Hillary Clinton, torna sul argomento embargo e rapporti USA-Cuba. Già lo aveva scritto nel suo libro, ora lo conferma di nuovo. Quello che dice , non è certo una novità per chi conosce Cuba. L' articolo che riporto poi aggiunge che è in cerca dei voti dei Latino-Americani. Cosa che mi trova d' accordo. Nelle ultime elezioni presidenziali, il voto dei latinos è stato determinante per la elezione di Obama e tanto che in Florida, proprio nei seggi dove in teoria dovevano votare gli esuli cubani legati alla destra, Obama ha vinto. Poi Obama non ha mantenuto molto le promesse di togliere l' embargo e una politica diversa con Cuba, ma rimane che non esistono più i duri esuli di Miami, che erano pronti ad una guerra civile, nel caso gli USA cambiavano i rapporti con Cuba. Poi aggiungo che la disastrata economia cubana fa gola agli imprenditori USA. Secondo me arrivano tardi, ora mai i BRICS se la sono pappata come un mango maturo, ma questa è solo la mia idea.
Copio e incollo
NEW YORK - Per Hillary Clinton l'embargo degli Stati Uniti verso Cuba andrebbe abolito: l'ex segretario di stato americano lo aveva già detto tempo fa a Washington, durante la presentazione del suo libro, 'Hard Choiches', e lo ha ripetuto in un'intervista a Fusion.
Clinton, probabile candidata alla Casa Bianca nel 2016, ha sottolineato che vorrebbe vedere gli Usa intraprendere una strada verso la normalizzazione dei rapporti con L'Avana. "È qualcosa che il presidente Obama ha fatto, e io ho sostenuto, nel corso del suo primo mandato", ha aggiunto l'ex first lady.
Il regime dei Castro - ha spiegato Hillary - ha sempre utilizzato l'embargo come una scusa per attribuire agli Stati Uniti la colpa di tutti i problemi di Cuba, e per fomentare il sentimento anti-americano. "Non hanno libertà di parola, non hanno libertà di espressione, hanno ancora prigionieri politici, e tutta la colpa è dell'embargo", ha continuato.
La mossa della Clinton per diversi osservatori punta a conquistare i favori dell'elettorato latinoamericano, il cui appoggio è divenuto oramai indispensabile per poter vincere le elezioni presidenziali. Ultimamente si è parlato molto di un possibile disgelo tra Washington e L'Avana, soprattutto dopo la storica stretta di mano in Sudafrica tra il presidente Usa, Barack Obama, e quello cubano, Raul Castro, in occasione della cerimonia funebre in onore di Nelson Mandela.
Ma passi concreti finora non ne sono stati fatti. E Obama ha sempre ribadito come, senza un miglioramento della situazione sul fronte dei diritti umani nell'isola caraibica, di togliere l'embargo non se ne parla. Senza considerare la vicenda di Alan Gross, il cittadino americano condannato a L'Avana a 15 anni di carcere con l'accusa di spionaggio e che la Casa Bianca vorrebbe immediatamente liberato.
Ats Ans
[Modificato da agente bunda 30/07/2014 19:47]