Yoani Sánchez considera paradójico que Assange reciba asilo de Ecuador

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
cubaa360gradi
00sabato 18 agosto 2012 19:45
'Ha terminado siendo cobijado por un Gobierno con una política agresiva hacia los medios de comunicación y la libertad de información', señaló la bloguera.

La bloguera Yoani Sánchez consideró una paradoja que el australiano Julian Assange, protagonista de una "cruzada por la información", haya recibido asilo del Gobierno de Ecuador, que tiene una política "rígida y agresiva" hacia los medios de comunicación.

"Un hombre (Assange) que simbolizó a una especie de Robin Hood de la información ha terminado siendo cobijado en el castillo feudal de un Gobierno que evidentemente tiene una política rígida, agresiva hacia los medios de comunicación y la libertad de información", señaló Sánchez a EFE.

La autora del blog Generación Y añadió que el fundador de WikiLeaks se ha refugiado en un país cuyo Ejecutivo "refuerza las barreras para que el periodismo no curiosee en su interior".

El Gobierno de Ecuador, presidido por Rafael Correa, otorgó asilo Assange, refugiado en la embajada ecuatoriana en Londres desde el 19 de junio pasado para evitar ser extraditado a Suecia, donde es reclamado por la justicia por delitos sexuales.

Quito considera que hasta ahora no ha recibido garantías de Suecia ni del Reino Unido de que no será extraditado a EE UU, donde considera que su vida correría peligro porque debe responder por la filtración de miles de cables diplomáticos y datos militares secretos de Washington.

El Gobierno de Correa ha sido cuestionado por diversas asociaciones civiles internacionales de defensa de la libertad de expresión a raíz de varios casos polémicos.

El más emblemático es el del diario El Universo, varios de cuyos responsables fueron condenados a pagar 40 millones de dólares y a tres años de prisión por una columna de opinión, aunque luego el mandatario los perdonó.

Organizaciones como Human Rights Watch, Amnistía Internacional, la Comisión Interamericana de Derechos Humanos (CIDH), la Relatoría de la ONU para la Libertad de Expresión, Reporteros Sin Fronteras (RSF) o la Sociedad Interamericana de Prensa (SIP) han criticado a Correa por su conflictiva relación con los medios de su país.

El pasado 28 de julio, el gobernante ordenó suspender la colocación de publicidad oficial en varios medios privados que le han acusado de atentar contra la libertad de expresión y con los que ha mantenido un permanente pulso político.

Además del caso El Universo, Correa ha mantenido fuertes choques políticos y verbales con los diarios El Comercio, Hoy y La Hora y las cadenas de televisión Ecuavisa y Telemazonas.
ilvecchioeilmare1944
00sabato 18 agosto 2012 21:52
Mi sembra elementare che quando uno ha l'acqua alla gola si afferri al primo salvegente che trova, non credo proprio che Assange abbia fatto una "meditata scelta politica". Adesso il discorso è se il Regno Unito gli da il salvacondotto per uscire dall'ambasciata e lasciare il Paese, cosa che per il momento sembra che non sia. "Dopo", Assange avrà il diritto di andare dove gli pare con il passaporto da rifugiato meno, ovviamente, che nei Paesi dai quali potrebbe essere estradato o imprigionato.
Mozart62
00sabato 18 agosto 2012 22:25
Iocredo che la scelta dell'Ecuador sia invece stata meditata. Occorreva un paese non allineato usa, maneanche troppo spavaldo o apertamente ostile, come ad esempio cuba o venezuela. Avrebbe potuto andar bene anche il brasile, ma il brasile, penso abbia pensato assange, avrebbe avuto troppo da perdere nel caso di un braccio di ferro con gli usa.

L'ecuador rispetto alla svezia è abbastanza equidistante, ma comunque è allineato con cuba e venezuela in una faccenda del genere e neanche ha poi molto da perdere in un braccio di ferro con gli inglesi.

Inglesi che tuttavia sono ossi assai duri. Si metta assange l'animo in pace, che dovrà aspettare mesi, per non dire anni, prima di poter uscire da quella ambasciata.

Naturalmente glielo auguro di tutto cuore. Il suo sito è stato un colpo strepitoso ed un contributo importante alla libertà di informazione nel mondo.

Chissà come hanno fatto ad incastrarlo affibiandogli quella denuncia per gravi molestie sessuali in svezia. Non mi pare il tipo che faccia certe cose, ma non si sa mai. Magari le donne sono proprio il suo punto debole.

In ogni caso gli auguro BUONA FORTUNA !!!!
[SM=g7576]
ilvecchioeilmare1944
00domenica 19 agosto 2012 17:36
Nel mio (come spesso succede) frettoloso commento, non volevo certo dire che Assange sia passato per caso davanti all'ambasciata dell'Ecuador e ci si sia buttato a capofitto. Certo ha scelto un Paese in cui correre meno rischi, ma non per motivi "ideologici" come vorrebbe descrivere la brava scrittrice Yoani. Probabilmente (ipotesi mia) ha anche avuto qualche "dritta" dall'interno che gli garantiva l'asilo. Se e quando potrà avere il salvacondotto per uscire dall'Inghilterra, l'Ecuador sarà solo un transito per Assange che potrà andare ovunque (Brsile compreso), meno che in Paesi dove rischia la deportazione o la prigione. Per esempio non andrei in Argentina, comunque poco amica degli anglosassoni, per non vedermi coinvolto come merce di scambio per le Malvinas (ipotesi azzardata, ma magari non tanto).
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com