Federación Internacional autoriza a jugar en Italia al cubano Roberlandy Simón

DDC | Roma | 09-11-2012 - 11:46 pm.

Había sido suspendido dos años por abandonar la Isla.

El voleibolista cubano Roberlandy Simón fue autorizado por la Federación Internacional de Voleibol (FIVB) para vestir la camiseta de la Copra Piacenza de la Serie A1 de Italia, informó el sitio SomosVoley.

Tras dos años de suspensión por abandonar la Isla, y luego de que el principal sponsor del club amenazara con dejar la institución, el central fue habilitado y podría debutar este fin de semana.

El caso Simón dio tantas vueltas que sus simpatizantes se manifestaron en cada partido de la actual temporada contra la FIVB y el principal sponsor llegó a decir que en la próxima Liga ya no estaría en el voley.

Sin embargo, en las últimas horas llegó la habilitación de la FIVB y Piacenza ya está completo. En principio, el central debutará por la Challenge Cup la próxima semana, pero las negociaciones para que debute este fin de semana están en camino.

Roberlandy Simón fue capitán y figura principal de la selección nacional cubana. Jugó en seis Ligas Mundiales y otra decena de eventos.

En 2010 abandonó Cuba.

La storia degli atleti è un'altra di quelle cose che non capisco, nello spirito delle (modeste) riforme "rauliste". Si è parlato di "aperture" nel campo dello sport, ma più che altro dirette alla pubblicità durante gli eventi sportivi, ma chi e quanto vuole e può investire nella pubblicità fatta in eventi abbastanza rari e non seguiti da diversi milioni di spettatori?
Il problema del professionismo nello sport comincia a serpeggiare e gli atleti, giustamente, fremono. Ma perché non si consente loro di essere contrattati legalmente per club esteri? Le federazioni, generalmente, obbligano i club a lasciare liberi gli atleti per gli incontri delle loro rispettive nazionali, quindi in caso di eventi importanti possono essere presenti a difendere i loro colori. Ci sarebbero benefici non solo per loro e almeno diminuirebbe il rischio di continue "diserzioni" che non beneficiano certo il nome di Cuba anche dal punto di vista politico e di propaganda. Spero proprio che, più prima che dopo, ci si renda conto che la possibilità di far uscire liberamente gli atleti sia una necessità, oltre che economica anche tecnica dal momento che si arricchirebbero di esperienze internazionali con grande beneficio anche all'interno.

ciao Aldo bentornato a casa

Grazie.