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La storia degli atleti è un'altra di quelle cose che non capisco, nello spirito delle (modeste) riforme "rauliste". Si è parlato di "aperture" nel campo dello sport, ma più che altro dirette alla pubblicità durante gli eventi sportivi, ma chi e quanto vuole e può investire nella pubblicità fatta in eventi abbastanza rari e non seguiti da diversi milioni di spettatori?
Il problema del professionismo nello sport comincia a serpeggiare e gli atleti, giustamente, fremono. Ma perché non si consente loro di essere contrattati legalmente per club esteri? Le federazioni, generalmente, obbligano i club a lasciare liberi gli atleti per gli incontri delle loro rispettive nazionali, quindi in caso di eventi importanti possono essere presenti a difendere i loro colori. Ci sarebbero benefici non solo per loro e almeno diminuirebbe il rischio di continue "diserzioni" che non beneficiano certo il nome di Cuba anche dal punto di vista politico e di propaganda. Spero proprio che, più prima che dopo, ci si renda conto che la possibilità di far uscire liberamente gli atleti sia una necessità, oltre che economica anche tecnica dal momento che si arricchirebbero di esperienze internazionali con grande beneficio anche all'interno. |
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