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Internet visto dal governo cubano

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2012 21:50
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01/03/2012 12:15
 
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Due giorni fa a Ginevra la tavola dei diritti umani ONU ha parlato di Internet.
In buona sostanza ha decretato che l' accesso alla rete è un diritto inalienabile per L' uomo.

L' imbarazzo di certe nazioni tra cui Cuba è chiaramente palpabile.

Juan Quintanilla, con un compito assai arduo, siede per conto di Cuba in quel tavolo Ginevrino. Si può dire che non gli manca la fantasia e sa molto arrampicarsi sugli specchi.

Ecco l' articolo con il compendio del Quintanilla pensiero, sulla rete comparso su Prensa latina.
Credo che il giorno che a Cuba ci sia un cambio, Juan Antonio Quintanilla potrà riciclarsi come venditore di materassi in qualche tv commerciale, la fantasia non gli manca.. [SM=g7560] .

Copio e incollo questo capolavoro, da imbonitore di piazza ( ma un po' di vergogna non la prova... [SM=g7566] )
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Segnala Cuba le sfide per trasformare Internet in un canale di comunicazione genuino

Ginevra, 29 feb (Prensa Latina) Le sfide affinché Internet si trasformi in un canale di comunicazione genuino e libero di espressione e di promozione dei diritti umani sono enormi, dichiarò oggi qui il delegato cubano Juan Antonio Quintanilla.

Il diplomatico intervenne nel pannello sulla libertà di espressione in Internet, durante la 19° sessione del Consiglio dei diritti umani dell'ONU.

Espresse che la rete delle reti è uno strumento importante e svolge un ruolo crescente nello sviluppo umano, tuttavia, il suo accesso è privato a milioni di persone per essere analfabeti o per non avere le risorse e mezzi necessari.

La governabilità di Internet non è democratica. Gli Stati Uniti l'ostacolano. E ancora di più, si arroga il diritto di applicare al suo funzionamento le sue illegali misure coercitive unilaterali, compreso il genocida bloqueo imposto al popolo cubano, denunciò.

Precisò che varie potenze occidentali, con gli Stati Uniti come leader, destinano enormi risorse, di modo pubblico o segreto, a scavare il diritto di libera determinazione dei paesi del Sud, comprese operazioni destinate ad imporre cambiamenti di regime.
In giugno del 2010 –ha detto - il quotidiano The New York Times riconobbe che la Casa Bianca dirige uno sforzo globale per creare un Internet nell'ombra o “Internet in una valigia” e sistemi di telefonia mobile per i loro dissidenti, con l'obiettivo di sconvolgere paesi con governi scomodi.

Quintanilla ricordò che il 21 maggio 2010 è stato ufficialmente attivato il Cibercomando delle Forze Armate degli Stati Uniti, il quale include tra le sue missioni portare a termine una grande varietà di operazioni ciber-spaziali di natura offensiva.

Il diritto alla pace non è garantito in Internet. Non sono i gruppi terroristi né i razzisti e xenofobi gli unici potenziali aggressori, ha detto.

Aggiunse che la doppia morale ed ipocrisia delle potenze occidentali con relazione alla libertà di espressione in Internet, è rimasto allo scoperto nella spietata repressione a WikiLeaks.

Non sono eccezionali i casi di censura o blocchi a siti alternativi, e perfino, la più dura sanzione a persone che offrono informazione di interesse pubblico mossi dalla loro coscienza. Il caso del recluta Bradley Manning è solo un esempio, ha concluso.
[Modificato da agente bunda 05/03/2012 21:50]


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01/03/2012 18:01
 
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Il ragazzo ha talento, dovrebbe dare una mano al nostrano movimento no-tav, che nell'arte di arrampicarsi sugli specchi ha parecchio da imparare. [SM=g7563]

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In vulva veritas
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02/03/2012 17:03
 
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Sul problema di Internet a Cuba avevo già dedicato un paio di post sul mio blog e prima di esprimere il mio parere voglio fare una premessa per evitare cecchini e franchi tiratori sempre in agguato: è ben chiaro che non c'è una volontà politica di diffondere l'uso di internet di massa, così come c'è una assurda lotta contro le antenne satellitari. L'informazione magari non tanto ""libera"" e ""indipendente"", ma comunque pluralista, non è ammessa. E' ovvio che io non sia d'accordo e spero di essere stato chiaro.
Detto questo, ci sono delle difficoltà oggettive nella diffusione e riguardano il problema economico. Le reti telefoniche sono in cattivo stato, il loro quasi totale rifacimento e l'installazione di eventuali centrali wireless rappresentano un investimento enorme, in valuta, per le finanze cubane con un "ritorno" sicuramente insufficiente in CUC.
Poi, in questo caso, entra in gioco il bloqueo. Più di una volta sono incappato in siti americani, alcuni servizi di google compresi, ai quali non posso accedere in quanto la richiesta proviene "da un Paese sottoposto a sanzioni da parte del Governo degli Stati Uniti d'America".
Ora, siccome una delle accuse mosse dagli USA a Cuba è quella della mancanza di trasparenza e diffusione delle informazioni, perché invece di buttare milioni di dollari in trasmissioni televisive (TV Martí) che nessuno vede a Cuba in quanto "schermate", non consentono l'accesso di Cuba alle reti internazionali, agevolandola invece di ostacolarla? Sarebbe un motivo in meno per gridare al lupo...o no?
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02/03/2012 17:57
 
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Il vero problema che il bloqueo provoca è l'alto costo della connessione alla rete mondiale. Cuba opera attraverso una connessione satellitare ad alto costo e banda decisamente insuficiente anche solo per poter lontanamente pensare ad una diffusione di massa di internet nel paese.

Per quanto concerne "alcuni servizi" a cui da cuba non si può accedere, di fatto questo limite è assolutamente trascurabile e non comporta nessun problema pratico. Io passo quasi 6 mesi all'anno a cuba e mi collego spesso per vari motivi e non ho MAI avuto problemi di nessun tipo derivanti da questi presunti blocchi di funzionalità. Eppure mi collego con il mio home-banking, effettuo disposizoni di pagameno, ecc, ecc.

Vediamo se il cavo sottomarino con il venezuela risolverà il problema principale che è quello della banda verso la rete internazionale e se poi vi sarà un'apertura di fatto per quanto concerne l'accesso della popolazione normale alla rete.

La vetustà delle infrastrutture interne non è poi un problema così grande. Con le attuali tecnologie, che poi costano sempre meno, attraverso il semplice e vecchio doppino telefonico si possono garantire moli di traffico una volta impensabili. Non è che ogni famiglia ha bisogno di accessi a 14 MB/sec, bastano 3 MB/sec per edificio e sarebbe già una grande, grandisisma cosa, peraltro perfettamente realizzabile con gli attuali cablaggi.

Se poi vogliamo ammodernare anche il cablaggio e stendere dei back-bone in fibra, occorre tenere presente che il costo maggiore di queste realizzazioni infrastrutturali per le TLC è la manodopera (scavi, stesure, etc.) Il materiale si compra a basso, bassisimo costo in cina con pagamento a babbo morto ...

L'unico vero ostacolo è la mancanza di volontà politica di dare internet al popolo cubano. Un errore che si pagherà caro in termini di gap culturale ed economico.

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In vulva veritas
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02/03/2012 18:48
 
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E' vero che non sono poi molti i siti "proibiti", ma io per esempio, non posso usare AdSense per avere pubblicità sui miei siti, oppure non posso accedere a google heart e altre cosette, certo riesco a vivere lo stesso...
L'uso dei "doppini" andrebbe bene con un cablaggio "decente" e non esposto alle intemperie e alle morsicature dei ratti. Spesso al momento di connettermi mi risponde un disco che mi dice di riattaccare e riprovare più tardi perché c'è congestione nelle linee. Al di la della mancanza di volontà politica, è anche vero che con tutte le possibilità di investimenti a "basso costo" o a "babbo morto" a Cuba ci sono altre priorità, prima fra tutti l'alimentazione.
Il famoso cavo proveniente dal Venezuela, da solo non basterebbe comunque ad assorbire la domanda. E, appunto, non avrebbe senso che gli USA contribuissero, anziché ostacolare gli allacciamenti?
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02/03/2012 19:12
 
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Cuba è un paese del terzo mondo, quindi è abbastanza chiaro che le linee sono messe male, poi non avendo accesso al credito internazionale per via del bloqueo, non può usufruire a prestiti agevolati per migliorare la rete. Se poi teniamo conto che la tecnologia più avanzata è statunitense possiamo capire che qualche problema ci possa essere.

Ma quello che ci dice Juan Antonio Quintanilla, è piuttosto ridicolo, leggere quelle parole fa capire come una dittatura abbia qualche problema a far girare liberamente le idee e notizie. Poi con il solito sistema ben conosciuto il benaltrismo, si va a dire che nel mondo manca la libertà sulla rete... Insomma c'è ne abbastanza per far ridere i polli.


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02/03/2012 19:24
 
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Il cavo col venezuela da solo non basta ???!!!

Temo che tu sia fuori strada, tecnicamente parlando. Un cavo in fbra come quello col venezuela risolve la domanda di banda per i prossimi trent'anni anche se il traffico dovesse decuplicare ogni anno !

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02/03/2012 19:33
 
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Re:
Mozart62, 02/03/2012 19.24:

Il cavo col venezuela da solo non basta ???!!!

Temo che tu sia fuori strada, tecnicamente parlando. Un cavo in fbra come quello col venezuela risolve la domanda di banda per i prossimi trent'anni anche se il traffico dovesse decuplicare ogni anno !



Mozart ma tu ci credi a quel cavo? A me sembra la storia della Salerno Reggio Calabria.... [SM=x2835430] ........

Come direbbe Di Pietro, la madre di tutte le tangenti.... [SM=g7574]




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02/03/2012 19:58
 
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Il cavo in se ha certamente la capacità che dici, sono gli allacciamenti e le derivazioni che mancherebbero, quindi è come una Ferrari con la benzina a 60 ottani.
[Modificato da ilvecchioeilmare1944 02/03/2012 20:00]
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02/03/2012 22:28
 
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No, ovvio che non credo al cavo.

Comunque, qualora un giorno dovesse per miracolo arrivare il cavo, in america latina ed anche in venezuela e soprattutto in brasile di banda ve ne è parecchia.

Manca come detto la volontà politica a cuba di creare una infrastruttura locale che consenta l'accesso alla gente comune. E non è, come già detto, una questione di cabaggio. Per esigenze private e famigliari il semplice doppino è sufficiente, a patto di cambiare qualche centralina.

Dopotutto l'etecsa ha avuto telecom italia come partner per parecchio tempo e un po' le infrastrutture TLC cubane si sono modernizzate.

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02/03/2012 23:53
 
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Re:
Mozart62, 02/03/2012 22.28:

No, ovvio che non credo al cavo.

Comunque, qualora un giorno dovesse per miracolo arrivare il cavo, in america latina ed anche in venezuela e soprattutto in brasile di banda ve ne è parecchia.

Manca come detto la volontà politica a cuba di creare una infrastruttura locale che consenta l'accesso alla gente comune. E non è, come già detto, una questione di cabaggio. Per esigenze private e famigliari il semplice doppino è sufficiente, a patto di cambiare qualche centralina.

Dopotutto l'etecsa ha avuto telecom italia come partner per parecchio tempo e un po' le infrastrutture TLC cubane si sono modernizzate.



Il Brasile ha una rete migliore di quella italiana. Il wi-fi di quartiere di telecom funziona a meraviglia e Telefonica ha cablato praticamente tutto il Brasile. Sono partiti agli inizi degli anni 90, e ora sono veramente all' avanguardia.

A Cuba manca la volontà politica, basta leggere le dichiarazioni di Quintanilla, per capirlo.

Devo anche dire che ETCSA, ha svolto un grande lavoro per la telefonia mobile, sulla fissa invece non ci ha messo molto mano, a parte i telefoni pubblici. Certamente che se Cuba volesse il sistema di Wi-Fi di quartiere come quello Brasiliano potrebbe farlo e se il cavo arriverà mai, non servirebbe collegarlo a tutte le case... Ma evidentemente a Cuba non conviene, o meglio alla politica cubana non conviene.... [SM=g7566]




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05/03/2012 14:00
 
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Cuba rimane un paese del terzo mondo con indubitabili problemi economici, ma sarebbe interessante sapere che percentuale del PIL
viene investita in servizi di spionaggio, intelligence e controlli vari su tutto e tutti come se fosse una roccaforte da difendere a tutti i costi con le unghie ed i denti da chissà chi, invece di dedicarla a opere di interesse comune che sono elementari per qualsiasi paese che voglia, anche lentamente, progredire realmente.
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05/03/2012 16:40
 
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Re:
Comodoro 96, 05/03/2012 14.00:

Cuba rimane un paese del terzo mondo con indubitabili problemi economici, ma sarebbe interessante sapere che percentuale del PIL
viene investita in servizi di spionaggio, intelligence e controlli vari su tutto e tutti come se fosse una roccaforte da difendere a tutti i costi con le unghie ed i denti da chissà chi, invece di dedicarla a opere di interesse comune che sono elementari per qualsiasi paese che voglia, anche lentamente, progredire realmente.



Non so quanto spendano in termini di PIl per la sicurezza a Cuba, ma credo non tantissimo, visto che usano molta forza lavoro e gli stipendi a Cuba sono inesistenti. I mezzi che usano sono obsoleti. Per esempio so che non non sono passati al GPRS perchè avrebbero dovuto cambiare le macchine per le intercettazioni e non potevano permetterselo.

L' esercito da quello che so praticamente non esiste più durante il periodo speciale si sono venduti anche l' acciaio dei blindati.... [SM=g7566] .

Poi hanno una nuova stazione d' ascolto molto moderna, in oriente ma è praticamente cinese, quella sovietica è ora mai in disuso...




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05/03/2012 17:18
 
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Re: Re:
agente bunda, 05/03/2012 16.40:



Non so quanto spendano in termini di PIl per la sicurezza a Cuba, ma credo non tantissimo, visto che usano molta forza lavoro e gli stipendi a Cuba sono inesistenti. I mezzi che usano sono obsoleti. Per esempio so che non non sono passati al GPRS perchè avrebbero dovuto cambiare le macchine per le intercettazioni e non potevano permetterselo.

L' esercito da quello che so praticamente non esiste più durante il periodo speciale si sono venduti anche l' acciaio dei blindati.... [SM=g7566] .

Poi hanno una nuova stazione d' ascolto molto moderna, in oriente ma è praticamente cinese, quella sovietica è ora mai in disuso...






Le cose non stanno proprio come tu dici. Qualcosa i militari la spendono. Nell'area sono senz'altro i meglio addestrati ed attrezzati.

Soprattutto l'organizzazione e la catena di comando sono decisamente ottimi.

A soffrire della mncanza di risorse sono state soprattutto l'aviazione e la marina. I sommergibili per quanto ne so esistono ancora, ma dubito che si trovino in uno stato efficiente. Un velo pietoso lo possiamo stendere sulla aeronautica militare. Ci sono bravi piloti, ma la mancanza di pratica e di voli di addestramento, dovuta alla scarsità dei velivoli in efficienza, trasforma questi ragazzi in pantofolai.

Gli elicotteri militari fanno paura e sicuramente qualche incidente vi è stato, ma naturalmente è stato taciuto e non sapremo mai quanti poveri ragazzi sono decedui per la mancanza di pezzi di ricambio e vetustà dei mezzi.

Per far cassa si son venduti persino i velivoli più o meno storici del museo della aviazione di siboney che è chiuso da anni. Resiste solo il vecchio aereo accanto al granma al museo della rebolucion.

Non mancano invece imbarcazioni veloci per la guardia costiera.

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05/03/2012 17:30
 
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Re: Re: Re:
Mozart62, 05/03/2012 17.18:




Le cose non stanno proprio come tu dici. Qualcosa i militari la spendono. Nell'area sono senz'altro i meglio addestrati ed attrezzati.

Soprattutto l'organizzazione e la catena di comando sono decisamente ottimi.

A soffrire della mncanza di risorse sono state soprattutto l'aviazione e la marina. I sommergibili per quanto ne so esistono ancora, ma dubito che si trovino in uno stato efficiente. Un velo pietoso lo possiamo stendere sulla aeronautica militare. Ci sono bravi piloti, ma la mancanza di pratica e di voli di addestramento, dovuta alla scarsità dei velivoli in efficienza, trasforma questi ragazzi in pantofolai.

Gli elicotteri militari fanno paura e sicuramente qualche incidente vi è stato, ma naturalmente è stato taciuto e non sapremo mai quanti poveri ragazzi sono decedui per la mancanza di pezzi di ricambio e vetustà dei mezzi.

Per far cassa si son venduti persino i velivoli più o meno storici del museo della aviazione di siboney che è chiuso da anni. Resiste solo il vecchio aereo accanto al granma al museo della rebolucion.

Non mancano invece imbarcazioni veloci per la guardia costiera.



Un conto è la logistica e l' organizzazione, che è sicuramente buona visto che è praticamente la fotocopia di quella sovietica. Se vogliamo vedere la cosa, Cuba se pur incasinata la logistica funziona anche per il turismo, non caso le forze armate la controllano.
Ma per il resto credimi che è tutto allo sfascio, questo me lo dissero dei militari, da quando sono andati via i sovietici l' esercito è nullo.

Ci credo che la guardia costiera funziona è l' unica difesa che hanno sia interna che esterna.

Poi hanno tanti uomini a disposizione anche per la sicurezza interna, tanto non gli costano nulla, cosa inversa che da noi, dove il costo del personale è altissimo.

Nel area forse i meglio attrezzati, visto che gli altri hanno le basi americane e inglesi che spendono.... I cubani no... [SM=g7566]

[Modificato da cubaa360gradi 05/03/2012 20:56]


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