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Pratiche per invito di un cittadino cubano

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2012 17:16
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18/06/2012 12:38
 
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Invitare un cittadino cubano, per i famosi 3 mesi di" ferie" in Italia è abbastanza complicato, e soprattutto costoso.

Cuba è uno dei pochi paesi al mondo, che ha ancora un sistema migratorio simile a quello ex Unione Sovietica, cioè il cittadino cubano deve chiedere un permesso al proprio stato per poter uscire. Poi lo stato cubano, si ritiene e qui la vera anomalia e contesta più volte del ONU perchè non rispetta la Carta dei Diritti del Uomo, la possibilità di non far rientrare nel proprio paese un cittadino cubano. Ma questo a noi in questo momento non interessa.

Quindi perchè un cittadino possa uscire da Cuba, comporta una doppia burocrazia, quella cubana e quella del paese ospitante.

I paesi Europei, per difendersi da un invasione di massa, di cittadini provenienti da paesi poveri, hanno messo non pochi paletti, per avere l' agognato visto.

Cuba è tra questi paesi, quindi per fare un invito occorre rispettare tutta una procedura, che anche se fatta in maniera corretta, non comporta la sicurezza di poter portare il cittadino cubano in Italia, la discrezione ultima è sempre vincolante. In parole povere se L' ambasciata italiana al Havana, decide di non far entrare il cittadino cubano, ne ha pieno diritto, e praticamente senza dare nessuna spiegazione. Volendo si può fare un ricorso al TAR dl Lazio, dove risponde il Ministero degli Esteri italiano, ma vi posso assicurare cosa inutile, lunga e costosa.

Per sapere che carte preparare per l' invito, da parte italiana basta andare nel sito del Ministero degli Esteri Italiano, dove spiegano il tutto.

Poi si può fissare l' appuntamento per via telematica, con l' ambasciata italiana a Cuba, per la consegna della documentazione e il famoso colloquio.

Premetto che comunque sono dei numeri fissi, di visti rilasciati, il tutto diventa una lotteria, comunque qualche consiglio lo posso dare, ma prendetelo come consiglio, che non è assolutamente vincolante o risolutivo.

1) COMPILARE LE CARTE RICHIESTE, CON ASSOLUTA CURA E IN MANIERA CORRETTA
basta il minimo errore perchè la pratica venga cestinata. Esistono molte agenzie che sbrigano questa pratica. Parlando di Cuba, che comunque ha una doppia burocrazia, conviene rivolgersi ad agenzie che seguono già pratiche per Cuba. Io consiglio Lovely Cuba, che sono seri e preparati avendo anche un ufficio al Havana.

2) E' SEMPRE BENE, SIA LA PERSONA CHE INVITA CHE L' INVITATO SIANO INCENSURATI, SIA IN ITALIA CHE A CUBA.

3) IL COLLOQUIO, CHE E' COMUNQUE UNA FORMALITA', RIMANE COSA IMPORTANTE.
Il cittadino cubano è bene che si presenti in buona maniera, non eccessiva, non vistosa, dimostrare di essere un cubano normale. Nel attesa che può essere anche di qualche ora, evitare di esternarsi in chiacchere inutili, anche i muri hanno orecchie [SM=g7574] .
Il funzionario addetto al colloquio, che non per forza è italiano, è una persona molto esperta, quindi evitare di raccontare balle o mezze verità, se ne accorgono subito, e chiaramente pone un pregiudizio al risultato finale.
Il cittadino cubano invitato, deve dimostrarsi sicuro, spiegare bene che tipo di conoscenza si ha con la persona che lo invita, spiegare le frequentazioni che si hanno avuto, magari accompagnate con foto, per dimostrare la vera conoscenza. Se c'è una storia d' amore meglio dirlo, senza nascondere nulla. Nella domanda che compila l' invitante, c'è la domanda precisa. Se ci sono bonifici, e soldi inviati a Cuba per il sostentamento della persona è bene presentarli, dimostra un legame.
L' interesse dell' ambasciata è capire se l' invitato una volta in Italia, non rimanga dopo i 3 mesi, e che ritorni a Cuba. Il colloquio è basato molto su questo argomento, e le domande anche apparentemente superficiali, sono fatte per capire l' intenzioni del cittadino extracomunitario. Quindi massima sicurezza, dire che si ha famiglia a Cuba, che il viaggio è un occasione per conoscere e viaggiare, per vedere se ci può essere un futuro con la persona che invita. Ma che Cuba rimane il proprio paese, con legami importati affettivi, di lavoro e per il proprio futuro.

Poi ripeto è una lotteria, quindi non ci sono regole precise.

Tutto questo per la parte burocratica italiana, poi c'è la parte cubana, che vedremo nel prossimo post.


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18/06/2012 15:47
 
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Invito da parte cubana
Come si accennava, nel post precedente esiste poi una parte burocratica che richiede Cuba. Questa è un anomalia, Cuba essendo un paese dittatoriale ha tutta una serie di restrizioni, nella sfera delle libertà personali, una è quella della libertà di espatrio e ritorno nella propria patria.

Qui però stiamo parlando di pratiche burocratiche, quindi ogni discorso è superfluo, ogni persona è libera di interpretare le regole, e lodarle o criticarle a proprio piacere.

Anche qui si parte con la legge 1312 del 1976, che regola l' espatrio dei cittadini cubani, e sui varie modifiche.

Intanto il cittadino cubano deve avere un invito ufficiale da parte del cittadino straniero.
L' invito deve essere convalidato da un NOTAIO italiano, qui praticamente c'è scritto, e ricordarsi che è un atto ufficiale, che ci si assume le responsabilità economiche del cittadino cubano in suolo straniero, e in sub ordine anche una responsabilità oggettiva verso l' invitato.
L' invito poi dovrà essere consegnato all' ambasciata cubana, chiaramente pagando credo che il costo si aggiri a circa 200 euro, comunque anche qui consultare le pagine del ambasciata cubana, che spiegano con dovizia di particolari il tutto. Questa carta d' invito, poi verrà inviata a Cuba, e qui si presume che venga effettuato un controllo all' invitante.

Il cittadino cubano dovrà avere un passaporto valido. Il passaporto a Cuba viene rilasciato a tutti gli aventi diritto, senza nessun problema, ma il passaporto in se non ha alcun valore, se poi non viene vidimato con ex carta bianca, che permette l' espatrio.

Questa è un anomalia, praticamente lo stato decide chi può uscire e chi no, senza dare una giustificazione. Vero è che negli ultimi anni, si denunciano pochi dinieghi a parte alcune categorie e persone non particolarmente legate alla rivoluzione. Chiaramente è comunque una forma di terrorismo da parte dello stato verso i suoi cittadini.
i costi sono elevati, un normale cubano non potrebbe mai permetterseli, parliamo di circa 300 cuc, tra una cosa e l' altra. Comunque per le cifre vi rimando sempre ai siti cubani che spiegano i costi con estrema precisione.

Per avere questo benedetto nulla osta poi, Cuba richiede al cittadino nel caso lavori, le ferie disponibili per poter fare il viaggio. Qui, tanto per fare un po' di chisme, si entra dentro a vorticoso giro di piccole o grandi corruzioni. Dal datore di lavoro che chiede un po' di latte per il bimbo, in cambio del certificato e altri "balzelli" più o meno privati.
Tanto lo Yuma paga... [SM=g7576] . Ma questi sono problemi dei cubani che a noi interessano in maniera molto limitata.

Fatto tutto questo, il cubano è pronto per partire. Diciamo che l' intera operazione tra documenti italiani, polizze assicurative, fidejussioni e altro la cifra si aggira attorno ai 1000 euro. Ma anche qui la cifra è approssimata, visto che io direttamente non ho mai fatto un invito di questo genere.
[Modificato da agente bunda 18/06/2012 15:53]


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18/06/2012 17:05
 
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Tanto per compare due paesi del latino america , porto l' esempio del Brasile.

Qui non serve nemmeno recarsi in ambasciata e sostenere nessun colloquio.

E' sufficiente avere un posto dove soggiornare, una prenotazione alberghiera in Italia oppure un invito autocertificato ( scritto sulla carta del formaggio [SM=g7576] ) da parte del invitante da presentare alla frontiera italiana, una pura formalità. Avere dei contanti o una carta di credito.

Chiaramente la trafila con NOTAI e richieste al paese di residenza del invitato è solamente Cuba che la chiede anche negli atri paesi latini.

Copio e incollo quello che riporta l' ambasciata italiana in Brasile.


L'INGRESSO DEI CITTADINI BRASILIANI IN ITALIA PER TURISMO E AFFARI

Il brasiliano che intende recarsi in Italia per turismo e per affari non ha bisogno di visto di ingresso per un periodo che non superi i 90 giorni.

Due sono le condizioni principali per l´ingresso in Italia:
a) essere in possesso di un passaporto brasiliano valido;
b) esibire, all’ingresso in Italia, la documentazione che giustifichi i motivi, la durata e le condizioni del soggiorno alle Autorità di frontiera italiane.

A) Passaporti e documenti di viaggio

Per l’ingresso, il soggiorno od il transito in Italia il cittadino brasiliano deve essere in possesso di un passaporto o di altro documento di viaggio riconosciuto valido dal Governo italiano, e la cui scadenza sia di almeno sei mesi posteriore al momento dell´entrata in Italia.

B) Documentazione sui motivi e la durata del soggiorno

1. Disponibilità di mezzi finanziari: il brasiliano che intenda fare ingresso in Italia deve disporre di mezzi finanziari che possano garantire il proprio sostentamento durante il soggiorno previsto. La disponibilità dei mezzi finanziari di sostentamento è considerata uno dei presupposti indispensabili per l’ingresso nello ‘Spazio Schengen’.

La disponibilità dei mezzi finanziari puó essere dimostrata mediante l’esibizione di denaro contante, di fideiussioni bancarie, di polizze fideiussorie, di equivalenti titoli di credito (carte di credito internazionali), di titoli di servizi prepagati o di atti comprovanti la disponibilità in Italia di fonti di reddito.



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18/06/2012 17:16
 
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Anche per un cittadino Venezuelano la stessa prassi del brasiliano.

L' unica cosa richiesta per 90 giorni è di dimostrare la possibilità di mantenersi in Italia. Nessun visto, e tanto meno nessuna richiesta allo stato venezuelano.

Copio e incollo quello che dice la nostra ambasciata.


Visti
Contatti: Tel. +58 212 212 1135
E-mail: visti.caracas@esteri.it



Tutti i cittadini stranieri che intendono venire in Italia, devono esibire alle frontiere la prevista documentazione che giustifichi la motivazione e la durata del soggiorno previsto, nonché, nei casi previsti, la disponibilità di adeguati mezzi finanziari e le condizioni di alloggio. In taluni casi dovranno essere muniti anche di visto.
I cittadini venezuelani possono entrare e soggiornare in Italia fino a 90 giorni senza necessità di visto.


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