-etanolo) ricavati dalla canna da zucchero. Secondo voci ufficiose, l'opposizione di Fidel a usare prodotti agricoli per produrre combustibile per auto si sarebbe ammorbidita, rendendo possibile che tale produzione si inizi nell'isola.


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02/02/2012 00:46
 
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Da "LA STAMPA" di lunedì 30 gennaio 2012
FOCUS i soldi di Dilma per sostenere Raúl Castro La presidente brasiliana parlerà di diritti umani? Anche se durerà solo 48 ore, la prima visita ufficiale a Cuba di Dilma Rousseff da presidente del Brasile è di fondamentale importanza per il governo di Raúl Castro, soprattutto dal punto di vista economico.
Non a caso la Rousseff è atterrata all`Avana questa mattina, poco dopo la chiusura della prima Conferenza che il Partito Comunista Cubano abbia mai fatto. Una riunione La brasiliana Dilma Rousseff straordinaria, che ha evidenziato tutte le difficoltà delle riforme `
Senza più gli aiuti dell`Unione Sovietica, ma con l`embargo Usa sempre lì e con il Venezuela di Chavez in un anno elettorale e, dunque, più defilato, dove trovare un partner «capitalista» migliore del Brasile ìn pieno boom economico? Di sicuro Dilma discuterà con Raúl dei 683 milioni di dollari messi a disposizione dalla BNDES, la Banca statale brasiliana per lo sviluppo economico e sociale, per ammodernare il porto di Mariel, che dista 40 km dall`Avana ed è il collegamento ideale anche per raggiungere gli Usa. I lavori sono già partiti, a cura della poderosa multinazionale verde-oro Odebrecht. Poi ci sono i 70 milioni di dollari di credito destinati dal Brasile ai contadini cubani per acquistare trattori. Infine si discuterà di etanolo ricavato da canna da zucchero, da prodursi a Cuba ma con know-how brasiliano.
Insomma, tanto business sul tavolo. Per questo, quasi tutti gli analisti ritengono che Dilma, almeno pubblicamente, non farà riferimenti ai diritti umani, neanche alla recente morte del giovane dissidente Wilman Villar dopo 50 giorni di sciopero della fame. La speranza è che, almeno nei colloqui privati con Raúl, la Rousseff accolga l`appello della blogger Yoani Sanchez perché il governo cubano le conceda l`autorizzazione ad andare in Brasile, il 10 febbraio, per una conferenza sui diritti umani.
(Paolo Manzo) [.]


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02/02/2012 00:55
 
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Che ci sia qualche affare in vista anche per la nostra Fiat?

Se come sembra, il sogno di Lula si avvera, produrre a Cuba alcool, vuol dire che il sistema

TOTALFLEX, brevetto Magneti Marelli ovvero Fiat, arriva a Cuba.

Il sistema che serve per miscelare nei motori a scoppio, non solo per le auto, ma anche per esempio nei generatori elettrici - ricordiamo che a Cuba l' elettricità in gran parte è prodotta da motori a gasolio- la benzina o gasolio mista ad alcool, un sistema praticamente perfetto.

Vedremo se il MaRpionne, fiuta l' affare.... [SM=g27988] .

Ma dove si muove il Brasile si muove anche la Fiat... Quindi....

In Angola, di sistemi TOTALFLEX, ne sono stati venduti parecchi...Da quanto si capisce l' accordo è molto simile a quello cubano... Vedremo.. [SM=g27990]


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02/02/2012 01:42
 
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Re:
agente bunda, 02/02/2012 00.55:

Che ci sia qualche affare in vista anche per la nostra Fiat?

Vedremo se il MaRpionne, fiuta l' affare.... [SM=g27988] .





Agente magari ci sara' anche qualche grosso affare per qualche
altro furbacchione che noi bene conosciamo da vecchia data o dici
che causa sciaugurati trascorsi del passato si sia gia scottato
il culetto ed ora non ci sia Luan che tenga? [SM=g27988]




- 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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02/02/2012 01:51
 
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Credo che a questi livelli, ci sia poco spazio...

Magari la vendita di qualche casotto di caccia, è più facile.. [SM=g27988] [SM=g27987]


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05/02/2012 14:25
 
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Interessante lettura della rivista LIMES, dei rapporti Brasile- Cuba.

Copio e incollo l' articolo.


Il presidente del Brasile Dilma Rousseff ha visitato Cuba prima di recarsi ad Haiti, dove ha annunciato la riduzione del contingente brasiliano della missione Onu Minustah. L'obiettivo del viaggio a L'Avana era consolidare una relazione economica in forte espansione (l'interscambio commerciale è cresciuto del 31% nel 2011, arrivando a 642 milioni di dollari) e fare il punto sui lavori di ampliamento del porto commerciale di Muriel, progetto da centinaia di milioni di dollari cui l'impresa brasiliana Odebrecht sta partecipando; sono stati inoltre firmati alcuni accordi di cooperazione tecnico-scientifica.

Ha suscitato scalpore nei media occidentali il fatto che Dilma si sia riunita con i fratelli Castro ma, pur avendo concesso il visto brasiliano alla blogger dissidente Yoani Sánchez (cui il regime ha di nuovo vietato di lasciare il paese), non abbia sollevato la questione dei diritti umani sull'isola, se non in relazione alla base Usa di Guantánamo. Questo a pochi giorni dalla morte per sciopero della fame di un detenuto politico.

Dilma è un'ex guerrigliera marxista, imprigionata e torturata ai tempi della dittatura brasiliana; non può quindi essere tacciata a cuor leggero di insensibilità ai diritti umani, tema che aveva sottolineato nel suo primo viaggio all'estero da presidente, in Argentina. Il suo silenzio sull'argomento a Cuba è motivato da due considerazioni, una di carattere generale e una più specifica, entrambe legate alla Cina.

Se il Brasile ha l'ambizione di essere una potenza mondiale, deve parlare un linguaggio comprensibile a tutti: quello dei valori democratici e dei diritti universali è minoritario e - complice la crisi economica - sempre meno popolare; inoltre, il ruolo di paladino dei diritti umani è già stato assegnato agli Usa e alla Francia.

Per ottenere attenzione e prestigio Brasilia ha scelto di occuparsi anche di questioni che non la interessano direttamente (come il nucleare iraniano), ma se necessario non esita a sfruttare uno dei cardini della politica estera cinese: il concetto di non ingerenza. Durante la sua permanenza al Consiglio di Sicurezza dell'Onu (2010-11) il paese sudamericano si è astenuto su risoluzioni di condanna delle violazioni dei diritti umani in Iran e delle violenze in Siria - oltre che su quella che stabilì la no-fly zone sulla Libia.

Il caso specifico di Cuba richiedeva cautele supplementari: da tempo fuori dall'orbita sovietico-russa, l'isola ha intrapreso un lento cammino di riforme economiche sotto un nuovo nume tutelare: la Repubblica Popolare Cinese (Prc). È ad essa che Raul si ispira, anche se il primo partner commerciale dell'Avana è per ora il Venezuela; date le precarie condizioni di Hugo Chávez e della rivoluzione bolivariana, al regime cubano conviene guardare verso il Regno di mezzo.

Pur essendo improntati alla cooperazione economica e non alla retorica anticapitalista (per desiderio di Pechino), i rapporti bilaterali tra Cuba e Prc sono facilitati da un elemento politico comune: l'assenza di libertà politica e del conseguente desiderio di fare proselitismo sul tema dei diritti. Chiunque voglia venire a investire nell'isola deve tener presente che il suo rivale più temibile, la Cina, non fa prediche sgradite - oltre che di dubbia utilità - al regime.

Per fare affari ed essere un partner credibile della transizione economica (ed eventualmente politica) in atto a Cuba, il governo del Brasile non può cercare lo scontro con i Castro. A giudicare dalla sua visita, Dilma ha imparato e messo a frutto la lezione cinese


05/02/2012 14:45
 
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Caro Bunda, la Fiat e i suoi...derivati (IVECO in testa) sono già presenti a Cuba da quasi 50 anni grazie alla intraprendenza del dottor Elio Cittone fondatore e proprietario della COMEI. La famiglia Agnelli ha sempre avuto canali preferenziali nei rapporti col Comandante, vedi anche Aireurope (Lupo Rattazzi, figlio della fu Susanna) che è stata la prima compagnia italiana ad effettuare voli a Cuba, dapprima come charter e poi linea.
Se non ricordo male, quando Fidel è stato a Roma per il vertice della FAO, nella sua unica visita italiana, uno dei pochi incontri è stato con l'Avvocato.
[Modificato da ilvecchioeilmare 05/02/2012 14:57]
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05/02/2012 14:57
 
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Re:
ilvecchioeilmare, 05/02/2012 14.45:

Caro Bunda, la Fiat e i suoi...derivati (IVECO in testa) sono già presenti a Cuba da quasi 50 anni grazie alla intraprendenza del dottor Elio Cittone fondatore e proprietario della COMEI. La famiglia Agnelli ha sempre avuto canali preferenziali nei rapporti col Comandante, vedi anche Aireurope (Lupo Rattazzi, figlio della fu Susanna) che è stata la prima compagnia italiana ad effettuare voli a Cuba, dapprima come charter e poi linea.



Grazie per le informazioni sempre precise.

Quello che dici è non solo vero, ma dimostra ancora una volta, che multinazionali, legate anche con gli USA commerciano tranquillamente con Cuba.

Ricordo anche le migliaia di FIORINO Fiat, arrivati sul isola dopo l' accordo con la STET.... [SM=g27988]

Quello che volevo dire è che se Cuba inizia a produrre alcool, e usarlo per la produzione elettrica, come sembra che sia, gli enormi motori diesel che producono energia avranno bisogno del Totalflex. Quindi una buona commessa per la società Magneti Marelli e lavoro per i nostri operai di Sesto San Giovanni, visto che per ORA la produzione non è stata delocalizzata, per paura che qualcuno copi questo importante brevetto.

Il mio è solo un auspicio anche per noi italiani che ultimamente non c'è la passiamo tanto bene... [SM=g27988]




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