Yoani Sanchez ha vinto?

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agente bunda
00martedì 21 febbraio 2012 22:30
Non voglio parlare di anti rivoluzionari, nemmeno di diritti umani. Voglio parlare d' informazione cubana.

A Cuba l' informazione è diversamente abile, un informazione piegata a 90 gradi verso il potere, nulla da stupirsi è una dittatura.

Le nuove tecnologie però hanno smazzato le carte, il controllo non esiste più, non solo a Cuba chiaramente. Ma in un posto dove per 40 anni è esistita una sola informazione monocorde, si nota di più. Una guerra persa quella di tentare di bloccarla.
Se 30 anni fa Reinaldo Arenas, per fare uscire da Cuba il suo libro clandestino ha dovuto trovare una persona che si è nascosta nel retto il suo libro e fare più viaggi, ora con una penetta USB si fa uscire quello che si vuole senza tanti problemi. Basta un SMS per avvertire il mondo di qualsiasi accadimento.
Ci vuole credibilità però, perchè se io scrivo un SMS dicendo che Monti è un farabutto e firmato da me, nessuno lo pubblica, ma se lo scrive Saviano la cosa cambia, Lui è credibile io no.
Perchè dico che Yoani Sanchez ha vinto, perchè Lei e tutti i Blogger del suo giro, sono diventati credibili. Il fatto tragico del giovane Bergamasco, mi ha fatto notare la cosa. La versione ufficiale parlava di un suicidio, poi qualche giornalista nostrano ha interpellato questa catena di blogger e ha riportato le notizie. Qualcuno poi ha esagerato cercando un scoop troppo grande, ma qualcuno ha riportato le cose con coscienza.
La versione della rete alternativa poi è di una semplicità disarmante, un banale parapetto caduto, certo in un ufficio pubblico, ma nulla di che. Potevano farcire la notizia, abbiamo visto nei forum come è semplice farcire notizie con infamanti ricostruzioni, alle volte farneticanti. No questi Blogger hanno dato una notizia secca, senza fronzoli, diciamo anche in modo banale, aiutando forse anche la versione ufficiale davanti al mondo, o meglio alla provincia di Bergamo.

Poi vedremo se è vera o no, ma credo che ora mai la loro verità sia passata, una verità scarna, senza sensazionalismo, quindi credibile.

Yoani Sanchez non avrà scalfito il potere dei Castro ma almeno ha portato un po' di verità nelle notizie cubane, scavalcando l' ufficialità molto spesso ridicola. Quindi secondo me ha vinto e fa vincere anche il suo paese.

P.S. Yoani Sanchez è l' esempio sto parlando delle decine di blogger sparsi in tutta Cuba.
Mozart62
00mercoledì 22 febbraio 2012 09:59
E' vero, yoani e gli altri blogger non vengono osteggiati più di tanto, ma il motivo è assai semplice: a cuba non li conosce e non li segue praticamente nessuno.
Salvo una ristrettissima "elite", che fin tanto che non rompe le balle in modo "materiale" e si limita ad alimentare la fame estera di notizie dal sapore dissidente, vine lasciata fare.

Il vero problema è l'accesso popolare alla rete. Fin tanto che l'accesso ad internet è riservato a pochi e quei pochi sui siti di yoani e c. neanche ci vanno, anche perchè sono sosanzialmente oscurati, il peso politico in termini di opposizione di questi giornalisti indipendenti equivale sostanzialmente a zero.

Solo quando succede qualcosa che riguarda i rapporti di cuba con qualche paese straniero, problemi burocratici, questioni che riguardano i funzionari diplomatici ed il ministero degli esteri, come la vicenda dello sfortunato bergamasco, questi giornalisti giocano un qualche ruolo.

Per le questioni interne e per l'orientamento della opinione pubblica interna, se di orientamento della opinione pubblica a cuba si può perlare in termini consoni a come siamo abituati noi a considerarla, contano meno del 2 di picche. [SM=g7531]
agente bunda
00mercoledì 22 febbraio 2012 10:20
Re:
Mozart62, 22/02/2012 09.59:

E' vero, yoani e gli altri blogger non vengono osteggiati più di tanto, ma il motivo è assai semplice: a cuba non li conosce e non li segue praticamente nessuno.
Salvo una ristrettissima "elite", che fin tanto che non rompe le balle in modo "materiale" e si limita ad alimentare la fame estera di notizie dal sapore dissidente, vine lasciata fare.

Il vero problema è l'accesso popolare alla rete. Fin tanto che l'accesso ad internet è riservato a pochi e quei pochi sui siti di yoani e c. neanche ci vanno, anche perchè sono sosanzialmente oscurati, il peso politico in termini di opposizione di questi giornalisti indipendenti equivale sostanzialmente a zero.

Solo quando succede qualcosa che riguarda i rapporti di cuba con qualche paese straniero, problemi burocratici, questioni che riguardano i funzionari diplomatici ed il ministero degli esteri, come la vicenda dello sfortunato bergamasco, questi giornalisti giocano un qualche ruolo.

Per le questioni interne e per l'orientamento della opinione pubblica interna, se di orientamento della opinione pubblica a cuba si può perlare in termini consoni a come siamo abituati noi a considerarla, contano meno del 2 di picche. [SM=g7531]



Certamente che all' interno del paese il loro potere è vicino allo zero. Non orientano nessuno, nemmeno il vicino di casa.

Il mio era un discorso sul informazione in generale, che ora mai le informazioni che escono da Cuba, non sono solo quelle ufficiali e quelle non ufficiali iniziano ad avere qualche credibilità. Quindi se la legge della concorrenza funziona, anche le notizie ufficiali dovranno darsi una spolverata di nuovo, meno stucchevoli e meno ridicole come spesso succede.


MAXHABANA
00mercoledì 22 febbraio 2012 11:03
Re: Re:
agente bunda, 22/02/2012 10.20:



Certamente che all' interno del paese il loro potere è vicino allo zero. Non orientano nessuno, nemmeno il vicino di casa.

Il mio era un discorso sul informazione in generale, che ora mai le informazioni che escono da Cuba, non sono solo quelle ufficiali e quelle non ufficiali iniziano ad avere qualche credibilità. Quindi se la legge della concorrenza funziona, anche le notizie ufficiali dovranno darsi una spolverata di nuovo, meno stucchevoli e meno ridicole come spesso succede.





Questo però è un discorso più generale, oramai sono milioni i cubani che possiedono un cellulare e potenzialmente sono in contatto costante con l'estero, quindi è pressochè impossibile manipolare e controllare del tutto l'informazione... Questa è anche una delle ragioni per cui risulta ridicola la battaglia del regime contro la pirateria di antenne satellitari, le notizie sempre più spesso vengono date ai cubani dai parenti all'exterior o via sms o chiamandoli (tanto non pagano alla ricezione [SM=g7560] ) sui cellulari.....




Aston Villa.
00mercoledì 22 febbraio 2012 11:57
Mah...sono dell'idea che permettendo alla bloggara a gettone di scrivere dall'interno del paese il governo abbia come scopo il dimostrare all'esterno che a Cuba non esiste ne' censura ne' regime.
Di conseguenza le permettono qualcosa.
agente bunda
00mercoledì 22 febbraio 2012 12:20
Re:
Aston Villa., 22/02/2012 11.57:

Mah...sono dell'idea che permettendo alla bloggara a gettone di scrivere dall'interno del paese il governo abbia come scopo il dimostrare all'esterno che a Cuba non esiste ne' censura ne' regime.
Di conseguenza le permettono qualcosa.



Aston il mio discorso è un po' diverso, si sta parlando della rete di agenzie indipendenti come le chiamano a Cuba, d' informazione.

La storia è un po' più complessa e nasce molto tempo prima di Yoani Sanchez, prima ancora del evento della rete. Già alla fine degli anni 80, ci furono esperienze del genere, represse in maniera molto violenta dal regime.

La primavera negra del 2003 nasce proprio per la repressione di questo tipo di agenzie. Cuba per anni ha avuto paura che notizie vere uscissero da Cuba, lasciando il compito ai vari Gianni Minà e suoi simili di dare informazioni filtrate e compiacenti.

Ora la rete ha aiutato la sua diffusione e come giustamente dice Maxhabana per il governo cubano è una guerra persa quella di censurare, i sistemi sono ora mai nelle mani di tutti.

Yoani Sanchez non è che la punta di un iceberg, di blogger indipendenti cuba ne è pieno, infatti anche nel caso del povero Avelli ben due ne sono stati contattati.
Ti posso assicurare che questi non fanno vita facile, ho postato un video di come uno sia stato arrestato proprio ad Holguin in maniera non proprio educata.

Quello che io credo, dopo la defenestrazione del generale Ramiro, uomo forte e sicuramente un esperto di repressione, la politica verso nuove fonti d' informazione stia cambiando, non è un mistero che anche Raul, critichi, con i dovuti modi la stampa cubana- forse una lotta interna? saperlo...- .




ilvecchioeilmare1944
00mercoledì 22 febbraio 2012 15:17
E chi ha detto che Yoani non è fonte di informazioni? Arrivano carrettate di informazioni sui "nemici esterni" tramite i contatti con lei. Quello che racconta sono segreti di pulcinella che non fanno male a nessuno...all'interno.
Mozart62
00mercoledì 22 febbraio 2012 17:01
Re:
ilvecchioeilmare1944, 22/02/2012 15.17:

E chi ha detto che Yoani non è fonte di informazioni? Arrivano carrettate di informazioni sui "nemici esterni" tramite i contatti con lei. Quello che racconta sono segreti di pulcinella che non fanno male a nessuno...all'interno.



Sono certamente segreti di pulcinella e dogni cubano conosce bene, benissimo le difficoltà quoidiane, gli abusi e le ingiustizie con cui talvolta deve fare i conti.

Ma una cosa è saperlo e viverle in maniera più o meno rassegnata, altra cosa è dedicare a tempo pieno la propria vita a denuncarle, come fa la nostra yoani (tanto di cappello).

E' ovvio che gran parte delle cose che la blogghera riferisce nella sua rubrica rappresentano pane quotidiano per moltissimi cubani. E quasi tutti se ne lagnano, anche aspramente, ma fra le quattro mura di casa. Pochi, quando veramente esasperati, trovano il coraggio de efrentarse direttamente con i rappresentanti delle autorità. La maggior parte subiscono, si lagnano e continuano la lucha quotidiana nel tentativo di rubacchiare qualcosa, aggirare qualche norma, ottenere qualche beneficio per vie tortuose e naturalmente sempre rigorosamente por fuera.

Una "giornalista" che denuncia problemi, abusi, ingiustizie, gente che non fa il suo dovere ed ha, diciamolo chiaramente, un orientamento politico non allineato con quello ufficiale, soprattutto per quanto concerne le libertà economiche, darebbe assai fastidio internamente se fosse possibile seguirla costantemente (come facciamo noi). Perchè sveglierebbe qualche coscienza ed infonderebbe un po' di coraggio a chi oggi dimostra di non averlo.

cubaa360gradi
00mercoledì 22 febbraio 2012 17:08
Excelente y muy claro articulo de opinion de Eliecer Avil
Anche questo ragazzo sta cominciando a scrivere alla grande,
e analisi forse ancora piu approfondite della Yoani

Quanto durera'?

Eliécer Ávila Puerto Padre 21-02-2012.
No se puede hablar de eliminar la corrupción en un sistema cuyo único incentivo para trabajar es precisamente ese, la corrupción.

La corrupción, la burocracia, el discurso vacío y la mentira constante son los pilares que sustentan el sistema imperante en Cuba; por tanto, sería iluso pensar en eliminar esos males manteniendo el sistema: la única manera de salir de la crisis es eliminando esta especie de socialismo-comunista como única y obligada forma de pensamiento en Cuba.

Llegados a este punto, miles de cubanos que no piensan del mismo modo que el gobierno podrían proponer nuevas formas de hacer —formas que no tendrían que ser las de "antes del 59"—, que estarían mucho más a tono con lo que la mayoría de la gente piensa y desea. Pero no. El gobierno ha dejado claro que no va a hacer lo que la gente quiere, sino lo que al mando le parezca mejor en aras de garantizar su permanencia en el poder.

Cuando se analiza con detenimiento cada rama de la actividad económica y social cubana, se ve, en primer lugar, que todo, absolutamente todo, anda mal. En segundo lugar, que cada actividad es "orientada, guiada y controlada" por el PCC.

Todos los cuadros que dirigen el país son miembros del Partido. Son quienes se equivocan a diario y ocasionan graves problemas a la población, pero también quienes, mientras asuman una posición obediente y sumisa frente el Partido, tendrán la posibilidad de dirigir eternamente, en cualquier ramo, sin que importe su dominio de ninguna materia, y sí el hecho de estar "comprometidos con la revolución".

Y es que esto de la ideología es lo más engañoso e innecesario que se ha inventado a la hora de gobernar. Resulta evidente: no hace falta aferrarse a una ideología comunista ni a nada que se le parezca para ser un ciudadano ejemplar.

Si se desea ser un buen ciudadano, un excelente dirigente o, incluso, presidir un país, basta con actuar consecuentemente con los valores humanos, poseer una correcta educación, una inteligencia adecuada y, sobre todo, una voluntad sincera para actuar por el bien del pueblo. Dentro de estos sencillos parámetros entra absolutamente todo lo bueno y lo noble.

En los "debates" que pude ver sobre la recién finalizada conferencia del Partido, un alto dirigente expresaba sentirse "profundamente preocupado" por el hecho de que miles de jóvenes cubanos con excelentes condiciones humanas y profesionales no quisieran ingresar en la Juventud Comunista. Como si tal ingreso fuera atributo obligatorio para ser un ciudadano íntegro; ser "comunista".

La cuestión está en que todo este tiempo es precisamente eso lo que se les ha hecho creer a los jóvenes de este país. Casi ninguno, de hecho, tiene claro siquiera de qué se trata ese asunto del comunismo; pero como se dice y se repite que los comunistas son los buenos de la película, pues es ahí donde se ha de estar (se piensa, entre otras cosas, que para no quedar ubicado en el bando de los malos). Si no se es comunista o revolucionario a la manera de ellos, a ellos no les va a importar cuán bueno seas en todo lo demás: serás de los malos y no podrás aspirar a ser parte de nada importante.

Asimismo, si se es vago, irresponsable, deshonesto, y a su vez se dice ser comunista y revolucionario, uno quedará en el bando de los buenos, de los que pueden llegar a ser flamantes cuadros dirigentes. Cada pecado será perdonados las veces que sea necesario.

Corrupción, reconstrucción

No se puede hablar de eliminar la corrupción en un sistema cuyo único incentivo para trabajar es precisamente ese, la corrupción. Un cocinero escolar, un gerente de hotel, un administrador de empresa y hasta un cuadro del Partido, todos esperan obtener beneficios adicionales a costa de la actividad que realizan, pues el sistema no deja otra opción.

Si se quiere comprobar hasta qué punto la corrupción sustenta el modelo social cubano, un buen experimento sería eliminar, aunque sea imaginariamente por un solo día y en un solo municipio del país, el fenómeno de la corrupción. Entonces todo colapsaría.

Si mañana no hubiera corrupción en mi pueblo, Puerto Padre, varios pacientes morirían por falta de atención médica en el hospital. Los médicos y las enfermeras no podrían viajar desde sus casas a las instalaciones de salud al no poder circular camiones de transporte dada la falta de petróleo que ciertos dirigentes sustraen de las instituciones estatales. Miles de personas se quedarían sin comer, consumida la cuota racionada de la bodega y sin dinero para comprar nada más al no poder robar en sus centros de trabajo. Pero no solo no tendrían comida. Al no poder revender el aceite y la harina destinados al pan, muchos tampoco podrían vestirse, ni construir sus viviendas, ni apoyar a la "revolución".

Si en lugar de un día estuviéramos un mes sin corrupción, los dirigentes (sobre todo los políticos, que dependen de los administrativos) adelgazarían, no tendrían fuerzas ni humor para agitar banderitas y empezarían a renunciar, no solo a sus cargos, sino también a sus "inquebrantables convicciones".

Por otra parte, es verdad que incluso muchos de los que viven de la corrupción institucionalizada preferirían vivir de otra manera, obtener beneficios en correspondencia con su trabajo y rango social e intelectual, y así no deberle nada a nadie ni vivir con el susto en el cuerpo. Pero en este sistema eso no es posible. Quienes son conscientes de que a la larga esta realidad trae consigo que jamás podamos tener un buen país, no tendrían problemas en darle la última patada en el trasero a este sistema si supieran que de verdad se va a acabar. Mientras no sea así, prefieren seguir agitando banderitas, manteniendo a sus familias y hasta con suerte, viajando al extranjero para traer algo de bienestar en las maletas.

Muchos miembros de las instituciones e incluso algunos dirigentes son gente buena y trabajadora que se montó en la ola del sistema en algún momento de sus vidas. Así me pasó a mí y a tantos más que han permanecido a cuestas con un compromiso del que no es sencillo desprenderse.

He conocido excelentes científicos y apasionados profesores que pertenecen al Partido. La vocación de estos hombres no tiene que ver con la política. Pero si no fueran del Partido, no podrían participar de proyectos importantes ni abrirse camino en sus terrenos. Por tanto —según su enfoque—, les conviene llevar el brazalete rojo como llave de acceso a puertas que no se abren sino a gente de confianza.

Recientemente, Raúl Castro afirmó: "Las modificaciones que hoy realiza el país para la actualización del modelo económico están encaminadas a preservar el socialismo, fortalecerlo y hacerlo verdaderamente irrevocable".

Dichas palabras significan hacer irrevocable la corrupción, la burocracia, el discurso vacío y la mentira constante. Mientras más tardemos como pueblo en darnos cuenta de eso, más difícil será cambiar las cosas. Más difícil será reconstruirnos todos.

ilvecchioeilmare1944
00mercoledì 22 febbraio 2012 17:35
Caro Mozart, probabilmente, non essendo stato esplicito non hai capito a quello che mi riferivo...ricordi il Cavallo di Troia...?
Sai quanti dati si raccolgono dai "contatti" della "nostra"? Molta gente è stata "zittita" per molto meno.
Come diceva Arbore...meditate gente meditate.
Mozart62
00mercoledì 22 febbraio 2012 21:49
Re:
ilvecchioeilmare1944, 22/02/2012 17.35:

Caro Mozart, probabilmente, non essendo stato esplicito non hai capito a quello che mi riferivo...ricordi il Cavallo di Troia...?
Sai quanti dati si raccolgono dai "contatti" della "nostra"? Molta gente è stata "zittita" per molto meno.
Come diceva Arbore...meditate gente meditate.



No, lo avevo capito benissimo.
Personalmente credo che il governo pensa di tenere perfettamente sotto controllo la situazione "zittendo" internet nel paese. E sino ad ora ci è riuscito egregiamente.

Lasciando fare alla yoani, seguita, quasi esclusivamente all'estero e naturalmente dalla contraintelligencia, che ovviamente ne controlla ogni mossa e comunicazione, naturalmente, come giustamente dici tu, si ottengono un sacco di informazioni utili. Innanzitutto si ha il polso del atteggiamento della opinione pubblica mondiale nei confronti di cuba e poi si ottengono anche informazioni preziose su gruppi e personaggi esteri anticastristi pericolosi (pericolosi dal punto di vista del regime). [SM=g7563]


bert4611
00mercoledì 22 febbraio 2012 23:51

dopo la defenestrazione del generale Ramiro




o bella, non ne so nulla, sarà opera del maggiore camaguayense...
[SM=g2825555]
cubaa360gradi
00giovedì 23 febbraio 2012 00:27
Re:
bert4611, 2/22/2012 11:51 PM:


dopo la defenestrazione del generale Ramiro




o bella, non ne so nulla, sarà opera delsedicente maggiore camaguayense...
[SM=g2825555]



ex [SM=g2825552] ed ora tra 1 [SM=g2825882] e una
[SM=g2825554] a consuma' i [SM=g2825883] della
nonna


ladillita.
00giovedì 23 febbraio 2012 01:26
Re:
agente bunda, 21/02/2012 22.30:

Non voglio parlare di anti rivoluzionari, nemmeno di diritti umani. Voglio parlare d' informazione cubana.

A Cuba l' informazione è diversamente abile, un informazione piegata a 90 gradi verso il potere, nulla da stupirsi è una dittatura.

Le nuove tecnologie però hanno smazzato le carte, il controllo non esiste più, non solo a Cuba chiaramente. Ma in un posto dove per 40 anni è esistita una sola informazione monocorde, si nota di più. Una guerra persa quella di tentare di bloccarla.
Se 30 anni fa Reinaldo Arenas, per fare uscire da Cuba il suo libro clandestino ha dovuto trovare una persona che si è nascosta nel retto il suo libro e fare più viaggi, ora con una penetta USB si fa uscire quello che si vuole senza tanti problemi. Basta un SMS per avvertire il mondo di qualsiasi accadimento.
Ci vuole credibilità però, perchè se io scrivo un SMS dicendo che Monti è un farabutto e firmato da me, nessuno lo pubblica, ma se lo scrive Saviano la cosa cambia, Lui è credibile io no.
Perchè dico che Yoani Sanchez ha vinto, perchè Lei e tutti i Blogger del suo giro, sono diventati credibili. Il fatto tragico del giovane Bergamasco, mi ha fatto notare la cosa. La versione ufficiale parlava di un suicidio, poi qualche giornalista nostrano ha interpellato questa catena di blogger e ha riportato le notizie. Qualcuno poi ha esagerato cercando un scoop troppo grande, ma qualcuno ha riportato le cose con coscienza.
La versione della rete alternativa poi è di una semplicità disarmante, un banale parapetto caduto, certo in un ufficio pubblico, ma nulla di che. Potevano farcire la notizia, abbiamo visto nei forum come è semplice farcire notizie con infamanti ricostruzioni, alle volte farneticanti. No questi Blogger hanno dato una notizia secca, senza fronzoli, diciamo anche in modo banale, aiutando forse anche la versione ufficiale davanti al mondo, o meglio alla provincia di Bergamo.

Poi vedremo se è vera o no, ma credo che ora mai la loro verità sia passata, una verità scarna, senza sensazionalismo, quindi credibile.

Yoani Sanchez non avrà scalfito il potere dei Castro ma almeno ha portato un po' di verità nelle notizie cubane, scavalcando l' ufficialità molto spesso ridicola. Quindi secondo me ha vinto e fa vincere anche il suo paese.

P.S. Yoani Sanchez è l' esempio sto parlando delle decine di blogger sparsi in tutta Cuba.



enteresante osservazione..
[SM=g7562]
questo il tweet disponibile gia' da domenica noche..:

RT @yoanisanchez: #cuba @alambradas reporta la muerte de un turista italiano en Holguin al desplomarse un muro, hay un espanol herido. Mas info al +5352771487


qualcheduno ha poi llamato al cubacel? [SM=g7557] [SM=g7560]




ps
nun so se ha vinto,pero direi che esta' luchando [SM=g6274]bastante bien..

agente bunda
00giovedì 23 febbraio 2012 11:44
Re:
bert4611, 22/02/2012 23.51:


dopo la defenestrazione del generale Ramiro




o bella, non ne so nulla, sarà opera del maggiore camaguayense...
[SM=g2825555]



Non credo.... [SM=g7405]

Diciamo che il generale Ramiro, è stato messo in riposo....

Già tempo, non più ministro e senza nessuna carica...

Forse il cavo submarino ha qualche colpa??????? [SM=g7566]


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