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E pur si muove

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2011 14:56
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Questo articolo spiega - a mio avviso un po' troppo in maniera enfatica- i cambiamenti economici a Cuba. Purtroppo neanche una parola a riguardo della libertà, sia di pensiero che stampa.


ECONOMIA
Cuba, l'affare diventa privato
Via libera ai prestiti: autorizzate 181 attività.
di Marco Todarello

A L’Avana resistono le gigantografie di Fidel e Raul, gli ammonimenti del Che e il Granma, il foglio che tutte la mattine racconta la verità di partito.
Ma nella vita di tutti i giorni qualcosa sta cambiando, ed è qualcosa di importante. Con le nuove autorizzazioni approvate a settembre, l’apertura all’iniziativa privata di piccoli imprenditori e commercianti ha portato una ventata di speranza.
Piccole imprese, per lo più a conduzione familiare e per la prima volta in 50 anni sganciate dal controllo statale, sono spuntate nelle principali città.
Ci sono i negozi di generi alimentari e i parrucchieri, i tassisti e i giardinieri.
E poi gli affittacamere, quei proprietari delle casas particulares che ora, grazie alla nuova normativa, possono «godere di una boccata d’aria, soprattutto dal punto di vista fiscale», ha raccontato a Lettera43.it Idalmis Arroyo, proprietaria di una casa particular a Santiago de Cuba.
«Va molto meglio», ha aggiunto, «ora riusciamo ad affrontare con serenità tutte le spese anche nei periodi in cui ci sono pochi turisti».
Il nuovo sistema prevede infatti una semplificazione delle imposte con una tassa unica per i cuentapropistas, come sono definiti lavoratori in proprio, e il cui importo percentuale, in certi settori come quello degli affittacamere, è diminuito in media del 30%.
Poi c’è il decreto sull’accesso al credito, pubblicato il 24 novembre sulla gazzetta ufficiale, che rappresenta l’ultimo e fondamentale tassello del piano di riforme economiche di Plaza de la Revolución, in un Paese che si è retto per decenni su un sistema economico e bancario centralizzato e dove nessun cittadino ha avuto la possibilità di accumulare un capitale da reinvestire.
Dal 20 dicembre, i lavoratori che decidano di mettersi in proprio e impegnarsi in un lavoro «non statale» potranno chiedere un prestito da 3 mila pesos cubani (125 dollari) necessario allo sviluppo della propria attività, Anche i contadini potranno avere un prestito (in questo caso a partire da 500 pesos, ovvero 20,8 dollari), per la riparazione e l’acquisto di strumenti di lavoro.
Così, a piccoli passi, Cuba si muove verso l’economia di mercato dopo 50 anni di socialismo. Non è chiaro il modo in cui le riforme economiche riusciranno a quadrare, né se la debole economia cubana saprà uniformarsi senza collassare.
Poi, non ultime, ci sono le incognite politiche. Tra i settori più ortodossi della classe politica cubana non mancano gli oppositori della riforma economica voluta da Raul Castro, anche se questi esponenti non sembrano avere il peso necessario - né nell’esercito né nella burocrazia del Partito comunista - per detenere o rallentare il processo di rinnovamento


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