Cuba deve assolutamente liberarsi dalla dittatura.

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umbertoumbriano
00mercoledì 2 gennaio 2013 05:54
Non credo che nessuno in Italia senza averne una profonda conoscenza possa comprendere cosa significhi la vita a Cuba, mi sono recato sull’isola molte volte, ho passato molto tempo a discutere con anziani che mi hanno raccontato di prima della cosiddetta rivoluzione, con giovani, con padri di famiglia con tassisti con nocchieri di carrozze, con tutti quelli che si sono fidati di me, ho cercato un contatto con quella gente, e quello che sto scrivendo non è frutto di una mia visione ma è la pura realtà. Il motivo per il quale non è facile comprendere Cuba è che la vera caratteristica che distingue questo paese dal resto del mondo è la follia, la follia è una caratteristica umana, tutti noi abbiamo una piccola dose di follia ma non credo che sia mai successo come a Cuba che un folle abbia mai preso il potere di uno stato e creato attorno a se una struttura complessa come quella del governo Cubano. Per comprendere quella follia bisogna essere estremamente lucidi, scordare tutto quello che si dice contro il governo cubano, ed osservare, semplicemente. Uno dei più grandi errori che spesso si fa parlando di Cuba è quello di cadere nella prima fondamentale trappola: credere che ci sia un nesso logico tra i motivi della presa del potere da parte di Fidel Castro e deliri legati al socialismo o al comunismo, a Cuba non esiste nulla di tutto questo, che negli anni 50 persone in buona fede abbiano avuto la sfortuna di battersi affianco di Castro è un dato di fatto che non ha nulla a che vedere con l’uso vergognoso che adesso la propaganda politica fa. A Cuba è tutto finto, ma è talmente grande la distanza tra realtà e menzogna che si stenta a credere che possano essere tutte menzogne. Eppure è così, il paese è totalmente allo sfascio, niente funziona a dovere, la televisione trasmette senza sosta che tutto è a posto, fa vedere immagini di migliaia di persone in piazza per manifestare, fieri di sventolare la bandierina Cubana, ma è tutto finto come in un film. E’ solo un continuo bombardamento di grottesca propaganda politica. Niente è a posto, la gente ha fame, la gente guadagna da 3 a circa 25 dollari nel caso di un poliziotto, la tanto decantata medicina cubana è inesistente, gli ospedali sono in condizioni pietose, manca tutto, dai vetri alle finestre ai farmaci, un’infermiera di un ospedale pediatrico mi ha raccontato che quando mancano le siringhe nuove si usa la stessa con lo stesso ago per iniettare i bambini e spesso questo causa infezioni che vanno incise, una chirurga mi ha raccontato di aver terminato un intervento alla luce di alcuni accendini e di una candela, poiché mancava l’elettricità e il generatore d’emergenza non funzionava, e una dentista che era costretta ad utilizzare la stessa fresa finché non si consumava con decine di clienti. Quando un turista si procura anche solo un graffio viene portato in un ospedale per turisti dove si paga in dollari, un cubano anche se in gravi condizioni non può accedere ad un soccorso decente, in ogni caso nelle farmacie per cubani non si trova praticamente quasi nulla, sono stanzoni con decine di scaffali vuoti dove è persino difficile trovare dell'alcool denaturato e dove il farmacista spesso prescrive erbe medicinali, non avendo altri rimedi da proporre. Nelle farmacie per turisti l'accesso ai cubani è vietato, si entra esibendo il Passaporto e in queste seconde farmacie si trova di tutto, molti sono farmaci che il governo cubano riceve in donazione per il popolo e che invece rivende in dollari ma comunque non manca quasi nulla, e quasi sempre c'è un gruppetto di donne davanti queste farmacie che chiede ai turisti che entrano di fargli il favore di comprargli i farmaci di cui hanno bisogno esibendo il passaporto straniero, pur avendo il denaro, infatti, è vietato per i cubani accedere alla maggior parte delle medicine, una situazione ridicola e penosa. La gente che si vede in televisione alle tribune aperte come vengono chiamate, è costretta a parteciparvi, lo sanno tutti i cubani questo, sono gli studenti delle scuole, assieme agli operai e i braccianti che per non avere problemi col cdr(comitato di difesa della rivoluzione) e soprattutto per non vedersi sottratto dal già magrissimo stipendio un giorno di lavoro, vanno, vengono caricati come bestie su camion e autobus, e stanno lì a mostrare le teste e le bandierine. Annullati, essere umani che devono solo fare una comparsa. Una follia tanto grande che è impossibile da credere soprattutto a noi nati e vissuti in un paese democratico, se qualcuno avesse dei dubbi su quello che sto dicendo, basta recarsi a cuba, per accertarsene, tutti sanno come stanno le cose. La scena dell’uomo che fa un segno quando la telecamera li inquadra per fargli sbandierare istericamente la bandierina ha del patetico, e spesso quando la tribuna aperta si fa nei piccoli centri degli operai con dei grossi pennelli danno una mano di vernice, ma solo nelle facciate delle case che si troveranno riprese dalla telecamera, che tutto appaia pulito e lindo in televisione, questo importa. Quello che è subito evidente è comunque la stranezza del fatto che nessun cubano potrebbe sopravvivere con quello che il governo cubano fornisce in teoria per la sussistenza, è molto semplice, non è possibile vivere col cibo della libretta che ogni cubano ha, si tratta di pochissimo riso, un po’ di zucchero e fagioli neri in quantità appena sufficiente per pochi giorni, meno di un litro d’olio di semi, circa sei uova il mese e una volta l’anno un paio di pezzetti di carne non più grandi di un posacenere. Il latte per i bambini è di pessima qualità, và bollito prima di essere bevuto, e in ogni caso i ragazzini hanno diritto a riceverlo con la libretta solo fino a sette anni d’età, dopo si va a scuola dopo aver fatto colazione con un bicchiere d’acqua e zucchero, perché il latte che vendono in bottega non tutti hanno il denaro per comprarlo. Per l’igiene un pezzetto di sapone ogni quattro mesi circa, a volte sei mesi. Follia irrazionale, con i pochi dollari che guadagna un cubano in un mese intero, in uno spaccio in dollari si può comprare solo uno shampoo o una scatola di carne. E così tutti sono costretti a rubare dove lavorano, qualunque cosa, lo sa bene ogni cubano che la prima cosa che fa quando attraversa la porta dell’impresa, dove lavora è cercare il modo di portare fuori qualcosa. Tutti vendono qualcosa, banane, indumenti il loro stesso corpo, qualcosa per non sentire la fame. La vera Cuba non è solo l’Habana, provate a recarvi nei piccoli centri lontani dai dollari dei turisti, provate ad accendere una luce di notte (ammesso che ci sia, visto che l’elettricità lontano dai centri turistici e l’Habana viene interrotta spessissimo) e noterete che il pavimento delle povere case è pieno di grossi scarafaggi, poiché non esiste un sistema fognario e tra le case scorre un perenne rigagnolo maleodorante. Provate a svegliarvi con la camera invasa dal fumo della cucina a cherosene usato per fare dell’ottimo caffè fatto con poco caffè e tanta polvere di ceci tostati, e poi aspettate la sera senza nient’altro da fare che aspettare la notte. Il completo fallimento della strategia economica a Cuba è un dato di fatto, e non è una novità, cuba non ha mai avuto una capacità produttiva, secondo il parere dei cubani stessi è sempre vissuta alle spalle dell’unione sovietica. Fidel Castro ha commesso l’errore di credere che gli aiuti dalla Russia comunista lo avrebbero foraggiato all’infinito. Niente era pronto a far sopravvivere l’isola economicamente quando crollò il comunismo in Russia e il flusso di merci e denaro s’interruppe. E così quello che Fidel ha chiamato “periodo speciale”in pratica la crisi economica dovuta al crollo dell’unione sovietica si è protratto all’infinito. La capacità di produzione dello zucchero è peggiorata d’anno in anno. A causa della mala gestione nelle campagne e della vetustità delle raffinerie ad oggi cuba ha chiuso per sempre la maggior parte delle raffinerie, arrivando al punto di acquistare dall’estero lo zucchero. Follia tra le follie, Cuba era uno dei primi produttori di zucchero del mondo, l’incapacità del governo cubano è totale, l’ex direttore di una delle raffinerie più grosse mi ha spiegato gli errori che la gestione attuale fa e che ha fatto crollare la produzione, errori grossolani, assurdi, secondo lui dovuti al fatto che non essendoci un proprietario gli operai rubano e pensano a vivere alla giornata. La libertà è in pratica inesistente sull’isola, sono migliaia i prigionieri politici nelle carceri, uomini che vengono condannati senza avere la possibilità di una difesa legale a pene che spesso superano i 20 anni, senza nessun’altra colpa che quella di non essere in linea con le idee del governo, uomini alimentati con due sole razioni di semola di mais al giorno, molti rinchiusi in celle d’isolamento per anni. Uomini dimenticati da tutti. In oltre alcuni cubani sostengono che parecchi oppositori del governo sono praticamente spariti, non si sa se sono ancora in vita o in quale carcere si trovino. L’unica opposizione esistente sull’isola è quella fatta da vari piccoli gruppi di coraggiosi che sono coperti in qualche modo dalla debole organizzazione per i diritti umani, questi se non si fanno notare troppo non vengono incarcerati, ma vengono umiliati e maltrattati in mille modi. E in ogni caso questi uomini vivono in quasi isolamento sociale, la gente ha paura di farsi vedere con loro, nessuno va mai a casa loro, per paura di essere accusati di essere antirivoluzionari dalla polizia. Spesso quando si uniscono per fare delle dimostrazioni pacifiche vengono spintonati, caricati su camions e abbandonati a 40-50 chilometri nella boscaglia, costretti a camminare anche un paio di giorni per tornare indietro. Chi ha il coraggio di dissentire più degli altri viene torturato e abbandonato in piena campagna senza nessun aiuto. Ad un ragazzo colpevole di aver osato di aver stretto amicizia con un dissidente suo vicino di casa furono stritolati i testicoli e in gravi condizioni fu scaricato a 40 chilometri da casa. Nessuno in Europa ha mai mosso un dito per questa gente coraggiosa, e sono molti gli esponenti politici che credendo, o fingendo di credere alla propaganda ben pianificata che il governo cubano diffonde arrivano persino a recarsi in visita da Fidel Castro, ben contenti di essere ripresi dalle telecamere, credendolo un eroe della rivoluzione, una specie d’ultimo baluardo del comunismo, e cosa ancora più di cattivo gusto lo utilizzano per scopi propagandistici. Le delegazioni straniere a Cuba sono come tenute dentro una sfera dorata durante le visite, stesso trattamento è riservato ai politici e ai sostenitori del regime, sono accompagnati da agenti del DDI e della vera Cuba hanno una visione molto distorta, visto che vengono ospitati nei mega alberghi e invitati nei palazzi del potere, cosa dovrebbero capire costoro di Cuba? Non è possibile credere che uomini politici che hanno libero accesso alla voluminosa documentazione di Amnesty international, o che potrebbero semplicemente leggere nelle pagine della storia della rivoluzione cubana dei molti omicidi di stato perpetrati dalla dittatura di Fidel Castro dagli inizi degli anni 60 ad oggi, per eliminare decine di ex compagni d’armi diventati scomodi perché troppo democratici o colpevoli di oscurare il suo potere, dai resoconti dei cubani e le ricostruzioni storiche è assodato che l'attuale dittatura castrista ha superato di migliaia di volte il numero di omicidi e di incarcerazioni del precedente dittatore Batista, i cubani dicono che l'unica differenza tra i due è che Batista ha sempre fatto uccidere alla luce del giorno dai suoi sicari, mentre Castro ha sempre agito in segreto, eliminando decine di centinaia di cubani democratici con rapide esecuzioni, o facendo sparire nel nulla chiunque abbia messo in dubbio la sua autorità, protetto da false tesi politiche. Fidel dice di aver liberato Cuba dal dittatore Batista, ma in realtà anche se la situazione della gran parte dei contadini sotto Batista era miserevole ammesso che si possa fare una paragone tra le due dittature quella di Fidel è decisamente più dura della precedente e lo è in tutti i sensi, è più totalitaria, è più repressiva nei riguardi dell'opposizione( Castro non avrebbe permesso ad un suo ipotetico gemello di prendere il potere a Cuba, lo avrebbe fatto fucilare immediatamente), in oltre a Cuba prima della presa di potere di Castro esisteva una solida struttura economica, cuba era il primo produttore del mondo di Zucchero e tabacco, le campagne erano molto ben sfruttate e migliaia di Cubani erano benestanti e proprietari terrieri, oggi invece a causa della mala gestione e della teoria del tutto statale Cuba è in concreto un paese del terzo mondo, importa lo zucchero dall'estero e il rendimento delle sue terre è precipitato ad un livello da medioevo, se poi vogliamo fare un cinico calcolo delle vittime causate dalle due dittature il rapporto è di qualche centinaio contro decine di migliaia, vince Castro naturalmente, senza contare il continuo stillicidio di morti annegati che cercano di fuggire verso la Florida in zattere improvvisate. Molti politici di sinistra fingono di non sapere nulla, perché farsi vedere in compagnia di Castro fa sempre clamore tra gli elettori, come fingono di non sapere nulla dell'attività di narcotraffico del governo cubano, su diretto controllo di Raul Castro con la supervisione del fratello Fidel, che ha trasferito centinaia di tonnellate di cocaina dalla Colombia agli stati uniti e all'Europa negli anni ottanta e che tutt'oggi prosegue sebbene in misura ridotta con le centinaia di kilogrammi di droga che attraverso la Spagna giunge in Europa. Un anziano cubano mi ha raccontato che all'Habana, vicino il Morro nel 1960 ha visto con i suoi occhi un fossato, all'interno del quale c'era un palo di legno, a quel palo erano legati e fucilati decine di cittadini cubani la settimana. L’evidenza che Fidel Castro è un uomo ricchissimo e spietato e che ha preso il potere con la forza requisendo gli averi di milioni di cubani senza che questi lo desiderassero e che lo stesso fatto che non era possibile come non lo è adesso poter scegliere un altro governo non pare essere importante, come se la logica non esistesse. Quella del valoroso popolo cubano che difende la rivoluzione è una delle fandonie del governo, non esiste nessun popolo cubano compatto e valoroso, il popolo cubano è in verità prigioniero di una folle teoria, e lo è non solo all'interno dell'intera Cuba, ma anche in piccole celle che sono le varie province, infatti, per evitare che la popolazione si sposti da una città all'altra, Fidel ha deciso che semplicemente non ci si può allontanare dalla città di registrazione del documento d’identità se non tramite un'autorizzazione della polizia, pena una multa, una delle tante assurde multe del regime. Non bisogna scordare inoltre che la ribellione contro il dittatore Batista in origine non fu solo dovuta alle forze a cui apparteneva Castro, la cuba democratica e quella cattolica furono in prima linea per ottenere la libertà, Fidel Castro riuscì a raggiungere la vetta del potere con una serie di vergognose eliminazioni, a partire dai suoi stessi compagni d'armi, furono centinaia e centinaia gli omicidi di stato e anche un solo omicidio non può avere giustificazione, la sete di potere tanto meno può giustificare quelle morti, e gli omicidi non vanno mai in prescrizione. A Cuba la percentuale di veri comunisti è persino più bassa di quella italiana, come la logica c’insegna non è mai esistito né mai esisterà un intero popolo che ha la medesima convinzione politica. Il popolo cubano ha solo commesso un errore fatale al tempo della rivoluzione nella quale credeva e che all’epoca aveva un qualche senso, se li avesse liberati dalla dittatura di Batista per passare ad un regime democratico, non potevano sapere a cosa andavano incontro, così sono passati dalla padella alla brace, da una dittatura all’altra. A Cuba c’è una chiara e infondo non celata dittatura, la stessa costituzione cubana è una follia, la radice di tutto è una follia, almeno lo è per me che non ho subito l'indottrinamento a cui ogni cubano è sottoposto sin da bambino. L’articolo 52 della costituzione è più simile ad una battuta umoristica che ad un articolo di costituzione, inizia recitando questa frase: Si riconosce al cittadino cubano libertà di parola e giornalistica conforme ai fini della società socialista, quindi non esiste nessuna libertà che non sia quella di diffondere idee "conformi" al volere del lider. L’articolo 61 recita: nessuna delle libertà riconosciute al cittadino cubano può essere utilizzata contro quello stabilito nella costituzione e le leggi, né contro l’esistenza e i fini dello stato socialista, né contro la decisione del popolo cubano di costruire il socialismo e il comunismo, in pratica chiedere libere votazioni a cuba è considerato non un diritto ma un crimine. In pratica è la stessa costituzione che vieta la possibilità che possa esistere una democrazia, un’opposizione, anche perché da alcuni anni è stato deciso da Fidel stesso naturalmente che il "socialismo cubano" è irrevocabile. Diciamo pure che gli articoli repressivi d’ogni idea democratica sono rispettati alla lettera mentre quelli che in teoria potrebbero essere utili alla società poiché ne sanciscono i diritti vengono sistematicamente ignorati. Cuba è come una pentola a pressione che sta per esplodere, la gente è esasperata, l’illegalità è l’unico modo per vivere, e persino anche quelli che si definiscono comunisti hanno lasciato la propria morale andare alla deriva, devono vivere, e allora può capitare di andare a comprare della benzina al mercato nero a casa di qualcuno che ha la foto di Fidel attaccata al muro e si dichiara fidelista, di trovare un passaggio abusivo per il centro dell’isola a bordo dell’auto di un poliziotto e cose così. La corruzione è normalità a Cuba, è lo stesso governo che attribuisce privilegi enormi a chiunque sia utile alla propaganda, giovani dirigenti delle varie strutture politiche presenti sull’isola si danno il turno ad urlare a squarciagola dai palchi delle tribune aperte incredibili fandonie di tutti i tipi in cambio di un’auto nuova con targa bianca, le auto con targa bianca non possono essere fermate da nessuno, ( le auto prive di targa sono di esponenti del governo e anch’esse ovviamente sono intoccabili) o in cambio di una villa con piscina. Lo stesso fanno oscuri signori che dalla televisione sono capaci di esibirsi in turpiloqui assurdi, gente ben vestita che di sicuro non sopravvive come la gran parte della popolazione con una decina di dollari al mese e la libretta. Gente che si è venduta al regime, gente troppo giovane che non ha nessuna possibilità di essere considerata nel panorama politico mondiale per l’evidente incapacità a sostenere un’idea senza urlarla e senza trovarsi davanti una platea immobile che non contesta una sola delle cose dette. Giovani che sperano in un posto al sole tra la miseria, giovani che hanno preso il treno sbagliato, che rischiano nel caso di un crollo dell’attuale regime di essere scagliati giù da quei palchi. Comunque assistere ad un loro comizio è sempre meglio di provare l’esperienza mistica di stare ore ad ascoltare Fidel Castro in persona dilungarsi nei suoi soliloqui senza senso, con continui cambi d’argomenti neppure legati lontanamente tra loro, ricordo che una volta seguii prima in casa alla televisione e poi in auto un terribilmente noioso discorso del lider massimo, iniziò parlando di quando combatteva da giovane sui monti, (anche se chi c'era davvero su quei monti giura che Fidel non si esponeva mai nei combattimenti)la cadenza della sua cavernosa voce era tipica del dittatore ormai sicuro che nessuno mai lo avrebbe interrotto, e concluse parlando, con la stessa enfasi di come si racconta una battaglia delle proteine nobili dello yogurt (che la maggior parte dei bambini cubani non hanno neppure idea di cosa sia) e i tremendi, come dice lui, contenitori di plastica che erano prodotti da uno stabilimento dell’isola. In una parola: follia. Per intenderci le cose che si dicono in queste tribune aperte hanno del tragicomico. Internet è vietata per uso privato, ed è inaccessibile ai cubani per l’alto costo della connessione, la posta elettronica controllata e gran parte dei siti che sono legati all’opposizione al regime sono oscurati, eppure ci sono enormi cartelloni in giro dove si parla di sviluppo del popolo grazie ad internet, che raffigurano un bambino che guarda felice un monitor di computer. Un’altra bufala ovviamente, quella che tutti i giovani cubani possono accedere ad internet. La televisione via satellite è vietata, milioni di cubani non sanno nulla di cosa si trova fuori quel mondo di menzogne e non hanno neppure coscienza dei loro diritti. Il controllo della popolazione è in mano alla polizia, all’avana c’è un poliziotto ad ogni incrocio, questi sono quasi tutti ragazzi di campagna con scarso senso dello stato, piccoli despoti che spesso non conoscono neppure le leggi che dovrebbero fare rispettare, per 25 dollari al mese sono disposti a fare turni massacranti, del resto hanno più o meno lo stesso stipendio del primario di un ospedale, e sono temutissimi. Se noleggiate un’auto, noterete che vi fermeranno spesso senza motivo, la loro idea è mettervi paura in modo che gli regaliate denaro, altrimenti s’inventeranno una multa di 10 dollari per eccesso di velocità, che, anche se state procedendo a 30 chilometri orari non potrete contestare, non è contemplato nel loro regolamento. Se un cubano si arrischia a contestare qualcosa ad un poliziotto rischia l’accusa di “falta de rispetto” in pratica semplicemente gli è applicata una grossa multa solo per aver aperto bocca. E’ risaputo che all’Habana spesso i poliziotti si appostano davanti le discoteche e fermano le ragazze di fuori città che vi si recano per prostituirsi, le spaventano dicendogli che potrebbero arrestarle con l’accusa di prostituzione, e poi gli offrono due vie d’uscita, pagare 100 dollari oppure essere arrestate o peggio violentate. Altro sistema di controllo sulla popolazione è il cosiddetto DDI, è un servizio di spionaggio interno, composto da cittadini comuni che per arrotondare con una ventina di dollari al mese lo stipendio hanno una doppia vita, lavorano normalmente e nel mentre spiano chiunque, dai vicini ai turisti, molti, infatti, sono tassisti, ma sono infiltrati in tutti i settori economici dell'isola, denunciano ogni cosa irregolare, dagli affitta camere illegali a chi ruba sul lavoro, a chi ostenta troppa ricchezza, a chi critica il governo, ogni volta che si discute della dittatura di Castro con un cubano sconosciuto si corre il rischio di imbattersi in uno di questi signori. Degli alti ranghi del governo si sa poco, si notano solo ville da sogno in periferia. Un mio conoscente che ha avuto la ventura di imbattersi in una ragazza figlia di un generale e che ha frequentato qualche tempo i rampolli della Cuba bene mi ha raccontato che la cocaina scorre a fiumi nelle feste in quelle ville da sogno. Il degrado sociale a Cuba è enorme. La sera in giro in centro habana si possono contare centinaia di giovani a caccia di turisti, gli stessi giovani che la televisione definisce la vanguardia della rivoluzione, non sono gay ma all’occasione pur di guadagnare qualche dollaro si prostituiscono, così come ogni notte le discoteche sono piene di ragazzi che portano la propria moglie o fidanzata a prostituirsi magari per dare da mangiare ai figli a casa. Tutto sommato la massiccia presenza di poliziotti rende relativamente sicuri i grandi centri ma in provincia nei piccoli paesini andare in giro specialmente durante le feste è veramente pericoloso, i ragazzi cubani sono sfiduciati, non vedono un futuro diverso dalla miseria e hanno perso la speranza che la situazione cambi, sono allo sbando, si ubriacano, e diventano pericolosi. Ho visto con i miei occhi cosa è successo durante una festa di un paesino, un ragazzo accoltellato e ridotto in fin di vita per un dollaro ed un altro a cui è stata spaccata in testa una bottiglia senza alcun motivo. Il ragazzo accoltellato lo rividi dopo qualche giorno su una carrozza a cavallo, stava mostrando ad un conoscente una lunga cicatrice che gli attraversava il ventre fattagli in ospedale per risolvere l’emorragia. Un’intera generazione è allo sbando, una generazione che comunque vadano le cose non crede più in niente, e che per quanto possa durare il presente governo sarà la fine del sistema in ogni caso. Ci sono migliaia di ragazze imprigionate in grandi edifici con l’accusa di prostituzione, molte si prostituivano, ma altre sono state accusate ingiustamente e costrette a firmare una dichiarazione che le marchia come prostitute. Le prigioniere sono costrette a dormire a decine in una stanza, a lavarsi con acqua fredda e come unico servizio igienico ad utilizzare un buco nel pavimento. Cuba è un vero inferno, Fidel non è disposto a lasciare il potere, nemmeno dopo l’evidente fallimento economico è un uomo privo d’anima che non ha nessun amore per la sua gente alla quale non ha mai dato che come unica possibilità la fuga, migliaia di cubani sono annegati in mare tentando di raggiungere la Florida. Il sogno di molti sull’isola è fare quella che è chiamata la sigaretta, un passaggio per la libertà a bordo di un’imbarcazione proveniente dalla Florida, o a bordo di imbarcazioni improvvisate e addirittura di camere d’aria di pneumatici. In migliaia sono rimasti uccisi in mare, e per un certo periodo negli anni 90, dagli elicotteri dell’aviazione cubana quando veniva localizzata una zattera, senza alcuna pietà scaricavano sacchi di sabbia sugli sventurati in modo che al ritrovamento dei cadaveri non fossero trovati fori di proiettili. Negli ultimi anni parecchi piloti hanno lasciato Cuba a bordo di aerei, qualcuno militare ma sopratutto vecchi aerei per l'irrorazione dei campi, a cuba la irrazionale versione è che i fuggitivi sono terroristi, come se costringessero qualcuno a seguirli o facessero attentati. E incredibilmente ne danno la colpa a quella che chiamano legge assassina dell’aggiusto cubano, secondo loro, la legge federale degli stati uniti che non potrebbero, mai e poi mai rifiutare l’asilo politico ai cubani in fuga da quell’inferno viene definita una legge assassina, gli uomini agli ordini di Fidel Castro secondo gli storici hanno giustiziato migliaia d’innocenti, dagli anni della rivoluzione ad oggi, adesso definiscono assassina l’accoglienza che gli USA riservano ai fuggitivi. Questa è la pura verità, l’incredibile verità. Proprio perché così incredibile, difficile da credere, soprattutto per chi pensa che a Cuba c’è un governo socialista. Non riesco a capire cosa sanno di cuba i componenti del comitato Italiano per promuovere la liberazione delle cinque spie arrestate negli stati uniti, ad alcuni di loro è stato dato l’ergastolo, e ci credo, ma lo sanno quelli di questo comitato di cosa parlano?, chi stanno difendendo?, il governo cubano dice che i cinque eroi stavano facendo spionaggio contro i terroristi che vivono a Miami per evitare che potessero uccidere cittadini cubani e per difendere i cittadini americani, io sono rimasto stupefatto quando ho letto sul giornale Granma a Cuba di questo comitato, ma hanno capito bene cosa stavano facendo a Miami gli eroi?, mi sono chiesto. Bene lo devono aver capito i giudici statunitensi, anche perché la soluzione del caso l’hanno da sempre fornita gli stessi cubani nei notiziari televisivi: quelli che definiscono terroristi di Miami non è altro che la legittima opposizione in esilio, cubani fuggiti dall’isola o esiliati, non tramano nessun terribile attentato terroristico, fanno solo quello che la loro terra li chiama a fare. E hanno diritto alla massima protezione da parte del governo USA, anche perché alcuni di loro sono ex esponenti del governo cubano e dell’esercito, o familiari di cubani a cui è stato requisito tutto e vorrebbero giustamente tornare in possesso almeno di parte delle loro legittime proprietà. Persone che sanno molto e che danno filo da torcere a Fidel. Una delle spie era anche implicata nel vergognoso abbattimento di due aerei da turismo per mezzo di un Mig dell'aviazione cubana nel 96, aerei indifesi dell’associazione “Ermanos al rescate”, un gruppo di esuli cubani che a loro spese con dei piccoli velivoli perlustravano il mare attorno Cuba in cerca di fuggitivi alla deriva, il loro compito era di segnalarli alle autorità statunitensi,ed è grazie alla loro opera che molti fuggitivi alla deriva su zattere sono stati salvati, forse si sono spinti troppo vicini all’isola, per il vero, ma i cubani sapevano bene che si trattava di civili inoffensivi e che non rappresentavano nessun pericolo, fu solo una vigliaccata, abbattere degli aeroplani da turismo con un caccia, equivale a sparare con un cannone ad una farfalla per ucciderla, fecero un'inutile strage, quattro uomini vennero uccisi, fu un vero inutile aguato, un agente della rete Avispa a Miami telefonò a Cuba e segnalò la partenza dei due aerei e due caccia si levarono in volo immediatamente tendendo loro una trappola. Il popolo cubano, e l’opinione pubblica internazionale viene costantemente disinformata in relazione alle 5 spie prigioniere negli USA. In realtà non erano cinque, ma quattordici. Questi cinque assieme agli altri 5 che la dittatura chiama eroi sono stati arrestati in settembre del 1998, altri quattro si sono dichiarati colpevoli nel maggio del ’99 hanno collaborato con la giustizia americana e si trovano in un progetto speciale per cambiare d’identità. Questa e soltanto parte di una storia della quale la dittatura cubana non racconta tutta la verità, chiedendo la liberta soltanto de 5 e trattando di occultare la reale dimensione della rete di spionaggio che avevano organizzato in USA e la sua vera funzione. Spiare in territorio straniero non è di certo come infiltrarsi a Cuba nelle organizzazioni umanitarie, come facilmente e senza dignità spesso fanno le spie cubane, ci sono delle leggi precise e sopratutto delle regole da rispettare quando si viene scoperti a spiare in paesi stranieri con i quali i rapporti non sono più che buoni e le condanne inflitte ai cinque non mi sorprendono, anche perché il vero scopo della rete di spie Cubane era la lo spionaggio di postazioni militari Statunitensi. Che speranze di successo possono avere i comitati di liberazione delle cinque spie, evidentemente spinti ad agire per pura spinta ideologica e che sono all'oscuro della rete di spie che operava in USA e i suoi scopi reali? Che genere d’udienza potrebbero mai dare i giudici americani a comitati così strampalati di sognatori con la maglietta del Che? Uscire da Cuba per la maggior parte dei cubani è come fuggire da una grande prigione, due sono le possibilità il matrimonio con uno straniero e un invito turistico, due sistemi costosi e che in ogni caso passano dal benestare del governo che potrebbe in tutti e due i casi negare il visto d’uscita. Se non si ha denaro si può tentare la fuga quando il vento soffia da sud e consente di attraversare il canale della florida con zattere di fortuna o pneumatici di camions adattati, altri cubani sono più fortunati, hanno a Miami parenti che li aiutano pagando l'astronomica cifra di ottomila dollari che le organizzazioni di scafisti della Florida chiedono per fare la cosiddetta "Sigaretta", cioè un appuntamento notturno con un potente motoscafo proveniente dalla costa USA che di norma imbarca i fuggitivi tra isolotti della costa di Matanza, una zona molto difficile da pattugliare per i vetusti mezzi della marina cubana. In 45 minuti di folle corsa si è liberi, di sicuro non si arriva in un paradiso dorato, ma si è in un paese che offre un futuro diverso dagli stenti cubani. L’uso che il regime fa della propaganda dà il voltastomaco, la quasi totalità dei notiziari televisivi inizia con l’immagine di Fidel Castro, e l’uso di bambini a cui sono dati da leggere in piazza, proclami di cui non possono comprendere nulla è uno dei mezzi più patetici utilizzati. La propaganda è perfettamente pianificata, ogni cubano viene indottrinato sin da bambino, l’istruzione è incredibilmente del tutto legata alla propaganda politica, agli alunni delle scuole viene fatto un sistematico lavaggio del cervello, eroi della storia cubana che non hanno nulla a che vedere con la dittatura attuale sono abilmente miscelati a falsi principi di patriottismo, approfittando dell’innocenza dei giovani alunni. Lungo le strade principali, specie fuori città enormi cartelli fatti realizzare dagli alunni delle scuole ripetono frasi inneggianti alla rivoluzione, come se questa non fosse mai finita, o qualche frase detta da Fidel Castro detta in qualche visita, inutili cartelloni che hanno come unico effetto quello di mancare di rispetto ai poveri cubani che nella stra grande maggioranza sono stanchi di fame e propaganda, e che anche se non hanno il coraggio di ammetterlo, se potessero lascerebbero volentieri quella misera esistenza per fuggire da qualunque altra parte. Per cultura s’intende conoscenza ed esaltazione di ciò che è utile a mantenere vivo un sogno fatto di menzogne, di cui tutti a Cuba sono coscienti, ma al quale nessuno può sottrarsi. Dire che il sicuramente valoroso popolo cubano è un popolo colto è una menzogna enorme, come può essere colto un popolo tagliato fuori dal mondo perché sotto dittatura da quarantacinque anni? come si può definire colto un popolo che non ha la base fondamentale della cultura: la libertà di pensiero e di parola, che non ha neppure idea di cosa sia la democrazia. Molti cubani credono a quello che la propaganda continua a ripetere, credono di avere la medicina gratuita, ma poi se hanno bisogno di un semplice farmaco per i parassiti, spesso necessario a causa dell’acqua contaminata, devono comprarlo in dollari (se possono) al mercato nero, come devono comprarsi l’anestetico per farsi curare un dente perché è introvabile negli ospedali Fra l’altro il governo cubano anziché mettere a disposizione del popolo le medicine che sono donate sia da paesi europei che dagli stati uniti le vende, semplicemente e in dollari, così come fa con gli indumenti, sono stato a visitare uno dei paesini devastati dall’uragano del 2001, la gente era molto arrabbiata, niente degli aiuti fatti vedere in televisione mentre venivano scaricati dalle navi all’Habana era mai arrivato a loro, era solo un altro inganno del governo. Se un cubano ha un incidente d’auto fuori città non ha semplicemente la possibilità di chiamare soccorso, non solo perché non ha un cellulare, (tra l’altro a Cuba non esiste un numero nazionale d’emergenza, né una rete cellulare che copra l’intera isola e sono pochissimi i cubani forniti di telefonino), ma anche perché non tutti gli ospedali hanno un’ambulanza, e con la disastrata rete viaria che c’è nell’isola ci vogliono ore per percorrere poche decine di chilometri di notte. Dicono di avere l’istruzione gratuita, ma anche coloro che frequentano l’università non hanno altro che una preparazione tecnica di basso livello, moltissimo indottrinamento politico poiché, l'insegnamento non è altro che un continuo lavaggio del cervello sin dai primi anni di scuola e null’altro, provate a chiedere ad un cubano chi scoprì l’america, chi fu il primo europeo che sbarcò a Cuba, la risposta sarà: Cristobal Colon….uno spagnolo. A scuola non gli hanno neppure spiegato com’è fatto un governo democratico, un giorno spiegai ad un amico cubano com’è fatto il parlamento italiano, era un ingegnere minerario, rimase a bocca aperta ad ascoltarmi, stupito del fatto che non c’era nel mio racconto un Lider che comandava tutti gli altri, poi in fine mi fece una domanda: “Ma allora in Italia non c’è più la ghigliottina?”. In compenso gli studenti cubani sanno tutto di Lenin, o quasi. Non credo che sappiano dove si trovi la Siberia. Tutto questo sembra incredibile anche a me, eppure basta recarsi a Cuba, evitare di passare le giornate sulla spiaggia di Varadero ( zona turistica dove è limitato l’ingresso ai cubani), ascoltare, e togliersi dalla mente ogni pregiudizio politico sia di destra che di sinistra, perché a Cuba la politica in verità non centra niente. A dire il vero, un po’ d’amaro in bocca lo provo quando mi capita di vedere in giro all’aeroporto dell’Habana gente col cappellino con la stella e la barba alla Fidel, io rispetto le idee di tutti, ma visto che qui si parla della Cuba d’oggi, quindi di qualcosa che non ha nulla a che vedere con le nostalgie di tempi andati, mi chiedo: dopo una due, tre settimane passate a Cuba, che razza di gente è quella? perché non hanno fatto sparire il cappellino e non si sono rasati la barba? non si sono sentiti traditi?, non si sono resi conto che il socialismo non è culto della personalità e che la gente a Cuba non ha la seppur minima possibilità di fare proposte a chi sta al vertice?. Magari sognavano da anni di andare a Cuba, e dopo di quello che ha visto cosa hanno capito? Credono ancora che Fidel è il grande papà di tutti i cubani? non gli è bastato vedere con i loro occhi che nonostante la televisione continui a ripetere che a Cuba non esiste la prostituzione sono invece a centinaia le ragazze che ogni giorno fingono di chiedere un passaggio sul malecon o sulla 5 avenida a sfamare di dollari il regime, e le decine che affollano le discoteche?, cosa credono che vanno a letto con turisti, magari più vecchi di loro di trenta anni, perché sono stregate dal fascino dello straniero?, o peggio credono ancora alla storiella dell’embargo fatto dagli americani che stritola l’economia del paese?, e le navi cariche di containers che vanno e vengono dal porto dell’Habana?, cosa sono?, e la roba made in USA che si trova nei supermarket?, ma lo sanno loro che tassa deve pagare la merce per entrare dalla dogana di Cuba?, sono mai stati alla camera di commercio dell’Habana ad informarsi?, alcune merci hanno il 150% di tassa sul valore da pagare, ecco perché i prezzi sono già alti per noi europei, figurarsi per i cubani. Sanno su quali merci è imposto l’embargo? sanno che bisogna pagare spesso in anticipo per ottenere della merce dall’estero e il governo cubano è già in debito per centinaia di milioni di dollari con molti paesi fornitori e nessuno vende niente a chi non paga?. Sanno che nonostante questa disastrata condizione di povertà del popolo, i conti esteri personali della famiglia del signor Fidel Castro Ruz sono stimati in varie centinaia di milioni di dollari?. Il governo cubano sta strizzando l’economia come un limone secco, fa esattamente il contrario di quello che in tutto il resto del mondo farebbe anche solo un ragioniere che si è diplomato col minimo dei voti, anziché innescare un’economia di mercato sta solo succhiando denaro ai turisti in tutti i modi, alzando la pressione fiscale sulle imprese e vietando ogni forma di libero commercio, tutto deve essere in società con lo stato, solo che lo stato è una barca piena di debiti che sta affondando, provate ad informarvi a quanto ammonta il debito estero di Cuba, poi provate ad aprire un’impresa a Cuba, faranno di tutto per agevolarvi, ma poi scoprirete che i costi per tenere solamente aperta la porta come sì suol dire vi faranno bruciare solo denaro, che va dritto nelle casse del governo. Oltretutto il governo cubano è sempre stato lesto a fare società con imprese straniere non per il bene del popolo ma per ottenere denaro in nero che finisce nelle tasche dei dirigenti del partito. Molte merci a cuba non sono disponibili per il popolo semplicemente perché le produzioni delle industrie dell'isola spesso sono vendute all'estero come se le produzioni fossero cosa privata della famiglia Castro, mentre incredibilmente per il mercato interno le stesse merci vengono comprate all'estero, come anche succede che alcuna produzioni cubane vengano vendute all'estero e dopo strani giri reimportate. Non c'è nessun controllo sugli affari commerciali del governo cubano da parte del popolo. Capire Cuba non è facile, ma capire quelli che vivono in un paese libero, che hanno il denaro per pagarsi un biglietto d’aereo, l’auto in affitto e la casa e credono che a Cuba si stia meglio che da noi è per me, molto, ma molto più difficile. Anche perché a Cuba c’è la pena di morte, che viene applicata anche sui poveri fuggiaschi che vengono riacciuffati, povera gente che viene fucilata col pretesto ridicolo di essere terroristi pericolosi o collusi con servizi segreti di altri paesi, e comunque l'unico trattamento riservato all'opposizione è quello di essere incarcerati senza alcuna accusa logica tranne quella di rappresentare un pericolo per la cosiddetta "rivoluzione". A Cuba non ci sono votazioni degne di questo nome, visto che si vota solo per un candidato, e non c’è neppure la possibilità di pensare di poter cambiare il modo di governare, perché tale principio è chiaramente vietato per legge. Non c’è nulla per cui battersi, tranne la maledetta nostalgica grottesca caricatura dell’ideologia che ha distrutto un popolo, affamandolo, un popolo violentato nel corpo e nell’anima dal turismo. In definitiva l'odio verso il capitalismo e sopratutto gli Stati Uniti da parte di Fidel Castro è solo una messa in scena utile sul fronte interno e utile alla propaganda rivolta alle sinistre mondiali, aspetto della propaganda che mai Cuba ha tralasciato, a meno ché non si accetti la teoria che quest'uomo è totalmente pazzo, Fidel sa benissimo che il suo interesse personale e del suo clan sono i dollari dell'odiato nemico, e sà benissimo che ogni cubano è ormai diventato un perfetto capitalista, giacché ha costretto un popolo intero a darsi da fare in tutti i modi pur di sopravvivere in modi che nulla hanno a che fare col socialismo, sà anche benissimo che il suo sistema socialista non ha mai funzionato, non funziona e non potrà mai funzionare, com’è ben cosciente del fatto che per sopravvivere il suo governo ha bisogno dei dollari USA, con quei dollari si può assicurare la sopravvivenza della fitta rete di informatori, poliziotti e strutture civili e di propaganda che mantengono la sua dittatura in vita, se ci fosse un ipotetico crollo dell'economia capitalista le conseguenze per la sua fragilissima dittatura sarebbero terribili, quindi Fidel se non fingesse di odiare il capitalismo e fosse sincero in quella che chiama "battaglia di idee" sarebbe un mentecatto incapace di formulare la più semplice delle conclusioni: la sua dittatura è come un qualunque parassita, se uccidesse l'essere che lo ospita morirebbe assieme a lui, senza capitalismo che ne fornisce i mezzi non ci sarebbe nessuna rivoluzione. Ammettere questo al suo popolo significherebbe la fine del suo potere e il ritorno alla libertà per undici milioni di cubani, ma è evidente che Fidel non mollerà mai il potere, semplicemente perché non ha alcun rispetto per il popolo cubano. Così Castro prosegue come in un sogno irrealizzabile la sua irrazionale guerra contro il mondo, che non credo sia ormai il caso di chiamare capitalista, ma che se ci si libera dei pregiudizi politici e si osserva la situazione socio-economica di questo millennio è semplicemente il mondo intero, rivolgendo le sue attenzioni sopratutto agli Stati Uniti, ben sapendo che non si può spingere oltre i suoi patetici insulti, questo perché sa bene che ha fatto diventare Cuba un parassita che vive solo grazie gli aiuti umanitari che io definirei elemosina, e al commercio con gli odiati stati uniti, (andate in un negozio statale qualunque e chiedete del pollo, sulle scatole del pollo congelato c'è scritto"Kentuky U.S.A") ai pochi scambi commerciali col mondo capitalista e sopratutto grazie gli spiccioli che gli regalano i turisti, che vanno ad ammirare il fenomeno da baraccone che è diventato lui stesso, finto dinosauro della storia e il suo popolo in gabbia, perché è così, chi frequenta cuba sa quali sono i principali motivi del fascino di quel posto per la maggior parte dei turisti, le donne che si prostituiscono e la sorprendente realtà di trovarsi in un'isola di uomini senza libertà a causa di un misterioso timore verso un solo uomo che professa idee totalmente fuori dalla realtà, e questo stupisce e quasi diverte il ricco turista europeo. Fidel Castro o è un uomo dissociato o è veramente un uomo spietato e senza anima, ha dichiarato che lascerà il potere quando e se si renderà conto di essere diventato un fardello per il suo popolo, ma il suo popolo ha già toccato il fondo da decenni e lui sostiene che il suo è un popolo felice, quando finirà il suo regime e i Cubani si renderanno conto di essere stati ingannati per due generazioni in maniera abominevole, patendo inutilmente privazioni e fame, perdendo ogni dignità, vivendo in un assurdo, quanto inutile isolamento dal resto del mondo civile, in nome del suo potere personale. Non credo proprio che lo perdoneranno mai. Persino i suoi sostenitori di oggi, quando sapranno che negli anni ottanta il governo cubano era semplicemente ridotto ad una ben organizzata banda di narcotrafficanti, non credo che lo perdoneranno. E se dopo essere riuscito a farsi amare da vivo da una parte parte dei cubani ingannandoli e fuori dalla sua isola grazie alla sua formidabile propaganda anche da una parte delle sinistre mondiali, facendo uso di una ipocrita quanto falsa teoria socialista che ha tanto bene saputo fare leva sui sogni di tanti, Fidel pensa anche diventare un eroe da morto credo che si sbagli di grosso, la storia lo polverizzerà non lo assolverà di nulla, e sebbene la fortuna e la sua abilità gli hanno permesso fino ad oggi di continuare a cavarsela un giorno dovrà pagare per quello che ha fatto al suo popolo, se non nella vita pagherà da morto e forse per lui sarà anche peggio, perché il suo delirio di potere lo ha ormai convinto di essere entrato nella storia, quando un giorno salterà fuori tutta la verità su di lui e dei suoi crimini. E' a causa di uomini come Fidel Castro che il socialismo è diventato solo un inganno per ottenere potere personale e di questo che la storia lo accuserà un giorno. Donne e divertimento alle spalle dei cubani, se non fosse per questi motivi a Cuba non andrebbe quasi nessuno poiché è il posto in definitiva meno attrezzato turisticamente tra i tanti bei posti dove andare ai Caraibi, non sono certo i mega alberghi delle catene spagnole da 100 euro a notte a richiamare i turisti. Persino alcuni alti esponenti del governo cubano disgustati, sono fuggiti a Miami, compresa una figlia di Fidel Castro, come pure vari generali dell'esercito e dell'aviazione cubana, gente che dopo aver creduto per una vita alle menzogne ha preso coscienza e ha mollato, raccontando liberamente dei conti nelle banche di Panama, dove i fieri e incorruttibili esponenti del governo cubano hanno trasferito milioni di dollari. La figlia di Fidel Castro ha candidamente dichiarato che suo padre è un semplice assassino. Ed è questo che è Fidel Castro, un uomo capace di mettere al muro e far fucilare suoi cittadini semplicemente per dare un esempio in perfetto stile Nazista al resto della popolazione. Castro attinge a piene mani da ogni donazione che l'Europa elargisce in aiuto del popolo cubano, pretendendolo come un regalo dovuto al suo governo, salvo poi fare sparire milioni di dollari nel nulla, come nel caso dei milioni di dollari offerti dall'Unesco per restaurare il Malecon dell'Habana mai restaurato, e vari milioni di dollari elargiti dall'Europa per l'acquisto di attrezzature ospedaliere mai comprate e così via. Il degrado e il mal costume di non rispettare le leggi della famiglia Castro è cosa risaputa a Cuba, qualche anno fa uno dei figli di Fidel Castro aveva messo su una piccola società, assieme ad un funzionario corrotto dell'ambasciata Spagnola vendeva per alcune migliaia di dollari falsi visti per uscire dall'isola, la sua ex fidanzata fuggita a Miami ha dichiarato che i guadagni del giovane Castro erano di circa trentamila dollari il mese, ci fu un'inchiesta interna all'ambasciata Spagnola, il funzionario corrotto fu rimosso, ma naturalmente nessuno osò toccare il figlio di Castro, né i mezzi di informazione ne diedero notizia a Cuba. E dopo questo Fidel Castro ha pure l'ardire di fare il gradasso davanti il suo popolo dicendo che rinuncia agli aiuti dell'Europa che critica le sue esecuzioni sommarie, ma è un'altro dei suoi inganni propagandistici, perché lo fa evitando accuratamente di farne comunicazione ufficiale alle autorità europee che continuano a spedire denaro, medicine e merci varie a Cuba, medicine e merci che regolarmente vengono vendute in dollari nei negozi statali o finiscono sul mercato nero. Eppure ancora c’è chi trova in Fidel Castro Ruz il condottiero fiero e irriducibile, ignorando del tutto la reale situazione Cubana, rendendosi dei veri sognatori di gioia, ignorando o peggio in alcuni casi rinnegando persino la storia della rivoluzione cubana, costellata da innumerevoli omicidi di stato e veri e propri massacri di massa commessi durante e subito dopo la presa di potere di Castro. La vera tristezza è sapere che per quest’uomo ormai vecchio, il crimine ha pagato, ecco cosa dovrebbero sentire tutti coloro che hanno gli occhi chiusi dall’ideologia, se si liberassero di tutti i loro sogni di un mondo perfetto, non perché i sogni non siano il pane della vita, ma perché nel caso di Cuba sono stati loro a causare un disastro umanitario. Questo è quello che penso delle dittature in generale, e che rispecchia esattamente la realtà cubana. Non esistono dittature di sinistra o di destra, quello che si dovrebbe accettare è un dato di fatto molto semplice: ogni dittatura è uguale alle altre, poiché il potere che si arroga un solo uomo annulla ogni libertà del popolo di esistere come entità politica libera di esprimere libere idee. Le dittature da qualunque parte del modo e con qualunque scusante politica hanno tutte le medesime caratteristiche, un lider, una ristretta cerchia di collaboratori che assieme al lider stesso sono esonerati dal rispettare le leggi e il popolo che deve solo produrre il necessario alla sussistenza di se stesso e del regime. Non credo che esiste nulla di più odioso di un sistema sociale che non accetta il naturale diritto del popolo d’essere libero di poter cambiare sistema politico ed economico, questo è ottenuto in due modi fondamentalmente, conferendo una sorta di sacralità al sistema politico e di controllo sociale e molto più brutalmente con articoli di costituzione, formulati senza un referendum popolare né ideati da un parlamento libero che vietano espressamente la possibilità di cambiamenti nella struttura governativa e di orientamento politico. Ed il sistema per assicurarsi generazioni mansuete, incapaci di reazioni contro l’evidente mancanza di libertà è l’indottrinamento politico, visto che una spiegazione ripetuta migliaia di volte, sebbene irrazionale è il più antico e collaudato mezzo usato dai dittatori di tutti i paesi del terzo mondo per convincere un popolo intero che è giusto che un solo uomo debba tenere il potere, quella spiegazione per quanto irrazionale deve essere ripetuta migliaia di volte affinché il messaggio abbia l’effetto di far credere che è giusto così. Compattare il popolo attorno al suo lider con la scusante di un pericolo imminente di attacco fisico, ideologico, culturale o contro la sovranità del paese serve a far identificare nel lider stesso l’intero popolo è un’altra pratica comune a tutte le dittature. In pratica è il lider stesso a costruire gli ipotetici nemici e a mostrarsi come unico difensore capace di proteggere il suo popolo dal pericolo. Salvo poi consentire scambi commerciali a cui non può rinunciare proprio dal resto del mondo che è indicato come il nemico da combattere. Un’altra tecnica usata nelle dittature è quella di creare una sorta di dissociazione nelle menti dei cittadini, bombardando di informazioni assolutamente e palesemente false, così palesemente false da confondere realtà e menzogna. Il controllo del popolo è effettuato con vari metodi applicati scientificamente, metodi che non sono altro che l'applicazione di sistemi di controllo sulle masse ben conosciuti da qualsiasi psicologo dilettante. Un esempio di una tecnica molto semplice ma efficace è quello di congelare il tempo, a Cuba, infatti, la teoria del governo è che è in atto ancora adesso la rivoluzione contro il dittatore Batista e contro il mondo capitalista sospendendo in una dimensione senza tempo episodi che risalgono a più di quaranta anni fa, e che il resto del mondo ha ormai dimenticato, si festeggiano piccoli episodi e si osannano gli eroi dei combattimenti della fine degli anni 50 come se fossero accaduti da poche settimane, si portano come esempio del pericolo che gli USA rappresentano fatti come gli attentati organizzati da fuoriusciti cubani nei primi anni della presa di potere di Castro, o il tentativo d’invasione di un gruppo di mercenari ed esuli cubani provenienti dagli USA della Baia dei Porci. Tutti episodi avvenuti in uno scenario mondiale totalmente diverso, i cui protagonisti oggi sono scomparsi o sono dei tranquilli pensionati, non avendo argomenti più recenti il ministero dell'informazione cubano trasmette praticamente ogni giorno in televisione vecchi filmati in bianco e nero di quei fatti, evitando accuratamente di spiegare che il mondo è cambiato, che non c'è più la guerra fredda tra USA e URSS, ma facendo credere al popolo cubano che è perennemente possibile che gli USA possano mettere in atto attentati terroristici, cosa naturalmente ridicola o che addirittura possano irrorare Cuba con prodotti chimici o batteriologici, come sostengono ha già fatto in passato. Secondo il governo cubano addirittura la zanzara che diffonde una febbre emorragica chiamata Dengue e che è storicamente da sempre una malattia endemica del sud e centro america è stato diffuso da fantomatici aeroplani statunitensi sul territorio cubano. Approfittando della mancanza di informazioni dall'esterno il governo cubano non ha nessun pudore nell'inventare false notizie, totalmente inventate, un telegiornale cubano è per me una specie di programma umoristico, per i cubani è l'unico telegiornale che possono vedere. Parte della popolazione si sottomette unicamente per effetto dell’indottrinamento pianificato da una speciale sezione che è una emanazione del ministero della cultura, un’altra grossa fetta di cittadini ha bisogno della paura per essere neutralizzata come fonte di ribellione, nelle dittature questo comporta l’uso dell’esercito per scopi interni al paese stesso e un largo uso delle forze di polizia e dei servizi segreti per il controllo delle comunicazioni telefoniche tra i cittadini all'interno dell'isola e su tutte comunicazioni con l'estero. Il controllo della popolazione è effettuato utilizzando anche il popolo stesso che in parte si presta a spiare se stesso come conseguenza del forte contrasto interno che si crea tra cittadini che si sono abbandonati totalmente alle tesi del dittatore e coloro che mettono in dubbio che la bolla di protezione e le bugie che il loro lider gli offre sia l’unico mondo possibile, oltre alla massiccia presenza di informatori del governo appartenenti alla sezione dei servizi segreti chiamata DDI infiltrati tra la popolazione che spesso non per convinzioni politiche, ma per lo stipendio aggiuntivo di circa venticinque dollari, riferiscono ogni comportamento sospetto, è sufficiente per esempio pitturare la facciata della propria casa e un cubano dopo poco si può vedere spuntare il responsabile del CDR o una pattuglia di polizia per un controllo della situazione economica e una perquisizione della casa, assurdo ma è così. La presenza e la brutalità delle forze dell’ordine viene usata per fiaccare ogni velleità di cambiamento. A Cuba esistono decine e decine di multe per ogni cosa, comportamenti che in un paese libero sono la normalità a Cuba possono significare una multa che deve essere pagata entro pochi giorni per non finire dritto in carcere, guidare l'auto con a bordo un turista comporta una multa anche se questi è solo un amico che non paga il passaggio, essere fuori della propria città comporta una multa, vendere dolcetti per strada comporta una multa, non permettere al fumigatore di entrare a casa comporta una multa, non andare ad una tribuna aperta in piazza comporta una multa di un giorno in meno di paga, ospitare un amico straniero a casa comporta una multa di ben 1000 dollari, montare un'antenna televisiva in grado di ricevere le televisioni della Florida comporta una multa, e così via, c'è una multa per ogni cosa a Cuba. Un tempo, negli anni ottanta quando il dollaro USA era vietato sull'isola per ogni dollaro trovato in mano ad un cubano erano erogati venti anni di carcere, carcere che era riservato anche ad omosessuali, che venivano anche ospitati in campi di rieducazione e carcere era riservato anche ai testimoni di Geova, colpevoli di rappresentare un pericolo alla sovranità dello stato cubano, per il principio che neppure Dio può essere al di sopra di Fidel Castro. Indispensabile in ogni dittatura è creare isolamento dalle notizie esterne, poiché queste annullerebbero l’effetto della propaganda politica, quindi anche a Cuba sono vietati internet per uso privato in casa e oscurati i siti considerati a rischio ed è vietata la televisione via satellite. Anche se spesso il dissenso interno non è del tutto controllabile poiché l’isolamento politico quindi economico delle dittature spesso costringe ad un’apertura eccessiva al turismo di massa, che come nel caso di Cuba rappresenta una fonte irrinunciabile di preziosi dollari, una medicina che è anche un veleno perché mezzo attraverso il quale giungono notizie e nuove idee. Per coloro che non si piegano a nessun sistema di quelli elencati esiste l’emarginazione sociale e infine la reclusione, e nei casi estremi la soppressione fisica. Il lider fa sì che il suo popolo si identifichi in lui e lui nel suo popolo, in questo modo ogni forma di dissenso non viene indicata come un pericolo per lui stesso ma per l’intera popolazione. Ovviamente la stampa e l’informazione televisiva e radio sono in mano al regime quindi evitano accuratamente evita di far riferimento al malcontento del popolo che quindi si trova a non avere informazioni sulla reale forza dissidente nel paese in grado di eventualmente ribellarsi al controllo governativo, a guardare la grottesca televisione cubana sembrerebbe che i cubani sono tutti degli ebeti incapaci di avere idee proprie e di rendersi conto dello sfacelo sociale ed economico dell'isola, cosa che ovviamente non è vera. Ogni dittatura, specie quelle nate sulle ceneri di altre dittature migliorano i sistemi di controllo della popolazione, come naturale evoluzione, chiudendo i varchi che hanno attraversato per scavalcare la dittatura precedente e migliorando la propria sicurezza, cosa che ha fatto naturalmente il governo cubano, infatti la repressione dei dissidenti è oggi a Cuba ben più dura di quella che attuava la precedente dittatura di Batista. Altro sistema utilizzato per rendere più malleabili i cittadini e meno in grado di acquisire informazioni dall’esterno è mantenere basso, al limite della dignità il livello economico, e culturale. La scarsa alimentazione è il più estremo dei metodi per tenere mansueto un popolo, ricordiamoci che a cuba se la gente non si desse da fare in tutti i modi per cibarsi e dovesse effettivamente vivere con quello che il governo passa con la libretta e i pochi pesos cubani dello stipendio le carenze alimentari sarebbero gravissime. Con questi presupposti è ovvio che utilizzando ad arte propaganda, informazione, forze di polizia e servizi segreti è possibile creare una struttura sociale che nonostante le difficoltà economiche e il mal contento è capace di resistere decenni, ma si tratta comunque di sistemi sociali instabili, ogni sistema dittatoriale ha dei limiti evidenti, il più grande e ovvio e totalmente distruttivo è la necessità (che ne è anche la causa) di avere un lider, ed il limite sta nel fatto che prima o poi questo lider verrà a mancare, anche se nessun evento innaturale porrebbe fine alla sua dittatura la sua stessa natura mortale porrà fine al suo controllo disintegrando il motivo stesso dell’esistenza della dittatura: il dittatore stesso. Comunque sia la situazione attuale di Cuba è una continua lenta ma inesorabile perdita di controllo del governo sul popolo, tutti infatti infrangono le leggi e lo fanno ormai senza neppure rendersene conto, perché sono costretti a farlo per sopravvivere da decenni, e gran parte della popolazione di molti piccoli centri abitati lontani dall'Habana ha perso il rispetto per l'autorità, ed è cosciente della inevitabilità di abbandonare un sistema economico ridotto ad una carcassa arrugginita incapace di fermare il crollo verticale verso la fame che da parecchi anni cuba sta vivendo. Ho sentito di dover scrivere queste righe in ricordo delle migliaia cubani che hanno perso la vita a causa della dittatura, per le migliaia di dissidenti incarcerati e dimenticati da tutti, per coloro che sono annegati nel canale della florida tentando la fuga e in onore a tutti quelli che lottano ogni giorno per vivere, nella misera condizione di non aver avuto l’opportunità di conoscere la libertà, perché una delle cose più tristi che si possa provare a Cuba è rendersi conto che due intere generazioni di uomini sono nati e cresciuti semplicemente ignorando il loro diritto alla libertà di pensiero e come animali ammaestrati dal padrone, odiano Fidel ma non riescono ad avere il coraggio di alzare lo sguardo e chiedere la libertà, semplicemente perché ignorano che hanno il diritto di farlo. Perché Fidel non è il papà che nutre e si occupa benevolmente del suo popolo, come insegnano a scuola ai bambini (esiste una canzoncina che devono cantare a scuola con queste parole!), e loro sono uomini e non bestie. E in nome della mia semplice ideologia, la libertà.
Gigi..
00mercoledì 2 gennaio 2013 09:13


Questo è VANGELO e certi piccoli e poveri personaggi nostrani lo dovrebbero imparare a memoria per poi recitarlo ogni sera prima di andare a nanna.

Ma ci sarà pure una coscienza.....prima o poi dovranno pur rendersi conto di quanto imbecilli sono stati a dar adito alle fandonie fidelcubane....e se questo dovesse succedere si potranno rendere conto di quanto, nel loro piccolo, hanno contribuito a sostenere questa infamità??

Ma conoscendo seppur virtualmente questa basura umana non lo credo,troveranno sempre il modo di autoscusarsi dando la colpa agli altri.....

Che ciarpame umano......

cubaa360gradi
00mercoledì 2 gennaio 2013 12:47
mi associo e condivido nella totalita' e magari anche giusto citar la fonte di questo bel blog che dice un mare di verita' senza girarci in tondo piu di tanto [SM=g7574]

liberacuba.weebly.com [SM=g7554] /
umbertoumbriano
00mercoledì 2 gennaio 2013 19:03
Giusto. Questa mattina alle 4 ero sveglio e senza sonno, e navigando ho trovato questo blog del quale mi sono dimenticato la citazione, ma non per malizia. Dice delle verità sacrosante, solo mi chiedo se tutte ancora attuali. Faccio un esempio magari un poco OT ma è per meglio capire anche io come stanno le cose, e giuro su mia madre che è tutto vero. A marzo mentre ero con la mia amica nell’ultimo giorno di vacanza mi sono infortunato a un piede, perchè fesso come sono facevo snorkeling senza le scarpette di gomma. Così ho preso un corallo e apriti cielo!

Sanguinavo come un tacchino il giorno precedente il Ringraziamento e mi sono precipitato in farmacia, vicina alla spiaggia. Lì mi hanno rimbalzato dicendo che mai e poi mai mi avrebbero toccato, così la mia amica mi prende per un braccio, inforca la mia moto e mi porta al punto di pronto soccorso una decina di isolati più avanti.

Qui la scena diventa surreale. Fuori erano in attesa 3 o 4 persone ma viste le mie condizioni si sono fatti da parte e mi hanno fatto passare. Nell’anticamera della sala operatoria un bambino calciava una palla contro il muro e sorrideva, qualcun altro che c’entrava poco secondo me con l’ambiente era lì seduto, a fumarsi una sigaretta. Poi arriva una signora con misura 12 di tette e 14 di culo, mi guarda, ride, mi chiede come ho fatto. Le spieghiamo l’accaduto e questa ride ancora e mi dice “ahi, acquì necesitan puntos”.

Io dico che col cazzo che mi faccio mettere le mani addosso dalla sanità cubana, piuttosto che mi diano una garza e 24 ore dopo ci penserà il mio medico a ricucirmi. La mia amica dice che no, che è meglio lasciarli fare e l’infermiera dice che no, meglio mettere i punti altrimenti la ferita s’infetta. Poi arriva un negro panciuto e baffuto alto 2 metri, con la maglia dell’arsenal, sandali ai piedi e bermuda in jeans sbrindellati. Mi dice che lui è il medico e che no, devo mettere i punti.

Mi accompagnano zoppicante all’interno della saletta operatoria e mi fanno accomodare su di un letto in acciao freddo come immagino possa essere una bara, con al centro una lunga canalina inclinata che io penso serva a far scorrere il sangue dei moribondi. Mi guardo intorno, faccio finta di nulla sperando che si tratti solo di un brutto sogno. E che i pavimenti sono in realtà puliti e i muri bianchi. Sogno che svanisce quando il negrone mi prende in mano il piede e lo guarda schifato, e chiede i guanti alla tettona culona che scopro così essere l’infermiera. Mentre la mia amica che mi vede terrorizzato mi tiene la mano, il negrone inizia a pulirmi la ferita che piena di sabbia è un casino da ripulire. Il dolore è acutissimo.

Visto che pure l'amica mia è scuretta, e non poco, questi iniziano a parlare tra loro, forse per solidarietà cromosomica, e ridono. Quindi il negrone (finalmente) apre un papel, come un foglio di giornale, e ne tira fuori un paio di guanti in lattice. Se ne infila uno e questo si rompe all’altezza del polso.

Quindi si gira verso gli altri (perché nel frattempo si è formato un gruppetto di 6/8 persone all’interno della saletta, tutti a vedere cosa ha combinato lo yuma bobo) e si lamenta che quella roba no sirve, come può lavorare così? Però se lo aggiusta, con un ditale che quasi pende, si infila l’altro e dopo avermi nuovamente disinfettato prende ago e filo. Sono inebetito, freddo e pallido, so che morirò di una qualsiasi infezione. Tutti intanto sorridono e forse si trattengono perchè vorrebbero ridere mentre io già piango.

Quando inizia a infilarmi l’ago nella carne la mia amica mi deve salire sulla gamba, che è stesa sul tavolo d’acciaio, per evitare le mie convulsioni, e dopo il secondo o terzo punto (saranno sette alla fine) il negrone molla tutto, si gira verso il pubblico (perché di questo si tratta) e racconta una storia che fa ridere tutti sguaiatamente, compresa la mia amica. Io vorrei mandarlo a cagare ma ridono tutti, solo che parla troppo stretto e non capisco bene cosa dice. Trattenendo a stento le risate la mia amica mi fa cenno come per dire che me lo spiegherà dopo, ma il negrone comprende la situazione, e sempre col filo in mano e l’altra salda sulla mia caviglia mi ripete la storia, facendo ridere tutti una seconda volta.

Per farla breve racconta che qualche mese prima era stato chiamato in un paesino lì vicino perché durante una rissa un negron si era tagliato un piede con un coccio di bottiglia, e lui diceva che quel negraccio, abituato a camminare scalzo perchè non aveva i soldi per comprarsi le scarpe, aveva un piede talmente duro che l’ago non si infilava, e pertanto era contento di avere il mio tenero piedino yuma tra le mani perché così il lavoro gli era facilitato.

Poi sono arrivati gli altri punti, io ero letteralmente disfatto, ma tutti erano contenti. Quando siamo usciti dalla saletta tutto il gruppo si è spostato in un’altra stanza dove mi avevano fatto sedere a una scrivania, il negrone in fronte a me. Lì ho capito che dovevo allontanarli e così è stato. La mia amica sapeva bene che io non avevo diritto a nessuna assistenza, cosa che ho capito pure io da mo’, ma qualcosa dovevo fare. Così gli ho chiesto come potevo ringraziarlo e lui mi chiede se ho una sorella giovane in Italia, che vorrebbe conoscerla.

A quel punto ridevo pure io. Per farla breve ho preso quello che mi restava in tasca, 20 CUC, e gli ho detto di bersi una birra alla mia salute. Lui mi ha ringraziato, ha scritto su un blocchetto che il signor Fulano si era presentato quel giorno ed era stato curato ed io il giorno dopo sono partito. Ho tolto i punti 15 giorni dopo e oramai non è rimasto alcun segno. Inoltre sono ancora vivo, qui a scassarvi le balle.

La mia amica continua a sfottermi per questa storia e del mio terrore per la sanità cubana. Certo la mia idea non può essere condizionata da un episodio fortunoso, però su queso fatto mi piace riflettere. E’ vero dunque o no che lo straniero viene respinto automaticamente al pronto soccorso? Oppure è vero, come dice l’autore di questo bellissimo e sacrosanto racconto, che tutti sono costretti a qualsiasi cosa pur di vivere? E’ ancora perfettamente attuale insomma, in un paese così contradditorio dove la situazione cambia rapidamente, la situazione descritta?



Gigi..
00mercoledì 2 gennaio 2013 20:46
E' la ballata del buon Umbertone
che per fare il figo tra li pesciolini
se fatto un taglio vicino al ditone
facendo ridere grandi e piccini

Su su corriamo da un bravo dottore
che ricucisca questo gran danno
facciamo in fretta che se passan le ore
perdo il mio sangue e muoio in affanno

dottore la prego, non faccia il cubano
ho male il piede, non ho quel che dice
perciò la prego, tolga il dito dall'ano
e rinchiuda sto taglio, mi faccia felice !

Farò come vuole, mio caro Umbertino
il dito lo tolgo da suo bel culetto
con ago e filo e il ditalino
le farò un lavoro da vero provetto

Dios mío che dolore, che sofferenza
lui cuce e ricuce come fossi una scarpa
mi dice di tacer, di portare pazienza
ma lo strozzerei se avessi una sciarpa

finalmente finisce, io son stralunato
lui ride beato aspettando la mancia
con il piede dolente e mezzo fasciato
avrei voglia con un pugno di colpirgli la guancia

Son ritornato, ma son un pò perplesso
conviene o no di pagare la parcella
la prossima volta, mica sono poi un fesso
mi porto le scarpe e la sorella










umbertoumbriano
00giovedì 3 gennaio 2013 06:51
[SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930]

Gigi sei troppo forte come al solito! In effetti è tutta da ridere però considera che il fattaccio è successo alle 4 del pomeriggio e la mattina dopo partivo per l'Italia, avrei dovuto tornare in città sanguinante (mezzora circa di strada), recuperare il numero dell'assicurazione, chiamare, cercare l'ospedale convenzionato, blablabla. [SM=g7554]
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