00 11/10/2012 18:17
E’ proprio vero l’Italia si conferma la patria degli scandali.
Dopo i casi Calciopoli, Calcioscommesse, quest’ultimo non ancora chiuso del tutto, potrebbe abbattersi sul mondo del calcio un nuovo ciclone, riguardante il conseguimento di false cittadinanze italiane, da parte di giocatori di nazionalità prevalentemente brasiliana ed argentina, il tutto con la collaborazione di amministratori comunali e procuratori sportivi.
Una vicenda analoga aveva colpito il calcio italiano anche nel 2001, il famoso scandalo noto mediaticamente come Passaportopoli, che riguardò la naturalizzazione illecita di alcuni calciatori extracomunitari, tra i quali Recoba e Veron, allora entrambi all’Inter e Dida, ai tempi tesserato del Milan.
L’inchiesta sulla vicenda carte d’identità false, è partita da Fermo, luogo dove l’inghippo, per ottenere quella cittadinanza italiana indispensabile per aggirare la regola restrittiva sui tesseramenti degli extracomunitari, era più facile da attuarsi, visti gli scarsi controlli delle autorità.
Per il momento tra i 34 indagati dalla Compagnia dei carabinieri di Fermo, oltre ai nomi di amministratori locali, dirigenti comunali, procuratori di calciatori, quasi tutti residenti tra Fermo e Porto San Giorgio, ci sarebbero anche i nomi di 20 calciatori professionisti, 15 di serie B e 5 di A.
Come rivelato questa mattina dalle colonne della Gazzetta dello Sport, tra i cinque club di serie A, sembra vi siano almeno una tra le big del nord, una delle due formazioni di Roma e un club del Sud, ma al momento l’unico nome che è venuto fuori dalle indagini è quello di Gonzalo Bergessio, giocatore del Catania Calcio, la cui posizione è stata appesantita dalle confessioni di un funzionario delegato all’anagrafe del centro marchigiano.


di Bernardo Noto


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