Vivere in casa di cubani è un esperienza che fa capire molte cose.
Molti pensano che vivendo anche lunghi periodi in case particolar sia vivere in casa di cubani, mai cosa più sbagliata di questa.
Vivere in casa di veri cubani, condividere tutto, capire le esigenze, come viene scandita la giornata, questa è la vera esperienza.
La casa di un cubano che non ha rimesse dal estero è estremamente essenziale, 2 pentole, 3 forchette, 2 cucchiai, 3 piatti, un paio di bicchieri, un solo fogon. Tutto è contato e per noi abituati che in casa abbiamo l' impossibile la cosa all' inizio ci risulta difficile.
La sveglia è molto presto circa alle 6,30, i bimbi devono andare a scuola, bisogna stirare la divisa, una sola che la sera viene accuratamente lavata ( la pulizia per i cubani è un ossessione), preparare la merenda per la scuola, che si tratta di un po' di refresco liofilizzato, se va bene, o acqua e zucchero, un pezzo di pane magari bagnato con po' di olio.
Correre alla bodega per prendere il pane della libreta prima che finisca, cercare lo yogurt di soya, o il latte dipende cosa si trova in quel momento. Svegliare i bimbi, con frasi che risuonano come un mantra " apurate, te voy a sonar, bagnate, apurate" , poi si cola il cafè, e si fa per tutti i componenti della famiglia, questa cosa ha una ritualità, a nessuno può mancare il cafè, portato per fino a letto.
Se la scuola è vicina i bimbi vanno diretti, ma se è lontana e il pulmino è pieno al impossibile, perchè trasporta di tutto e tutti, non solo i bimbi, si va in parada ad aspettare un passaggio, possono passare anche le mezze ore prima che si trova il passaggio, chiaramente non gratis.
Andati i bambini, la casa si rilassa, ecco che alle 8,30 inizia la novela, replica di quella delle 6,30. In questo momento c'è" Terra Nostra", vecchia novela Brasiliana. Le donne ma non solo, agganciati davanti alla TV, magari smaronando perchè si vede male, segnale debole.
Inizia il via vai dalla casa, arrivano tutte le notizie, il bollettino della Chisme, i morti, i feriti, le liti familiari, le corna, e notizie più o meno vere dal mondo.
Chi deve andare al lavoro corre , come da noi. Gli anziani e donne casalinghe a casa, gli argomenti più gettonati sono le malattie, un altra ossessione cubana, si parla di medicinali di cure, di turni al policlinico, delle mille malattie più o meno immaginarie dei componenti della casa.
La presenza dello Yuma, quando è una novità calamita l' attenzione, ma presto diventa spettatore, e nessuno si fa più problemi a parlare liberamente.
Le spese si fanno tutti i giorni, quando c'è denaro, se no niente. Si compra il giusto per il giorno, senza sprecare nulla, se poi nelle varie boteghe appare qualcosa di raro, che so il gelato, il passato di pomodoro, la pasta in Moneda nacional ( uguale a quella in CUC), lo sciroppo, le uova e cose così, il passa parola è immediato e la corsa verso la bottega è degna ai 100 M. di Bolt. La coda è lunga ma la fatica viene premiata e si torna a casa con la cosa tanto aspettata da tempo.
La giornata poi corre liscia, si prepara il mangiare, i bimbi a mezzodì tornano, con una cantilena come il rosario, Mamma hai un peso, Nonna o Nonno o Zio, un peso. Bisogna comperare le "chuperie" dolcetti, gelati, vera passione dei bimbi.
A pranzo arrivano tutti, e spesso ( magari se c'è uno yuma ancora di più) qualcuno che si auto invita, ma il cubano del popolo non sa dire di no, magari si lamenta a bassa a voce, ma il piatto lo prepara sempre. Si mangia a rate visto che mancano piatti e posate per tutti, qualcuno sul tavolo seduto, ma molti in piedi, seduti sul letto della stanza, un po' dove capita. Il pranzo è semplice un po' di riso con fagioli, e se va bene un pezzo di carne, boniato o malanga.
Finito c'è il riposino pomeridiano, alle 14,30 al lavoro o a scuola, tranne i vecchi e le donne di case, che riposano anche fino alle 4.
Il passatempo più gettonato dopo le novele, è la bolita, e si studiano i numeri usciti, e si fanno le previsioni di quelli che devono uscire, nascono lunghe discussioni, con fogli pieni di numeri e le serie che da tempo non escono. Il gioco della Bolita lo si trova ovunque, sia nel campo che nelle città, e tutti ci giocano.
Il via e vai nella casa è continuo, arriva la gente si siede, parla un po' e va via, se c'è cafè, una tazza non la si nega a nessuno. Passano decine di venditori con il materiale più strano, ma non sono per nulla insistenti, passano e se sei interessato gli chiami se no amici come prima.
Questo è un breve resoconto, che magari nei prossimi post sarò più preciso con aneddoti e storie.