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Cuba al Microscopio

Grande notizia: Obama vuole rivedere l'embargo a Cuba

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    bonvys
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    00 09/11/2013 18:29

    Il presidente Usa: "Tenete in considerazione che quando Castro andò al potere io ero appena nato, per cui non ha senso che le stesse politiche del 1961 siano valide ancora oggi, nell’età di Internet e Google". I due paesi hanno avviato da tempo un percorso di avvicinamento

    Washington, 9 novembre 2013 - L’amministrazione Obama si appresterebbe a mutare corso nel suo approccio con Cuba. “Dobbiamo mostrarci creativi e ponderati, e continuare ad aggiornare la nostra politica”, ha affermato il presidente americano nel corso di un appuntamento per la raccolta di fondi a Miami.
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    “Tenete in considerazione -ha aggiunto- che quando Castro andò al potere io ero appena nato, per cui non ha senso che le stesse politiche del 1961 siano valide ancora oggi, nell’età di Internet e Google”. L’obiettivo di Obama è di rivedere l’embargo americano a Cuba, condannato per ben 22 volte dalle Nazioni Uniti.

    I due paesi hanno avviato da tempo un percorso di avvicinamento reciproco: a settembre scorso le rispettive diplomazie si erano incontrate per ripristinare la comunicazione postale diretta, interrotta nel 1963. Nel 2009 l’amministrazione Obama ha poi fatto ripartire il dialogo sui flussi migratori, un filo che si è spezzato nel 2011 con l’arresto a Cuba dell’imprenditore americano Alan Gross, condannato a 15 anni di carcere per aver messo in piedi una rete internet clandestna.
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    bonvys
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    00 09/11/2013 18:30
    Gli USA potranno rivedere le sanzioni contro Cuba

    Gli Stati Uniti potranno rivedere le sanzioni attuali contro Cuba, introdotte dall'amministrazione americana nel 1960, ha dichiarato il Presidente Barack Obama venerdì durante la visita in Florida.

    “Dobbiamo essere creativi e ponderati, continuando a rinnovare la nostra politica”, ha detto Obama.

    Gli USA hanno introdotto il sistema di misure economiche discriminanti contro Cuba nel 1960, quando sull'isola furono espropriati i beni di cittadini e imprese americani. Nel 1962 le sanzioni furono rafforzate fino al livello di embargo quasi totale.
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    bonvys
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    00 09/11/2013 18:32
    Cuba la svolta di Obama vuole rivedere l embargo Usa

    (AGI) - Washington, 9 nov. - L'amministrazione Obama si appresterebbe a mutare corso nel suo approccio con Cuba.
    "Dobbiamo mostrarci creativi e ponderati, e continuare ad aggiornare la nostra politica", ha affermato il presidente americano nel corso di un appuntamento per la raccolta di fondi a Miami. "Tenete in considerazione - ha aggiunto - che quando Castro ando' al potere io ero appena nato, per cui non ha senso che le stesse politiche del 1961 siano valide ancora oggi, nell'eta' di Internet e Google". L'obiettivo di Obama e' di rivedere l'embargo americano a Cuba, condannato per ben 22 volte dalle Nazioni Uniti.
    I due paesi hanno avviato da tempo un percorso di avvicinamento reciproco: a settembre scorso le rispettive diplomazie si erano incontrate per ripristinare la comunicazione postale diretta, interrotta nel 1963. Nel 2009 l'amministrazione Obama ha poi fatto ripartire il dialogo sui flussi migratori, un filo che si e' spezzato nel 2011 con l'arresto a Cuba dell'imprenditore americano Alan Gross, condannato a 15 anni di carcere per aver messo in piedi una rete internet clandestina. (AGI) .
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    bonvys
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    00 09/11/2013 18:35
    Sarà la volta buona?
    Magari ci sarà solo un'alleggerimento....speriamo abbastanza consistente! [SM=g7554] [SM=g7550] [SM=g8864]
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    Gigi..
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    00 09/11/2013 21:55
    E così il partito democratico USA si è giocato i voti della Florida.....




    Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera
    è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi
    tirando il manico.....

    W. Churchill




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    tuccio.lastunas
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    00 10/11/2013 02:31
    Re:
    Gigi.., 09/11/2013 21:55:

    E così il partito democratico USA si è giocato i voti della Florida.....






    forse.......... non proprio tutti


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    bonvys
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    00 10/11/2013 12:44
    Re: Re:
    tuccio.lastunas, 10/11/2013 02:31:






    forse.......... non proprio tutti





    Infatti...le cose sono cambiate anche nella dissidenza di Miami in questi ultimi anni.
    Poi Obama è al suo secondo ed ultimo mandato, se c'è da prendere qualche decisione importante è il momento giusto perchè non deve preoccuparsi della rielezione.. [SM=g7574] [SM=g7574]

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    bonvys
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    00 10/11/2013 14:53
    Obiettivo è rivedere l'embargo, condannato per ben 22 volte dall’Onu
    Usa, Obama apre a Cuba
    Gli Stati Uniti potrebbero rivedere presto la loro politica verso lo Stato caraibico. Lo ha fatto capire chiaramente il capo della Casa Bianca, parlando a Miami. ''Non ha senso continuare con le stesse politiche, dopo più di 40 anni'', ha detto. "Dobbiamo mostrarci creativi e ponderati, e continuare ad aggiornare la nostra politica”


    Non ha senso che politiche messe in atto dagli Usa oltre 50 anni fa nei confronti di Cuba siano ancora in vigore, nell'età di internet: devono essere aggiornate. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante un evento di raccolta fondi a Miami, in Florida.

    Gli Stati Uniti, ha affermato, hanno iniziato a osservare cambiamenti sull'isola. Obama ha detto di essere nato nello stesso tempo in cui Fidel Castro salì al potere a Cuba, quindi non ha senso che le decisioni prese allora siano ancora in vigore ora, a oltre mezzo secolo di distanza. Gli Stati Uniti hanno tagliato i rapporti diplomatici con L'Avana nel 1961, imponendo l'anno successivo un embargo economico totale.

    Di recente, l'amministrazione Obama si è impegnata in discussioni sull'immigrazione, sulle comunicazioni, sui viaggi e sulle regole per le rimesse degli americani di origine cubana. A settembre scorso le rispettive diplomazie si erano incontrate per ripristinare la comunicazione postale diretta, interrotta nel 1963.

    Nel 2009 l'amministrazione Obama ha poi fatto ripartire il dialogo sui flussi migratori, un filo che si è spezzato nel 2011 con l'arresto a Cuba dell'imprenditore americano Alan Gross, condannato a 15 anni di carcere per aver messo in piedi una rete internet clandestina.
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    tuccio.lastunas
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    00 10/11/2013 15:10
    Re: Re: Re:
    bonvys, 10/11/2013 12:44:



    Infatti...le cose sono cambiate anche nella dissidenza di Miami in questi ultimi anni.
    Poi Obama è al suo secondo ed ultimo mandato, se c'è da prendere qualche decisione importante è il momento giusto perchè non deve preoccuparsi della rielezione.. [SM=g7574] [SM=g7574]







    non solo ritengo che le cose politicamente a miami siano un po cambiate, ma proprio come dici tu probabilmente il presidente vuole essere ricordato nella storia come colui che ha cambiato le cose tra i due paesi

    io mi auguro che ci riesca a che cuba accetti un accordo nuovo

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    cubaa360gradi
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    00 10/11/2013 16:39
    seppur contrario sarei felice se avvenisse in primis perche'

    1)I Fratellini di Biran cosa potranno inventarsi dopo per giustificare
    le loro malefatte e tutti gli adempimenti della loro ammnistrazione

    2)Il cubano de pies' avrebbero cosi meno scuse da accampare per una loro chiamiamola inerzia o svogliatezza di fondo per non dire peggio vivere di rimesse, espedienti e mecanicas che comunque giustificati solo dai salari da fame che ricevono e le tante limitazioni alla loro liberta'

    Senza Bloqueo son convinto dopo nessuno potrebbe accampare scuse o attenuanti e ancor piu' tanti che invece finora ci han sguazzato e mangiato su [SM=g7574]

    Comunque da risolvere prima ci sono due o tre cosuccie, la nave e i Mig di Panama che son un bella bega nel mezzo poi aggiungiamoci i 4 spioni e dall'altra parte Alan Gross e anche questa altra gran patata bollente [SM=g7574]

    Anche se pare da cio' che si legge da certe fonti che ci sia la giovane classe militare cubana gia' in contatto con l'amministrazione dello Zio Sam e che stiano preparando congiuntamente i piani per una eventuale successione che io auspicherei pacifica e intelligente


    - 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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    bonvys
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    00 11/11/2013 09:18
    Re: Re: Re: Re:
    tuccio.lastunas, 10/11/2013 15:10:






    ...il presidente vuole essere ricordato nella storia come colui che ha cambiato le cose tra i due paesi..




    E magari dimostrare che si è meritato il nobel per la pace... [SM=g7574] [SM=g7574]

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    bonvys
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    00 11/11/2013 09:24
    Re:
    cubaa360gradi, 10/11/2013 16:39:

    seppur contrario sarei felice se avvenisse in primis perche'

    1)I Fratellini di Biran cosa potranno inventarsi dopo per giustificare
    le loro malefatte e tutti gli adempimenti della loro ammnistrazione


    Senza Bloqueo son convinto dopo nessuno potrebbe accampare scuse o attenuanti e ancor piu' tanti che invece finora ci han sguazzato e mangiato su [SM=g7574]



    Sono assolutamente d'accordo! [SM=g8864] [SM=g3564901]


    cubaa360gradi, 10/11/2013 16:39:

    Anche se pare da cio' che si legge da certe fonti che ci sia la giovane classe militare cubana gia' in contatto con l'amministrazione dello Zio Sam e che stiano preparando congiuntamente i piani per una eventuale successione che io auspicherei pacifica e intelligente


    Riguardo a questo ultimo punto, hai qualcosa da postare in merito? Sarebbe interessante! [SM=g7557]


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    cubaa360gradi
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    00 11/11/2013 10:37
    Re: Re:
    bonvys, 11/11/2013 09:24:


    Riguardo a questo ultimo punto, hai qualcosa da postare in merito? Sarebbe interessante! [SM=g7557]





    dovrei ritrovarli ma le ho gia postate mesi addietro, Farinas in diverse
    interviste ha parlato di incontri tra vertici militari dei
    2 paesi mo li ricerco e ripubblico pero son sicuro che o sul mattinale o su Mesa rotonda ste cose ci son gia' [SM=g7554]


    [Modificato da cubaa360gradi 11/11/2013 15:08]


    - 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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    cubaa360gradi
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    00 11/11/2013 15:09
    Cuba, una transición sin motor político

    Madrid, 10 noviembre 2013 Por SONIA ALDA

    Podría decirse que entre buena parte de los observadores críticos con el

    régimen cubano hay plena coincidencia en señalar la lentitud de las

    reformas. Algunos incluso consideran que además son meramente cosméticas

    y, en cualquier caso, todos coinciden en que su naturaleza es

    fundamentalmente económica. Otra coincidencia, está aún mayor, radica en

    la inexistencia de reformas de carácter político, pues se mantiene el

    inmovilismo y el mantenimiento del esencialismo dictatorial que ha

    marcado el régimen desde su origen.

    Pese a compartir buena parte de estas percepciones, aunque no todas,

    quizás sea de interés introducir matizaciones, que complican el proceso

    de transición cubano. Sin duda, las reformas introducidas van más

    despacio que las urgentes necesidades de la isla, pero no por ello ha de

    considerarse que al menos algunas de las reformas no hayan modificado

    principios fundamentales de la ortodoxia comunista. Al punto de

    modificar el paisaje de manera impensable, hasta no hace tanto tiempo,

    tal y como se aprecia en la capital. En La Habana es evidente la

    ebullición y el bullicio de la iniciativa privada, que se ha extendido

    con especial rapidez desde 2010, cuando entra en vigor las primeras

    reformas de Raul Castro. La iniciativa privada es una de las grandes

    novedades de la nueva política y por tímidas o/y lentas que sean sin

    duda hacen imposible una marcha atrás.

    Sin embargo el proceso es irreversible, mas allá de su velocidad. La

    impresión es que no parece tan claro que haya una dirección política

    firme y planificada por un modelo concreto de sociedad. Esta impresión

    lleva a preguntarse si el régimen actual cubano sabe exactamente hacia

    dónde se dirige y hasta dónde pretende llegar, o hasta qué punto está

    dirigiendo el proceso de cambio que la sociedad está experimentando.

    Ciertamente donde no hay cambios formales es en el ámbito político. El

    motivo podría ser la adopción de una alternativa concreta como la china,

    donde los cambios tienen lugar en el ámbito económico, pero no en el

    político. No obstante esto no significa que el régimen chino no tenga

    control de los cambios económicos y una planificación sobre los efectos

    de los mismos en la sociedad. En Cuba pareciera que más que una opción

    de transición concreta, hay un vacío por omisión del régimen. La

    cotidianidad de la Habana, como he podido comprobar por mí misma el

    pasado mes de junio, trasmite esta impresión. La sociedad va

    incorporando cambios, introducidos por el gobierno, pero sin una

    dirección concreta.

    La falta de mensajes oficiales que orienten sobre el proceso o expliquen

    el significado de los mismos, hace pensar en la falta de un proyecto

    integral concreto. De hecho más que ideologización "orientadora", para

    dirigir el proceso, como cabría suponer en un régimen autoritario, hay

    una completa desideologización. En un momento tan crucial como éste,

    donde hay riesgos de perder la identidad revolucionaria, no hay siquiera

    presencia gráfica de los Castro, en las calles o edificios, no hay

    testimonios, ni viejos ni nuevos mensajes revolucionarios que conduzcan

    el proceso hacia un modelo de sociedad concreto.

    En este sentido el museo de la revolución puede ser una representación

    simbólica, pero muy gráfica, de este vacío político. Este es un espacio

    emblemático de la revolución, visitado por muchos jóvenes cubanos, e

    idóneo para transmitir mensajes, en algún sentido concreto, respecto al

    momento qué se está viviendo, o incluso representar la proyección hacia

    el futuro. Sin embargo únicamente es posible encontrar unas estanterías

    polvorientas, que dan testimonio del origen de la revolución hasta la

    década de los ochenta/noventa.

    Pero lo mas reseñable es que la falta de concreción sobre el momento o

    el fututo, tampoco parece deberse a la voluntad de aferrarse al pasado y

    rememorar los valores esenciales y a los héroes de la revolución. Sin

    pretender quedar en la anécdota o la banalidad no deja de ser

    representativa la propia tienda del museo. Donde los objetos de venta

    nada tienen que ver con la liturgia y la imaginería revolucionaria, ni

    clásica, ni mucho menos nueva. Los objetos en venta son unos cuantos

    bolsos de cuero y algún vestido de niña, con bordados de colores.

    No hay reacción oficial en ningún sentido, no hay una interpretación

    creativa sobre una nueva alternativa para "actualizar el modelo" y

    garantizar así la pervivencia del régimen. Pero tampoco se detecta una

    vuelta nostálgica hacia el pasado como intento de perpetuarlo. Un vacio

    así sólo puede generar desorientación y desconcierto. Esta apariencia

    pueda deberse a una situación de bloqueo generada por luchas internas,

    entre los partidarios del cambio y de los que se oponen o realmente a la

    inexistencia de un cambio pautado hacia un modelo de sociedad concreta.

    Quizás se deba a ambas cosas. En cualquier caso de confirmarse este

    supuesto no parece que esta desorientación beneficie a nadie y mucho

    menos a la sociedad cubana.

    Sin duda son muchas las necesidades urgentes de la Cuba, así como los

    cambios que han de operarse pero no puede olvidarse que en una

    transición de semejante magnitud no conviene la improvisación, ni la

    falta de rumbo en aquellos que la llevan a cabo. Este es un componente

    que puede complicar extraordinariamente un proceso de por sí nada sencillo


    - 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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    bonvys
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    00 12/11/2013 08:42
    Riporto uno scritto dell'utente CELESTE HENRY DEL BDC
    E' TEMPO di una svolta epocale nei rapporti tra gli USA e CUBA.

    E' stato chiesto, da più parti e non solo da parte degli USA, al regime cubano un cambiamento in senso democratico, che pur non essendoci stato, limitato solo a piccole concessioni economiche e di libertà di movimento, tutto lascia presagire che in futuro verranno prese ulteriori decisioni che modifichino dalla base l' attuale sistema politico, pur mantenendo intatto l' attuale potere, ma ammettendo forme di espressione politica e culturale alternative e d' opposizione al governo esistente.

    Spetta a Raul Castro non considerare le forze di opposizione presenti sull' isola dei mercenari al servizio degli USA e agli oppositori il coraggio di mostrarsi e misurarsi quantitativamente e qualitativamente con le loro proposte e idee per una Cuba moderna e democratica e in cui si punti ad una forma di capitalismo più evoluto diffuso e partecipativo.

    Cuba d' altronde ha bisogno come il pane della fine dell' embargo per poter avere finalmente una politica economica di import ed export che le consenta di uscire dalle secche finanziarie in cui si trova.

    I palliativi del supporto finanziario garantitole dal Venezuela di Chavez con iniezioni quotidiane di oro nero o i rapporti economici - finanziari con la Cina, non così generosi come quelli bolivariani, non sono sufficienti per un' economia asfittica e fallimentare come quella del regime di Raul Castro dal 2006 ad oggi.

    La concezione di PORTO MARIEL come zona DUTY FREE, verrà estesa ad altre TRE ZONE PORTUALI nei prossimi 5 anni e questo determinerà un' ulteriore stimolo per rivedere le leggi restrittive, USA / Cuba, sulla movimentazione delle navi commerciali tuttora vigenti.

    Tornando all' incontro con Barak Obama a bordo piscina della mega- villa di Jorge Mas Santos, circondata per circa un' ora da poliziotti e militari in assetto di guerra......vi erano 30 persone tra cui oltre a Farinas, anche Berta Soler.

    Durante l' incontro sono state prese decisioni molto importanti, ma soprattutto è stato chiesto ad OBAMA di non prendere alcuna decisione senza prima aver consultato i MOVIMENTI di OPPOSIZIONE presenti sull' ISOLA.

    VENERDI' notte non è stata una NOTTE QUALSIASI........ per CUBA e per i CUBANI.........

    Guardate il VIDEO qui sotto......

    www.wsvn.com/news/articles/local ... fla-visit/
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    cubaa360gradi
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    00 13/11/2013 10:49
    Io non le leggo questo papa Celestino o meglio Cardinale di Mediugore, quando voglio leggere notizie di rampanti nuovi Jerry Cala' della Milano che beve li leggo su Capital o sul Sole 24 ore o meglio ancora infilo una vecchia cassetta di Abatantuono o Cala' e ancor piu risate sono
    assicurate. [SM=g3564918] [SM=g3564878]

    Personaggi che sembrano xerox di finti dissidenti in versione italica con messaggi multipli, multitaks e subliminali e bene che li scrivano altrove in altre piazze dove meglio digeriti e accettati.

    Molto poi di quel che pubblica informazioni del peggio e piu' subdolo tipo di dissidenza alla stregua anche se di concetti opposti ma di pari passo all' enfasi di Cuba Debate, Joventud Rebelde o Granma

    Notizie che in parole povere valgono poi quanto quelle di Kazzon Blonde

    [SM=g3564878]


    - 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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    bonvys
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    00 13/11/2013 21:02
    Re:
    cubaa360gradi, 13/11/2013 10:49:

    Io non le leggo questo papa Celestino o meglio Cardinale di Mediugore, quando voglio leggere notizie di rampanti nuovi Jerry Cala' della Milano che beve li leggo su Capital o sul Sole 24 ore o meglio ancora infilo una vecchia cassetta di Abatantuono o Cala' e ancor piu risate sono
    assicurate. [SM=g3564918] [SM=g3564878]

    Personaggi che sembrano xerox di finti dissidenti in versione italica con messaggi multipli, multitaks e subliminali e bene che li scrivano altrove in altre piazze dove meglio digeriti e accettati.

    Molto poi di quel che pubblica informazioni del peggio e piu' subdolo tipo di dissidenza alla stregua anche se di concetti opposti ma di pari passo all' enfasi di Cuba Debate, Joventud Rebelde o Granma

    Notizie che in parole povere valgono poi quanto quelle di Kazzon Blonde

    [SM=g3564878]


    Effettivamente è un tipo molto particolare. [SM=g3564878]