Quale futuro per Cuba?

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agente bunda
00domenica 23 dicembre 2012 22:22
Discorso da dopo cena del antivigilia di Natale, quindi libero e senza troppo prendersi sul serio. Visto che i frequentatori di questo forum sono TUTTI persone con un certo grado di esperienza e dotati di una buona logica, proviamo a fare questo giochino.

Io credo che la dittatura sia ben solida, e non vedo stravolgimenti politici nel breve e medio termine. Detto questo, invece vedo dei cambiamenti radicali nella vita dei cubani. Finita l' epoca del egualitarismo, morta e sepolta, prima con grandi annunci già nel 2007 Raul spiegava ai giovani iscritti al partito che il salario diventerà sempre più piramidale, e presto questa cosa si avvererà in maniera molto spinta. Credo che lo Stato si ritirerà piano piano da molte attività economiche, con una presenza sempre meno oppressiva e totalitaria.
Le cooperative private sono ora mai al nastro di partenza, passata la riforma fiscale, e la possibilità d' importazione da parte dei privati in forma di cooperativa, darà una spinta alla libera concorrenza. Molto probabilmente si libera anche il mercato mayorista, vero freno attuale alle attività economiche private. L' inizio timido di crediti bancari, diventerà prassi comune. Lo scoglio della doppia moneta esiste ancora, voci dicono che presto sarà risolto, ma di questo ci credo poco.
A Novembre avevano annunciato che la legge 77 di inversione straniera veniva cambiata, ma per ora non si sente nulla, ma come spesso succede a Cuba, il decreto potrebbe uscire anche domani.
Insomma il sistema economico cinese, sarà una realtà.
Vediamo se i cubani saranno pronti, e sapranno prendere al balzo tutte le nuove opportunità.
ilvecchioeilmare1944
00domenica 23 dicembre 2012 23:27
Spero che tu sia buon profeta Bunda, comunque c'è sempre una presenza...ingombrante, anche se non sembra. Certo che dopo quarant'anni di immobilismo, qualunque cosa sembra possibile...lentamente.
Gigi..
00lunedì 24 dicembre 2012 00:31
Senza far battutacce o dir stronzate come il mio solito, vorrei parlare (per una volta) seriamente.

Penso che la dittatura non è che sia solo solida, ma anche radicata per non dire anche paradossalmente benvoluta.

Oltre cinquant'anni di martellante indottrinamento lasciano il segno, la generazione "batista" oramai è scomparsa o sta scomparendo, ci sono adesso due generazioni di mezzo che potrebbero "sovvertire" le cose ma per convenienza ,per indolenza o per paura, eccetto qualche sparuto gruppetto ben conosciuto e isolato, gli va bene lo "status quo".

Ci sarebbe anche la terza generazione ma è troppo giovane e penso che abbia solo in mente ed a ragione il reggaeton ed a vivere la loro giovinezza che gli è del resto dovuta.

Entonces.....?

Allora la speranza è in quest'ultima, ci vorranno almeno dieci anni, l'ingombrante presenza avrà finalmente raggiunto nell'Ade l'adidas traballante e la terza generazione avrà finalmente la forza di iniziare quel famoso "cambio" tanto agognato.

E dopo? Dopo dovranno ricordarsi quella famosa frase filosofica che dice: L'improvvisa libertà dopo anni di schiavitù è come dare ad un'assetato una coppa di vino, essa va bevuta lentamente ed a piccoli sorsi poichè se la ingurgiti da ingordo o ti soffoca o ti ubriaca con conseguenze peggiori di prima.




U.R.S.S. docet
umbertoumbriano
00lunedì 24 dicembre 2012 06:38
Non brillo per acume politico-sociale e proverò a dire la mia, ahimè senza la scusa del bagordo natalizio visto che sono ancora le 6 del mattino.

Do ragione a Gigi, troppa libertà in una volta sola fa girare la testa e per chi non è cresciuto secondo certi principi democratici è difficile comprendere i nostri meccanismi. Detto questo io vedo un futuro assai bittersweet per Cuba, dolce solo dalla mia posizione privilegiata. Intendo dire che Cuba è un mercato molto goloso e ricco pur avendo poco da offrire, uno degli ultimi in questo contesto storico, dove l'arricchimento sarà molto forte, rapido, ma accrescerà per contro ancora di più le divisioni sociali non appena il bloqueo cesserà. Al di là della presenza ingombrante di cui si parla io vedo infatti in questo elemento il solo cardine di tutto. E se Chavez schiatta prima della fine dell'embargo il passaggio sarà ancora più aspro dal momento che l'economia cubana non reggerebbe che qualche settimana senza il suo aiuto, gettandosi ancor di più a testa bassa nella bocca del leone finanziario.

Il solo Canada vanta oltre 400 milioni di dollari, immaginate le richieste che potrebbero fare. Prendete poi il fondo Herzfeld Caribbean Basin que me gusta mucho (ne cito uno su molti) il cui 80% degli asset sono destinati a società che lavorano nell’area caraibica, cioè Cuba. Nell’ultimo anno, il Nav del fondo è salito da 6,5 a 7 dollari circa, con un incremento superiore al 7,5 per cento. La Petrobas (praticamente il braccio destro della Cupet) è altro esempio. Le aspettative sono enormi, in molti sono ai nastri di partenza e mi viene quasi da pensare che stiano concertando il momento giusto e che l'ingombrante presenza non freghi a nessuno e conti solo all'interno dei confini cubani.

La generazione attuale cubana assisterà impassibile, un po' come facevo io da bambino quando mio papà mi portava a Linate a vedere partire gli aerei e questi mi passavano sul naso col loro frastuono e ne ero affascinato. Poi scomparivano all'orizzonte. Pochi, veramente pochi, saranno i cubani che raccoglieranno le briciole di questa torta ma è il prezzo che si paga per vedere i propri figli felici, un giorno.

E' Natale, se ho scritto delle minchiate non ditelo [SM=g7554]
ilvecchioeilmare1944
00lunedì 24 dicembre 2012 14:41
Lo sa perfettamente anche Raul Castro che non si stanca di ripetere nei suoi interventi che le riforme devono essere attuate lentamente ed in forma graduale. Per ragioni anagrafiche non credo che riuscirà a portarle tutte a termine... Nonostante la fama che avesse in Occidente, Raul è sempre stato pragmatico cosa che a volte gli ha procurato scontri con il fratello che, ovviamente, sono rimasti "coperti".
agente bunda
00lunedì 24 dicembre 2012 15:18
Re:
ilvecchioeilmare1944, 24/12/2012 14:41:

Lo sa perfettamente anche Raul Castro che non si stanca di ripetere nei suoi interventi che le riforme devono essere attuate lentamente ed in forma graduale. Per ragioni anagrafiche non credo che riuscirà a portarle tutte a termine... Nonostante la fama che avesse in Occidente, Raul è sempre stato pragmatico cosa che a volte gli ha procurato scontri con il fratello che, ovviamente, sono rimasti "coperti".



Trasformare un paese non è cosa facile, la prudenza non è mai troppa. Comunque mi sembra che le linee del ultimo congresso si stanno realizzando, e non mi sembra come nel 1994 che si stiano facendo due passi in avanti e tre indietro.

MAXHABANA
00lunedì 24 dicembre 2012 16:19
Re: Re:
agente bunda, 24/12/2012 15:18:



Trasformare un paese non è cosa facile, la prudenza non è mai troppa. Comunque mi sembra che le linee del ultimo congresso si stanno realizzando, e non mi sembra come nel 1994 che si stiano facendo due passi in avanti e tre indietro.




Concordo che almeno stavolta sembra che qualcosina vogliano cambiare... Non potrebbero che andare lentamente nella situazione in cui sono o si rischierebbe di lasciare mooolllttooo indietro almeno il 90% della popolazione....


duarglide
00lunedì 24 dicembre 2012 18:59
La dittatura finira' ....i giovani non hanno "combattuto" per la revolucion e neanche sanno perchè è stata combattuta .
tra l'altro i cubani di una certa eta' non digeriranno il fatto di essere "comandati" da persone che non hanno fatto la rivoluzione .
Internet spianera' le strade .....ai ragazzi piacciono le cose che hanno tutti gli altri nel mondo e le vorranno .
Le aperture sono un palliativo per cercare di dare il classico contentino al popolo ma è oramai cosa inutile . Il popolo vuole e lo avra' .
L'adeguamento alle modernita' che il governo sta attuando saranno sempre poche . cuba non produce nulla quindi i problemi con le altre nazioni saranno sempre piu grossi .
Un giorno cuba si svegliera' come l'ex URSS , senza piu' nesssuno che gli gestira' la vita , un po' come i sopravvisutti a lo scoppio nucleare .
Amen
ilvecchioeilmare1944
00lunedì 24 dicembre 2012 19:37
Nella Russia di oggi, chi comanda sono sempre gli oligarchi di prima, anche se adesso, almeno, sono andati al governo con libere elezioni. Questo non toglie che i poteri forti restano sempre tali anche se gli cambi la pelle. Cuba ha un altro rischio che la Russia non aveva: i fuorusciti in Florida...e sarebbe almeno mezzo passo indietro invece che uno avanti.
agente bunda
00lunedì 24 dicembre 2012 20:04
Re:
ilvecchioeilmare1944, 24/12/2012 19:37:

Nella Russia di oggi, chi comanda sono sempre gli oligarchi di prima, anche se adesso, almeno, sono andati al governo con libere elezioni. Questo non toglie che i poteri forti restano sempre tali anche se gli cambi la pelle. Cuba ha un altro rischio che la Russia non aveva: i fuorusciti in Florida...e sarebbe almeno mezzo passo indietro invece che uno avanti.



Questo è un grosso pericolo per Cuba.

Siamo sempre al solito discorso, creare un cambiamento e dare maggior benessere, può creare grossi scompensi, cosa che Cuba non ne ha sicuramente bisogno.

Io posso parlare del esperienza brasiliana, che per molti anni la ricchezza è stata in mano a poche famiglie, senza ridistribuzione del reddito, chiaramente il discorso è l' opposto di Cuba, ma per arrivare ad un punto di quasi equilibrio, si è puntato alla classe media, aumentandola a dismisura. Ora se a Cuba si dovesse creare una classe media credo che i problemi di oligarchi e ritorni indesiderati dei ricconi di Miami, possa essere quasi limitato.


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