QUESTO ARTICOLO PUBBLICATO PRIMA DELLA GARA SPIEGA BENE COME MAI IL VOLLEY CUBANO SIA CADUTO COSI' IN BASSO DOPO IL SECONDO POSTO NEL MONDIALE:
14/06/2013- world league
Cuba perde pezzi, l’Italia cerca l’en plein
Caraibici senza i big: solo tre reduci del secondo posto al Mondiale. Gli azzurri devono approfittarne
Secondo weekend di World League per l’Italvolley. Dopo i 5 punti su 6 intascati ospitando la Germania, per puntare dritti alla Final Six di Mar del Plata ne servono 6 su 6 contro Cuba. Il doppio appuntamento è in programma stasera a Torino e domenica a Firenze. Come i tedeschi, anche i caraibici sono squadra nuova. Nuovissima, addirittura. Più per necessità che per scelta. Non c’entra, in questo caso, il fisiologico ricambio di un ciclo olimpico appena cominciato. Quando si parla di pallavolo, vedere una Nazionale cubana piena di facce nuove è diventata una normalità. Perché dal 2001 spesso e volentieri i più forti se ne vanno. Scappavano di notte, fuggendo dai ritiri per poi chiedere asilo all’estero. Da un po’, invece, il regime previene le diserzioni: appena sa di atleti pronti ad accettare le ricche proposte di club stranieri, fa scattare esclusioni e squalifiche. Due anni, come minimo. Dallo splendido argento mondiale del 2010, lo stop è toccato a tutti i talenti più brillanti di quella giovane squadra battuta solo dal Brasile: Simon, Leal, Hierrezuelo, Hernandez, Camejo e, ultimi della serie, Diaz e il fenomeno non ancora ventenne Wilfredo Leon. Era lui il capitano dell’ennesima nuova Cuba di Orlando Samuels, ct veterano costretto a ripartire da zero o quasi ogni anno. Invece, dopo la richiesta di andare in Polonia per firmare un contratto di lusso offerto dal Resovia, anche per il “Re Leon” è scattata la mannaia federale.
Fuori lui e fuori il palleggiatore titolare Diaz, Cuba ha perso contro l’Argentina le tre amichevoli di preparazione alla World League e ha poi debuttato nel circuito mondiale cedendo due volte in casa al 4° set alla Serbia. È una squadra giovane e inesperta, quella che ora incrocia l’Italia. Ha tre soli reduci dal 2° posto del Mondiale: due (Cepeda e Mesa) giocavano poco o nulla, solo il libero Gutierrez era titolare fisso. Attorno a loro, Samuels sta lanciando un’altra nidiata di ragazzini dai mezzi fisici impressionanti: il più «vecchio» è Macias, che ha 23 anni; poi ci sono Fiel dell’agosto 1993, Fundora e Bisset del 1994. Saltano altissimo, tirano forte ma sono inevitabilmente ancora molto acerbi. Prima di volare la prossima settimana in Russia per due sfide cruciali, l’Italia ha l’obbligo di approfittarne: servono due franche vittorie. È quel che vogliono anche Torino e Firenze che da settimane hanno esaurito i biglietti per la doppia sfida con Cuba.