Inviato da Marco Lucio Papaleo
Notizia | 09/03/2012 ( ore 09:42 ) : S'intitola Mi Pogolotti Querido il nuovo documentario diretto dalla torinese Enrica Viola, autrice, tra l'altro, di Se la vita è meglio, butti via la telecamera. Documentario che verrà presentato il 12 Marzo 2012 presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma e che apre ribadendo che "La traversata è l'andare del pianeta attraverso le età, è il viaggio della persona attraverso la vita. In ogni traversata c'è un porto, un luogo in cui ancorarsi e seminare".
Perché, con interventi del consigliere regionale Pino Chiezzi e dell'antropologo Miguel Barnet, quella che viene raccontata è la storia del Barrio Pogolotti, primo quartiere operaio costruito all'Avana, fondato da Dino Pogolotti quando, lasciato a vent'anni Giaveno, piccolo paese del Piemonte, alla fine dell'Ottocento, s'imbarcò a Genova diretto a New York, per poi trasferirsi nel 1898 a Cuba in veste di segretario del console americano.
Ed è la nipote Graziella Pogolotti, ancora oggi intellettuale di punta del mondo cubano, a scrivere a macchina il prologo di cui sopra; mentre testimonianze illustri guidano alla scoperta del Barrio, risultato di una legge entrata in vigore nel 1910 con il proposito di creare una comunità per risolvere i problemi abitativi, nelle cui case si praticano rituali di Santeria, si incontrano anziani giocatori di Domino che rievocano i tempi andati, artisti famosi come il musicista Oscar Valdes, che per scelta ha deciso di continuare a vivere in un quartiere proletario, ed ex campioni di football che oggi si dedicano alla formazione dei giovani in uno scalcinato centro sportivo.
Testimonianze illustri che vanno da quella dell'architetto Marivi Zardoya, impegnata ad osservare come siano fatte le case di 48 metri quadri, a quella del critico d'arte Helmo Hernández; al fine di rivendicare, nel corso dei circa 55 minuti di visione, l'unicità del quartiere, capace di unire le persone perché vi si vive tutti insieme, come una famiglia.