Conte, biennale da 3,6 mln
Tavecchio sborserebbe 1,6 milioni, 100mila in meno di quelli versati a Prandelli. La Puma aggiungerebbe il resto per soddisfare la richiesta dell’ex tecnico juventino
14 agosto 2014 - Milano
Conte e l’Italia: il romanzo d’estate sta volgendo verso il finale. Con buone possibilità che questo finale sia lieto, anche se al momento l’aggettivo più appropriato sarebbe "aperto". C’è infatti il nodo economico da risolvere. L’ex tecnico juventino, per il quale l’ultimo dei problemi è il mercato, vuole la stessa cifra che guadagnava alla Juve. La Figc però — per ragioni etiche e d’immagine, non solo di bilancio — non intende pagarlo più di Prandelli. Chi può risolvere la situazione è soltanto la Puma, sponsor tecnico degli azzurri: colmando la differenza con un "investimento" su Conte che, con la sua immagine vincente, moltiplicherebbe il valore mediatico della Nazionale.
lo stipendio — Conte guadagnava alla Juve circa 3,5 milioni netti: questa, per lui, è la cifra minima accettabile. Per essere più precisi: Conte avrebbe chiesto alla Figc un lordo di 5,5 milioni. Cesare Prandelli aveva un contratto di 1,7 milioni netti (3,2 lordi). E questo è il massimo che Tavecchio può inserire a bilancio federale: anzi, l’idea sarebbe scendere un po’, diciamo 1,6 milioni netti. Una bella differenza. Chi può colmare il gap è soltanto la Puma. Una volta ottenuto l’ok di massima da Conte, la Federcalcio s’è rivolta subito allo sponsor prospettando, appunto, l’incredibile aumento di valore della Nazionale con il c.t. campione d’Italia. Sono cominciate le trattative: la richiesta è di 3 milioni all’anno, ma ci si accontenterebbe di qualcosa di meno (2,5). Tutte cifre, cosa importante, che non intaccherebbero il contratto esistente con la Figc: sarebbero un "più" ad personam. Quindi, grazie alla tassazione favorevole, Conte finirebbe col guadagnare 3,5-3,6 milioni netti: senza che la federazione scucia un euro in più di quanto offriva a Prandelli.