Cuba, svolta alla frontiera: via libera a chi vuole partire (L'Arena.it)

L'AVANA Un fine settimana storico per i cubani. Dopo cinquant'anni, da domani, gli abitanti dell'isola comunista potranno viaggiare all'estero senza chiedere permesso alle autorità, esibendo semplicemente il passaporto. Entro qualche ora entrerà in vigore la «reforma migratoria» approvata tre mesi fa tramite un decreto-legge che prevede l'eliminazione di due ostacoli imposti in materia fin dal 1961: la «tarjeta blanca», emessa da un apposito ufficio amministrativo, che poteva respingere la richiesta del documento senza alcun motivo, e una lettera di invito dall'estero, a dei costi, tra l'altro, molto alti, circa 200 dollari. Della legge si parlava da tempo all'Avana. È stata confermata a ottobre, accolta con speranza da tanti cubani, senza però dissipare la diffidenza degli oppositori. Perché, per esempio, le autorità avranno sempre la possibilità di rifiutare il rilascio del passaporto. Rimangono inoltre in piedi una serie di filtri per le professioni sensibili, come militari e scienziati, che potrebbero aspettare fino a 5 anni per ottenere il passaporto, o anche i cubani emigrati all'estero. A loro verrà autorizzato un soggiorno di 90 giorni al massimo. Nella lista figurano anche i medici, anche secondo alcuni tale categoria potrebbe essere esclusa, e rientrerebbe quindi nella riforma. Certo si precisa che la nuova politica dell'immigrazione dovrà «tenere conto del diritto dello Stato rivoluzionario a difendersi dai piani sovversivi e di ingerenza del governo Usa e dei suoi alleati». Ma non si sa come questo avverrà concretamente. I cubani non hanno del resto molti soldi per viaggiare all'estero. E può essere difficile anche raggiungere nei vicini i cubani residenti lì, circa 1,8 milioni, dei quali 1,2 milioni in Florida, cifra significativa visto che la popolazione dell'isola supera di poco gli 11 milioni di abitanti. C'è infine il problema del visto, richiesto ai cubani da tutti i Paesi del mondo. La svolta va inquadrata in una fase storica ben precisa, con il «fidelismo» che continua a cedere spazi al «raulismo»: la riforma che entra in vigore oggi è un nuovo gesto nell'ambito delle iniziative prese dal 2011 del presidente Raul Castro, dopo la liberalizzazione (anche se parziale) del mercato immobiliare e la vendita libera delle automobili: anche se sono davvero in pochi a potersele permettere.

Los cubanos necesitan visa para casi todos los países

LA HABANA -- Los cubanos, que a partir del lunes podrán salir de la isla sin permiso oficial, necesitan visas de ingreso para viajar a casi todos los países del mundo, excepto unos pocos con los cuales existen tratados bilaterales de exención.

El más reciente listado oficial publicado incluye 15 países que aceptan la entrada de ciudadanos cubanos sin visa: Rusia, Hungría, Ucrania, Belarús, Eslovaquia, Liechtenstein, Malasia, Barbados, Granada, San Cristóbal y Nevis, San Vicente y las Granadinas, Moldavia, Kazajastán y Kirguistán.

“Hay un grupo de países con los cuales Cuba tiene tratados de exención de visado. En estos casos, si el viaje es a estos países, lo que debe hacer [el viajero] es dirigirse a las agencias de viaje, [para] obtener el pasaje” aéreo, dijo el segundo jefe de Migración, coronel Lamberto Fraga, a la televisión cubana.

Para viajar desde La Habana a la mayoría de esos 15 países no hay conexiones aéreas directas, por lo que se requiere una visa de tránsito de la nación en la que se debe hacer el trasbordo.

Se espera que la reforma migratoria que entra el vigor el lunes vuelque a los cubanos a los consulados extranjeros en La Habana para solicitar visas, en largas filas como habitualmente hay ante la legación de España y la Oficina de Intereses de Estados Unidos, y en menor medida en los consulados de México y Canadá.

Es precisamente en estos países donde vive más del 90% de los dos millones de cubanos emigrados, y donde algunos esperan encontrar posibilidades laborales, tanto para establecerse como para contratos temporales.

Países aliados de Cuba como Venezuela, Bolivia o China, exigen visado; mientras los más codiciados, Estados Unidos y España, aplican una política muy restrictiva para concederlos.

praticamente non cambia quasi nulla....

Beh...innanzitutto cambia "il principio" che non è poco, la questione dei visti di ingresso in altri Paesi non è solo un problema per i Cubani. C'è poi da tener presente che molti di loro hanno acquisito la cittadinanza spagnola e possono uscire tranquillamente esibendo i due passaporti ed entrare nei Paesi che riconoscono il passaporto europeo senza visto. Non mi sembra che non sia cambiato proprio quasi nulla...

Il tutto mi porta a credere che ci saranno forti irrigidimenti nel
concedere visti ancor piu di prima specie poi immaginandomi le folte
code che si formeranno nei vari consolati e la quantita'
di rogne dovute a iper lavoro per la folta schiera di fankazzisti
molto ben stipendiati ma con davvero poca voglia di lavura'
e molto ciclotimici.

ilvecchioeilmare1944, 14/01/2013 20:37:

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Beh...innanzitutto cambia "il principio" che non è poco, la questione dei visti di ingresso in altri Paesi non è solo un problema per i Cubani. C'è poi da tener presente che molti di loro hanno acquisito la cittadinanza spagnola e possono uscire tranquillamente esibendo i due passaporti ed entrare nei Paesi che riconoscono il passaporto europeo senza visto. Non mi sembra che non sia cambiato proprio quasi nulla...

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ma quanti hanno due passaporti ?

ilvecchioeilmare1944, 14/01/2013 20:37:

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Beh...innanzitutto cambia "il principio" che non è poco, la questione dei visti di ingresso in altri Paesi non è solo un problema per i Cubani. C'è poi da tener presente che molti di loro hanno acquisito la cittadinanza spagnola e possono uscire tranquillamente esibendo i due passaporti ed entrare nei Paesi che riconoscono il passaporto europeo senza visto. Non mi sembra che non sia cambiato proprio quasi nulla...

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Infatti è una svolta epocale.

Io non li ho contati...ma ce ne sono tanti (diverse migliaia) che hanno passaporto spagnolo o anche di altre nazionalità, compreso quello americano, ma il principio comunque è quello di aver eliminato per la stragrande maggioranza gli ostacoli "interni" e le spese relative. Come ben dice Umberto, per Cuba, è una svolta epocale. Riguardo poi agli emigrati illegali (non disertori che devono aspettare 8 anni, salvo casi umanitari), possono rientrare per 90 giorni PROROGABILI, contro i massimo 15 di prima e possono richiedere, volendo, il rimpatrio definitivo che prima era precluso. Come primo passo non mi sembra davvero poco. O è lo stesso (o quasi) di prima?