La mia analisi sopra magari spietata e forse troppo colorata per certi versi a primo impatto antipatica e offensiva ma con nessuna dietrologia e cattiveria di fondo. Solo frutto di riflessioni e considerazioni in solitaria a denti stretti, vergate a primo impulso e al massimo della mia obbiettivita’. Specie poi quando si parla su Cuba un po’ per estremismi politici un po per la sua complessita’ si entra sempre in un buco nero da cui poi quasi mai se ne sorte
Apprezzabile per certi versi il gesto della nomenclatura che per una volta ha dimostrato un minimo di volonta’ nell’ abbattere barriere illogiche. Il decreto legge pero' mi pare che contenga celate stesse ambiguita’ e discrezionalita’ del passato; troppo facile dire io ho fatto il passo e ora lascio patata bollente e discrezionalita’ alle sedi diplomatiche estere.
Visto poi che non viviamo in un mondo francescano dove beneficienza poca e quella poca che nel piu dei casi non arriva nemmeno a reale destinatario. A Cuba con queste nuove regolamentazioni c'e anche il rischio che si formi una nuova forma di strozzinaggio tipo quello della mafia nigeriana e finche' non cambieranno i salari dei cubani la vedo difficile per chiunque farsi passaporto e biglietto aereo.
Non vedo grandi cambiamenti, chi con rimesse di parenti lo poteva far anche prima e altrettanto chi tra le mani qualche ruspante che pronto a far da gallo cedrone o magnaccio vede magari come buon investimento per il placebo del proprio uccello quel millino speso tra passaporto e biglietto e varie fideiussioni e assicurazioni.
Non condanno chi con soldi da buttare che per estrema gioia e goduria di proprio uccello prende tali decisioni che pero' magari andrebbero ponderate meglio. Facile in tempesta ormonale procedere ma molto meno retromarcie quando dopo tempi di godurie l' invito puo’ diventare incubo e spingerci a baratro senza fondo e portar a gesti inconsulti con conseguenze dolorose per entrambe le parti.
Sul piatto della bilancia un Italia dove italiani nella stragrande maggioranza si lamentano di stipendi che si aggirano sui 1000 €, affitti di 500, equitalia, enel, h2o e mezzi di trasporto che come sanguisughe salassano via tutto il guadagnato ed in questi casi fossi questure e polizie municipali dovrebbero far controlli piu' accurati per evitare poi in tempi futuri queste convivenze si trasformino in episodi da cronaca nera e drammi sociali. Aggiungiamo poi facilita’ di costumi di chi in molti casi con mentalita’ completamente agli opposti della ns. e nel calderone e anche la loro poca adattabilita’ a ns. ritmi di lavoro e della vita e certa ambiguita’ di fondo creatagli da oltre 50 anni di dittatura.
Analizzati questi due lati si capisce facilmente come questo tipo di relazioni in gran parte dei casi finiscono quasi sempre in una "sola" reciproca che magari nemmeno fa' del gran male ma nemmeno di alcun costrutto. L'invitante ha vissuto un po' da leone e l’invitata invece ha risolto cio che mai avrebbe potuto fare da sola ma nemmen giusto che i secondi poi si ritrovino buttati/e in basurero o a dover dare il culo a dx e manca per poter continuare a stare qua' o ancor peggio per trovare modo e finanze per tornarsene a casa propria.
L'aspetto lavoro meriterebbe davvero indagine ancor piu' approfondita a meno che non si voglia venghino solo a fare da “pitale ambulante” o “cambiale pendente” alle spalle del ruspante che le ha invitate. I cubani li vedo trombati in partenza in un mercato della manodopera dove per determinazione e ostinatezza di tanti nuovi arrivi dall’est, marocco, skri lanka e via dicendo son rimaste le briciole anche per noi stessi.
Se ne vedon di cotte e di crude in questure o consolati. Microcosmi di meteore o strani ogggetti che pur di arrivare alla tanto agognata carta o visto di soggiorno farebbero passare dirigenti di questure (laureati,qualificati con trascorsi importanti) molto piu’ ignoranti e incompetenti di quanto non lo siano. Non parlo di piantoni a volte davvero inpreparati ma coloro che preposti a analizzare e vidimare istanze migratorie quasi sempre top o crema della PS e di fronte a possibili scenari futuri di tal tipo e' bene che si preparino in modo ancor piu’ adeguato.
Non voglio passare per razzista e nemmen dire chedivorzi, separazioni non siano quasi la regola fissa anche tra noi comunitari ma un conto e’ quando si arriva al disastro e a incomunicabilita’ totale tra chi di stesse tradizioni con pieni diritti e ben inseriti nel proprio paese natio dove bene o male poi c’e sempre qualcuno a cui appiccicarsi e altro nel caso di questa gente che quando alla frutta chissa mai perche’ ma facilmente si rimescolano con il peggio venuto fuori dal proprio paese.