00 05/06/2012 10:05
Diario di un soggiorno di quattro mesi a Cuba che racconta le contraddizioni di un paese attraverso le parole, i disegni, il fumetto.
Un’appassionante immersione nella cultura di una città e di un’isola amate e odiate insieme, e che non hanno eguali al mondo.






Dall’introduzione dell’autore:

«Perché proprio Cuba?»

«Perché è un paese molto interessante in questo momento», così rispondevo agli amici che mi rinfacciavano di essere un nostalgico della rivoluzione o di essere irrimediabilmente attratto dall’immagine sdolcinata di quel paese. «Perché Fidel Castro si è dimesso e questo segna un cambiamento in uno degli ultimi avamposti del socialismo, una spina nel fianco del Nord America.» Inoltre, il nome ha sempre avuto per me un suono accattivante: sapeva di avventura, nostalgia di paesi lontani, gioco d’azzardo, declino. Ma questo preferivo tenerlo per me. Sentivo l’urgenza di farmi un’immagine di quel paese e della sua gente. È davvero tutto così difficile come si legge sempre sui giornali, oppure Cuba è un posto affascinante come mi raccontano entusiasti gli amici dopo i loro viaggi? E com’è cambiata davvero la situazione dopo il ritiro di Fidel Castro? Infine, volevo partire per un viaggio verso Cuba anche per documentarmi per il mio nuovo lavoro, la biografia del lider maximo, per respirare l’aria nelle strade del paese e viverne l’atmosfera, visitare i luoghi della rivoluzione e capire ciò che si nasconde dietro le immagini emblematiche di questi giorni. Negli ultimi mesi mi ero preparato: ho frequentato corsi di spagnolo, letto pile di libri sulla storia di quel paese, contattato l’ambasciata di Cuba a Berlino (sono stati tutti molto gentili), parlato con cubani in esilio, raccolto indirizzi e conosciuto persone i cui amici mi hanno invitato all’Avana. La partenza era prevista per il marzo del 2008: sono salito sull’aereo per L’Avana con un sacco di dubbi in testa e di progetti. Mi aspettavano quattro settimane a Cuba...

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Reinhard Kleist nasce nei dintorni di Colonia nel 1970, studia grafica e design presso la Fachhochschule Münster.
Dal 1996 vive a Berlino e assieme agli autori Fil, Mawil e Andreas Michalke apre un atelier di fumetto. Pubblica svariati libri per numerosi editor



- 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.