Yoani ci parla di Leonardo

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agente bunda
00venerdì 3 agosto 2012 09:26
Il nostro Vecchio, che come sappiamo ha partecipato all' organizzazione della mostra permanente su Leonardo a al Havana, e da molti ritenuto un filo rivoluzionario incallito [SM=g7576] . Ora si trova che anche la contro rivoluzionaria Yoani fa visita alla mostra e ne parla anche bene.

Aldo, cosa ci dici a riguardo [SM=g7574] [SM=g7574] [SM=g7576] [SM=g7576] .

Da Vinci en La Habana


Me gustan las exposiciones cuando pasan sus días inaugurales, cuando las palabras del orador principal se han apagado y los cocteles de bienvenida sólo son un sabor perdido en el recuerdo. Prefiero ese momento en que el salón de exhibición se queda vacío y alrededor de las obras sólo pasan los custodios del lugar y algún que otro visitante ocasional. Cuando el autor o el curador ya no están para explicarnos el por qué de aquel trazo en el lienzo o de aquella hendidura en la piedra. En medio de esa soledad, de ese mutismo sin cámaras ni brindis, la creación artística me subyuga más. Por eso esperé hasta ahora para ir a ver “El genio de Da Vinci”, una muestra que incluye las maquinas proyectadas por la mente de ese italiano universal y realizadas ahora con madera, metal… y mucho ingenio.

Desde el pasado 29 de junio, en el Salón Blanco del Convento de San Francisco de Asís, se exhibe un centenar de piezas donada por la Fundación Anthropos. Reproducción meticulosa de numerosos modelos dibujados por el hombre que ha simbolizado –durante siglos la genialidad tanto artística como científica. Las máquinas del visionario Da Vinci expuestas en una ciudad que fue fundada justo en aquel 1519 en que él dejó de existir. Leonardo el ingeniero, el pintor, en medio de esta Habana del tercer milenio, a veces tan incomprendida y visionaria como él pero también tan ingeniosa. Leonardo el habanero que nunca fue, está ahora aquí con su vaticinio de submarino, con la escafandra que proyectó en sus bocetos, la bicicleta y la catapulta que surgieron de sus trazos. Y todo eso me sorprende entre los gruesos muros de una enorme Iglesia, cuando los destellos de las cámaras fotográficas ya se han ido y sólo quedan sus obras ante mis ojos.
ilvecchioeilmare1944
00venerdì 3 agosto 2012 12:44
Non conosco personalmente Yoani, ma devo ringraziarla per le belle parole che ha dedicato alla mostra. Per tranquillizzarla le dirò che per espressa richiesta di Eusebio Leal non c'è stato nessun brindisi all'inaugurazione, solo nei giorni successivi, un ricevimento "ristretto" nella residenza dell'Ambasciatore per chi ha lavorato alla realizzazione. Mi spiace deludere i "molti", ma il "rivoluzionario incallito" ha già dato (molto) e anche ricevuto, a suo tempo, però gli anni passano e le cose si modificano. Dicono che solo gli scemi rimangono fissi nelle loro posizioni. Con tutto ciò continuo ad amare Cuba a cui ho dedicato quasi metà della mia vita e mi spiace solo quando si parla esclusivamente male e in modo strumentale, così come non mi piacciono le "leccaculate" gratuite e opportunistiche a un regime che avrebbe potuto fare meglio e di più. Questo mio punto di vista cerco di mantenerlo in ogni campo della mia vita quotidiana, magari non ci riesco e sono certo di non essere stato folgorato dalla Verità, cerco solo di essere obbiettivo nel limite del possibile.
agente bunda
00venerdì 3 agosto 2012 14:31
Re:
ilvecchioeilmare1944, 03/08/2012 12.44:

Non conosco personalmente Yoani, ma devo ringraziarla per le belle parole che ha dedicato alla mostra. Per tranquillizzarla le dirò che per espressa richiesta di Eusebio Leal non c'è stato nessun brindisi all'inaugurazione, solo nei giorni successivi, un ricevimento "ristretto" nella residenza dell'Ambasciatore per chi ha lavorato alla realizzazione. Mi spiace deludere i "molti", ma il "rivoluzionario incallito" ha già dato (molto) e anche ricevuto, a suo tempo, però gli anni passano e le cose si modificano. Dicono che solo gli scemi rimangono fissi nelle loro posizioni. Con tutto ciò continuo ad amare Cuba a cui ho dato quasi metà della mia vita e mi spiace solo quando si parla esclusivamente male e in modo strumentale, così come non mi piacciono le "leccaculate" gratuite e opportunistiche a un regime che avrebbe potuto fare meglio e di più. Questo mio punto di vista cerco di mantenerlo in ogni campo della mia vita quaotidiana, magari non ci riesco e sono certo di non essere stato folgorato dalla Verità, cerco solo di essere obbiettivo nel limite del possibile.



Guarda che io stavo scherzando.....

Ora sappiamo che Yoani alle volta ricama i suoi articoli, come fanno spesso i giornalisti [SM=g7576]

ilvecchioeilmare1944
00venerdì 3 agosto 2012 16:12
Nessun problema Bunda, credo ti riferissi alla mia "posizione" politica, io cerco solo di dire le cose come stanno, scherzando o seriamente...anzi se hai occasione di "girare" la risposta a Yoani (o all'interprete ufficiale se la pubblicherà sulla "Stampa", ne sarei lieto.
ilvecchioeilmare1944
00sabato 4 agosto 2012 15:13
Se un giorno dovessi incontrare Yoani Sánchez, le proporrei di ingaggiare il nostro Albert come "rappresentante" in Italia, visto che il suo traduttore e mentore uffciale, Gordiano Lupi, traduce solo quello che piace a lui e non quello che pubblica lei. Come mai non c'è la traduzione di questo post in italiano? Non solo sulla "Stampa", ci mancherebbe, ma nemmeno nell'"Oblò cubano" di cui il Nostro è il Comandante en Jefe...
bert4611
00sabato 4 agosto 2012 15:40
hai bisogno della sua traduzione?

pazienta, l'articolo è stato pubblicato ieri su Generacion Y, magari il Lupi è andato a fare un WE
ilvecchioeilmare1944
00sabato 4 agosto 2012 16:31
Buon pro gli faccia il W.E., a me la traduzione non serve, però trovo quantomeno strano che anche durante gli altri W.E. Lupi trovi il tempo di tradurre, da buon pubblicista "sempre in servizio", con ogni mezzo a disposizione. Stavolta si vede che avrà lasciato a casa, per distrazione gli strumenti di lavoro.
bert4611
00sabato 4 agosto 2012 16:52

però trovo quantomeno strano che anche durante gli altri W.E. Lupi trovi il tempo di tradurre



l'hai tenuto sotto controllo?

www.youtube.com/watch?v=QQZWblskqXc
ilvecchioeilmare1944
00domenica 5 agosto 2012 01:22
Putroppo non essendo né a Milano né a Camagüey non ho una connessione che mi consenta di "controllare" youtube, ma se gentilmente mi spieghi...grazie.
bert4611
00domenica 5 agosto 2012 10:39
è il trailer del film "le vite degli altri"
ilvecchioeilmare1944
00domenica 5 agosto 2012 13:30
Ne so come prima, comunque grazie.
Mozart62
00domenica 5 agosto 2012 13:30
Giordano lupi è quantomeno coglione quanto i nostrani nostalgici comunisti col culo degli altri. Non voler vedere oltre, oggi nel 2012, ed augurare un futuro migliore (possibile) ai cubani è da miopi egoisti. Queste contrapposizioni ideologiche d'antan non portano a nulla se non a fare figure becere da una parte e dall'altra.

In realtà molti, moltissimi cubani stanno luchando per sbarcare il loro quotidiano lunario e se sapessero di queste diatribe verbali prive di sostanza concreta riguardanti la lor situazione e la loro politica, penserebbero e con ragione che gli autori delle medesime sono quantomeno maturi per il manicomio.

Tanto di cappello a Yoani, per i suoi reportage, per la sua prosa tagliente e per i notevoli sprazzi di realtà cubana che ci offre. Purtroppo ha scelto male, assai male il suo corrispondente italiano. Ma il problema penso sia uguale per la controparte, anzi peggiore. Che sia dunque un problema tutto italiano quello di volersi arrampicare a tutti costi su scivolosi specchi di ogni tipo e genere sparsi per il mondo invece di occuparsi seriamente delle miserie (e son tante) proprie?
Mozart62
00domenica 5 agosto 2012 13:33
Giordano lupi è quantomeno coglione quanto i nostrani nostalgici comunisti col culo degli altri. Non voler vedere oltre, oggi nel 2012, ed augurare un futuro migliore (possibile) ai cubani è da miopi egoisti. Queste contrapposizioni ideologiche d'antan non portano a nulla se non a fare figure becere da una parte e dall'altra.

In realtà molti, moltissimi cubani stanno luchando per sbarcare il loro quotidiano lunario e se sapessero di queste diatribe verbali prive di sostanza concreta, riguardanti la loro situazione e la loro politica, penserebbero, e con ragione, che gli autori delle medesime siano quantomeno maturi per il manicomio.

Tanto di cappello a Yoani, per i suoi reportage, per la sua prosa bella e tagliente e per i notevoli sprazzi di realtà cubana che ci offre. Purtroppo ha scelto male, assai male il suo corrispondente italiano. Ma il problema penso sia il medesimo per la controparte, anzi probabilmente peggiore. Che sia dunque un problema tutto italiano quello di volersi arrampicare a tutti costi su scivolosi specchi di ogni tipo e genere sparsi per il mondo, invece di occuparsi seriamente delle miserie (e son tante) proprie?
ilvecchioeilmare1944
00domenica 5 agosto 2012 13:47
Parole sante Volfgang Amadeus.
agente bunda
00domenica 5 agosto 2012 14:27
Da quello che posso aver capito, Gordiano Lupi commette un errore secondo me, quello di inquadrare la lotta di alcuni dissidenti cubani con le misure politiche nostrane. Yoani e molti altri giovani cubani, raccontano Cuba, le loro sensazioni, condite da qualche giudizio personale, ma sicuramente non legate alle posizioni politiche nostrane. Lupi spesso confonde questo. Bisogna anche dire che traducendo Yoani, si è cacciato e anche la moglie cubana in un sacco di grane con il governo cubano.
bert4611
00domenica 5 agosto 2012 15:02
Re:
ilvecchioeilmare1944, 05/08/2012 13.30:

Ne so come prima, comunque grazie.



se tieni controllato il Lupi per affermare che in altri WE ha comunque tradotto i post della Yoani, da quì il riferimento al film le vite degli altri che immagino tu abbia visto, se non fosse così te ne consiglio vivamente la visione.


Trama

Berlino Est, autunno 1984: il capitano della Stasi Gerd Wiesler, viene incaricato di spiare Georg Dreyman, famoso scrittore teatrale ed intellettuale (nelle grazie di Margot Honecker), ritenuto non pericoloso per l'ideologia del regime. Anche il superiore di Wiesler, il tenente colonnello Anton Grubitz, lo incoraggia, promettendogli con una promozione nel caso riesca a scoprire qualcosa di compromettente su Dreyman. Insieme alla sua squadra, Wiesler approfitta di una breve assenza di Dreyman dal suo appartamento per piazzarvi microfoni e microspie. Anche il ministro della Cultura Bruno Hempf incoraggia Wiesler, ma il vero motivo è quello di avere a tutti i costi la compagna, l'attrice Christa-Maria Sieland. Wiesler, uomo solo e senza una vita privata, inizia a spiare Dreyman e la compagna, l'attrice Christa-Maria Sieland: un po' alla volta inizia ad incuriosirsi all'arte e sembra affascinato dallo spirito libero e dalle relazioni sentimentali, di amore e d'amicizia, della coppia di artisti. Mentre vigila l'appartamento, Wiesler sente che durante la festa di compleanno di Dreyman, Albert Jerska – un regista suo amico, che già da sette anni è stato colpito dal divieto di dirigere in teatro per via delle sue idee politiche – legge un volume di Bertolt Brecht. Wiesler lo ruba di nascosto dall'appartamento ed inizia a leggerlo segretamente, restandone colpito. Pochi giorni dopo Jerska, ormai stanco di non poter più lavorare, si suicida. Questo fatto porta Georg Dreyman a cambiare definitivamente opinione sul regime. Dopo aver suonato la sonata per pianoforte Die Sonate vom guten Menschen (che gli aveva regalato proprio Jerska per il suo compleanno), Dreyman decide di fare qualcosa per ribellarsi alla società in cui vive. Contemporaneamente, Wiesler si sottrae all'incarico di trovare materiale compromettente sullo scrittore.
Intanto, con una macchina per scrivere portata a Berlino Est clandestinamente da un giornalista della rivista tedesco-occidentale Der Spiegel, Dreyman scrive un saggio sulla percentuale sorprendentemente alta – e tenuta segreta dalle autorità – di suicidi nella DDR e lo fa pubblicare sullo Spiegel. Wiesler non fa nulla per ostacolarlo. Al contrario, protegge indirettamente Dreyman cercando di insabbiare l'intrigo il più a lungo possibile. Quando Christa-Maria, psicologicamente debole, viene portata alla sede centrale della Stasi a Berlino per un interrogatorio – su disposizione del ministro della Cultura Bruno Hempf – finisce col rivelare al superiore di Wiesler, Anton Grubitz, il coinvolgimento di Dreyman nell’articolo dello Spiegel; l'appartamento viene subito ispezionato, ma la macchina per scrivere (unica prova per inchiodare Dreyman) non viene rinvenuta. Grubitz, comunque, per provare la lealtà di Wiesler, fissa un nuovo interrogatorio dell'attrice sotto la sua supervisione, in cui lei rivela definitivamente a Wiesler il nascondiglio della macchina per scrivere: viene allora incaricata di pedinare Dreyman in qualità di collaboratrice non ufficiale (Inoffizieller Mitarbeiter – IM).
Appena prima dell'ispezione nell'appartamento, condotta personalmente da Grubitz, Wiesler si affretta verso l'abitazione di Dreyman e di nascosto porta via la macchina per scrivere. Quando il tenente colonnello della Stasi Grubitz inizia a cercare proprio nel nascondiglio escogitato da Dreyman e rivelato da Christa-Maria, questa – non sapendo che il nascondiglio è vuoto – non può reggere la vergogna del tradimento: si precipita fuori di casa e si getta sotto un camion di passaggio, che la ferisce a morte. Pur senza poterlo provare, ora a Grubitz è chiaro che Wiesler ha protetto Dreyman, e perciò gli annuncia che la sua carriera è finita: passerà i vent'anni successivi in uno scantinato ad aprire buste da lettere con il vapore, fino alla pensione.
Dopo un paio d'anni, in seguito alla riunificazione, Dreyman riesce a leggere i documenti dell'indagine della Stasi relativa alla sua persona. Molto perplesso, dai documenti capisce finalmente che l'agente "HGW XX/7" lo ha coperto. Riesce a rintracciarlo: ora Wiesler si guadagna da vivere distribuendo pubblicità nelle buche delle lettere. Dreyman lo vede, e vorrebbe andare a parlargli, ma non trova parole o gesti che possano esprimere la gratitudine per avergli salvato la vita.
Due anni dopo Wiesler vede per caso il manifesto pubblicitario del romanzo Die Sonate vom Guten Menschen, scritto da Dreyman. Lo acquista, e nota che il libro è «dedicato a HGW XX/7, con gratitudine»: HGW XX/7 era la sigla identificativa di Wiesler durante gli anni di servizio.


ilvecchioeilmare1944
00domenica 5 agosto 2012 18:19
Una storia interessante che non mancherò di vedere se ne avessi l'occasione, non capisco però il "nesso" Yoani/Lupi, come sai ho sempre i riflessi lenti...Quello che so è che Lupi è il traduttore ufficiale di Yoani per "La Stampa" e per "Oblò cubano". Non so se lavora solo nei giorni feriali o anche nei w.e., sta di fatto che non ho visto la traduzione del post sulla mostra di Leonardo.
bert4611
00martedì 7 agosto 2012 13:12
Re:
ilvecchioeilmare1944, 04/08/2012 16.31:

Buon pro gli faccia il W.E., a me la traduzione non serve, però trovo quantomeno strano che anche durante gli altri W.E. Lupi trovi il tempo di tradurre, da buon pubblicista "sempre in servizio", con ogni mezzo a disposizione. Stavolta si vede che avrà lasciato a casa, per distrazione gli strumenti di lavoro.



nota la data della traduzione, 5 agosto, domenica.

La tua "malignità" è sconfessata


Mozart62
00martedì 7 agosto 2012 14:08
"Le vite degli altri" è un film veramente squisito, ricco di riferimenti nostalgici, almeno per me che nella seconda metà degli anni 80 ho lavorato in DDR per la SNAM che colà aveva un impianto.

La situazione era veramente come descritta nel film, per non dire peggio. Nulla a che vedere con cuba. In DDR la stasi ed i "chivatones" non scherzavano affatto e per finire in disgrazia bastava un nonnulla.

Io avevo comperato un paio di praktika (con obiettivi zeiss jena) ad un amico di un conoscente tedesco che colà viveva. Ero riuscito a portarle a casa passando indenne la dogana in uscita a berlino.

Amici mi hanno chiesto di portarne altre. Forte della esperienza positiva, ne ho comperate altre due. Il risultato è stato che in frontiera me le hanno sequestrate e che il conoscente tedesco ed amico sono finiti in guai grossi. L'ho saputo al mio successivo ed ultimo soggiorno di lavoro. Pare che le sanzioni per i due disgraziati fossero davvero sproporzionate rispetto al "reato" e purtroppo non li ho mai più visti. Ho saputo della loro disavventura da un altro collega di lavoro in SNAM.

L'atmosfera in DDR in quei tempi era di una tristezza e di uno squallore veramente, ma veramente tremendi. Tutti avevano paura di tutto e la depressione la faceva da padrone. Solo i tedeschi-comunisti sono riusciti a ridurre in quello stato un popolo intero. Nulla a che vedere con cuba, ove la gente per fortuna dopo tutto è quasi contenta e felice. Neanche negli altri stati del blocco sovietico, forse ad eccezione della cecoslovacchia, la situazione era tanto nera come in DDR.

Ancora oggi sono in dubbio se responsabili di quello squallore e di quella tristezza siano stati il comunismo o la mentalità teutonica abbinata ad esso, a formare un mix tremendo ed invero deprimente. In ogni caso, sono stramaledettamente certo di una cosa: i pochi nostalgici che ancora oggi rimpiangono i tempi andati nella ex-germania dell'est, sono infimamente in mala fede o facevano parte di quella elite della nomenklatura, che naturalmente ha perso gran parte dei privilegi indebiti a cui si era abituata.
Mozart62
00martedì 7 agosto 2012 14:08
"Le vite degli altri" è un film veramente squisito, ricco di riferimenti nostalgici, almeno per me che nella seconda metà degli anni 80 ho lavorato in DDR per la SNAM che colà aveva un impianto.

La situazione era veramente come descritta nel film, per non dire peggio. Nulla a che vedere con cuba. In DDR la stasi ed i "chivatones" non scherzavano affatto e per finire in disgrazia bastava un nonnulla.

Io avevo comperato un paio di praktika (con obiettivi zeiss jena) ad un amico di un conoscente tedesco che colà viveva. Ero riuscito a portarle a casa passando indenne la dogana in uscita a berlino.

Amici mi hanno chiesto di portarne altre. Forte della esperienza positiva, ne ho comperate altre due. Il risultato è stato che in frontiera me le hanno sequestrate e che il conoscente tedesco ed amico sono finiti in guai grossi. L'ho saputo al mio successivo ed ultimo soggiorno di lavoro. Pare che le sanzioni per i due disgraziati fossero davvero sproporzionate rispetto al "reato" e purtroppo non li ho mai più visti. Ho saputo della loro disavventura da un altro collega di lavoro in SNAM.

L'atmosfera in DDR in quei tempi era di una tristezza e di uno squallore veramente, ma veramente tremendi. Tutti avevano paura di tutto e la depressione la faceva da padrone. Solo i tedeschi-comunisti sono riusciti a ridurre in quello stato un popolo intero. Nulla a che vedere con cuba, ove la gente per fortuna dopo tutto è quasi contenta e felice. Neanche negli altri stati del blocco sovietico, forse ad eccezione della cecoslovacchia, la situazione era tanto nera come in DDR.

Ancora oggi sono in dubbio se responsabili di quello squallore e di quella tristezza siano stati il comunismo o la mentalità teutonica abbinata ad esso, a formare un mix tremendo ed invero deprimente. In ogni caso, sono stramaledettamente certo di una cosa: i pochi nostalgici che ancora oggi rimpiangono i tempi andati nella ex-germania dell'est, sono infimamente in mala fede o facevano parte di quella elite della nomenklatura, che naturalmente ha perso gran parte dei privilegi indebiti a cui si era abituata.
ilvecchioeilmare1944
00martedì 7 agosto 2012 14:47
Pur essendo notoriamente "maligno" oltre che "rosso", ho ben altri interessi che "tenere sotto controllo" Lupi o chiunque altro. A tutt'oggi su "Oblò cubano" non c'è la traduzione, "La Stampa" (blog) non lo avevo letto e non mi si apre nemmeno adesso anche se mi esce il titolo "Yoani parla di Leonardo". Dato che sono "maligno" penso che la scelta editoriale non sia di Lupi.
ilvecchioeilmare1944
00mercoledì 8 agosto 2012 15:29
Il "maligno" (io) è stato preso ancora in castagna. Sul mio blog ho avuto la visita nientepopòdimeno (rememeber Mario Riva?) che di Gordiano Lupi in persona, il quale, mi ha segnalato il link de "La Stampa Blog", peraltro già indicatomi da Bert. Come sempre, sono contento di sbagliarmi, se vedo le cose (secondo me) giuste. Resto però in attesa di leggere la traduzione anche su "Tellus Folio"...se possibile.
agente bunda
00mercoledì 8 agosto 2012 18:16
Re:
ilvecchioeilmare1944, 08/08/2012 15.29:

Il "maligno" (io) è stato preso ancora in castagna. Sul mio blog ho avuto la visita nientepopòdimeno (rememeber Mario Riva?) che di Gordiano Lupi in persona, il quale, mi ha segnalato il link de "La Stampa Blog", peraltro già indicatomi da Bert. Come sempre, sono contento di sbagliarmi, se vedo le cose (secondo me) giuste. Resto però in attesa di leggere la traduzione anche su "Tellus Folio"...se possibile.



Mio caro Aldo, dopo la visita di Yoani alla mostra, e che il nemico Lupi scrive nel tuo blog,avrai da far lavorare qualcuno di Camaguey. Auguri...... [SM=g7576] [SM=g7576] [SM=g7405] [SM=g7405]


bert4611
00mercoledì 8 agosto 2012 18:58

Resto però in attesa di leggere la traduzione anche su "Tellus Folio"...se possibile.



io invece aspetto di leggerlo sul Granma cartaceo e in spagnolo.
ilvecchioeilmare1944
00mercoledì 8 agosto 2012 19:41
Sarebbe un Vangelo apocrifo....
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