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Sul problema di Internet a Cuba avevo già dedicato un paio di post sul mio blog e prima di esprimere il mio parere voglio fare una premessa per evitare cecchini e franchi tiratori sempre in agguato: è ben chiaro che non c'è una volontà politica di diffondere l'uso di internet di massa, così come c'è una assurda lotta contro le antenne satellitari. L'informazione magari non tanto ""libera"" e ""indipendente"", ma comunque pluralista, non è ammessa. E' ovvio che io non sia d'accordo e spero di essere stato chiaro.
Detto questo, ci sono delle difficoltà oggettive nella diffusione e riguardano il problema economico. Le reti telefoniche sono in cattivo stato, il loro quasi totale rifacimento e l'installazione di eventuali centrali wireless rappresentano un investimento enorme, in valuta, per le finanze cubane con un "ritorno" sicuramente insufficiente in CUC.
Poi, in questo caso, entra in gioco il bloqueo. Più di una volta sono incappato in siti americani, alcuni servizi di google compresi, ai quali non posso accedere in quanto la richiesta proviene "da un Paese sottoposto a sanzioni da parte del Governo degli Stati Uniti d'America".
Ora, siccome una delle accuse mosse dagli USA a Cuba è quella della mancanza di trasparenza e diffusione delle informazioni, perché invece di buttare milioni di dollari in trasmissioni televisive (TV Martí) che nessuno vede a Cuba in quanto "schermate", non consentono l'accesso di Cuba alle reti internazionali, agevolandola invece di ostacolarla? Sarebbe un motivo in meno per gridare al lupo...o no? |
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