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Non ho certo la competenza e la documentazione per scrivere un libro sull'argomento, che peraltro è uscito, ma posso confermare che i rapporti sono sempre stati contrastanti, almeno a livello di vertice dei Partiti. Naturalmente la base, di cui facevo parte, era fortemente simpatizzante e solidaria con Cuba per motivi romantici e ideologici. Indubbiamente la "radice" era comune e al cuore, si sa, non si comanda. Dopo lo "strappo" di Berlinguer con l'URSS è venuto comunque in visita "ufficiale" a Cuba riunendosi con Fidel anche nel privato. Ho conosciuto Veltroni quando era segretario della FGCI ed era ospitato al Nacional dove vivevo a quel tempo. Era venuto su incarico del Partito per esaminare la possibilità di realizzare una "Festa dell'Unità tropicale", ma poi non se ne fece niente. Successivamente venne anche Napolitano, all'epoca "ministro degli esteri" del partito. Quindi, nel mio piccolo, posso confermare che i rapporti sono sempre stati amichevoli, ma con le dovute distanze. Bisogna però dire che fino all'epoca della Segreteria Berlinguer, grazie ai buoni uffici del PCI, gli italiani non necessitavano del visto per venire a Cuba fino a 90 giorni, così come gli svizzeri che gestiscono tutt'ora, formalmente, i rapporti con l'ufficio di interessi americano. |
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