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Il MIN.CUL. POP Cubano si fa sentire

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2012 21:04
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05/12/2012 19:26
 
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Qualcuno potrebbe dire era ora, e tutto sommato vista la bassezza culturale di alcuni testi, del cubaton, non posso dare torto alle critiche. E' anche vero che il reggaeton, non è solo sesso, e cazzate in rima, alle volte ha una valenza politica e dissacratoria, e non solo a Cuba.
Per esempio Orlando nei sui pezzi, ci va giù duro con Cuba.
Ma ecco che la solerzia del controllo culturale cubano, si sta muovendo, ripeto in parte mi trovo anche d' accordo, ma la censura NO, si può aprire giustamente un dibattito culturale, ma richiedere la censura NO, è roba che appartiene alle dittature, e Cuba ancora una volta si dimostra tale.
Nel dibattito culturale, l' intellettuali di Cuba, non si chiedono come mai a Cuba sta sparendo la musica e i balli tradizionali? Nella vicina Rep.Dominicana, a me risulta che anche se il reggaeton va alla grande, i giovani continuano a ballare la musica tradizionale la Salsa il Merengue. A Cuba anche nei locali ARTEX, come le varie case della Trova, dopo un concerto di pochi minuti, di musica tradizionale, parte la discoteca con reggaeton e ora anche la musica brasiliana. Forse c'è proprio un rifiuto al ingessamento culturale che la dittatura cubana per anni ha coperto tutto. L' arrivo di memorie MP4, video musicali in C.D. in libera vendita hanno dato una spinta di libertà, di non controllo culturale dello stato, ecco che allora prontamente si muovono.
Insomma Elvis Presley negli 50 negli USA era il diavolo, ora il reggaeton cosa è suo fratello nel 2013 di Cuba.
Copio e incollo l' articolo che parla di questo.

L’Avana - Guerra al reggaeton: il governo cubano ha deciso di lanciare una offensiva finale contro quello che oggi giorno è forse il più popolare genere musicale nell’isola, definendolo «trasgressivo e controproducente» e annunciando che sta studiando la possibilità di varare una legge che potrebbe proibirlo negli spazi pubblici.

La parola d’ordine è arrivata dall’alto: Orlando Vistel Columbiè, presidente dell’Istituto Cubano di Musica (Icm) - in una intervista a Granma, l’organo ufficiale del Partito Comunista- ha detto che «la volgarità e la mediocrità non devono danneggiare la ricchezza della musica cubana» e dunque si sta preparando «una norma giuridica che dovrà regolare l’uso pubblico della musica». Si tratta, ha spiegato Vistel di combattere contro «prodotti pseudoartistici che non hanno niente a che vedere con la nostra politica culturale né con l’etica della nostra società», con «testi aggressivi, sessualmente espliciti, osceni, che manipolano la sensualità della donna cubana, riducendola ad un grottesco oggetto sessuale, in un contesto gestuale ancor più grottesco». «Non parliamo solo del reggaeton», ha precisato il presidente dell’Icm, aggiungendo però che anche se «le espressioni banali, volgari e mediocri» esistono un po’ dappertutto «è indubbio che nel reggaeton questo è molto più evidente».

Le dichiarazioni di Vistel non costituiscono di per sé una novità: la crescita costante della popolarità del cubaton, versione locale del reggaeton, ha portato l’anno scorso alla semiproibizione (ufficialmente si consigliava alle radio di «passarlo il meno possibile») di “Chupi Chupi”, una hit ballabile con numerosi, evidenti e per lo più comici riferimenti al sesso orale. “Chupi Chupi” non è stato solo una hit clandestina: nel pezzo, così come nel video che lo accompagnava, il cantante Osmani Garcia era accompagnato da molte delle star del cubaton -Jacob Forever, Eri White, El Principe, Blad MC, William El Magnifico- a dimostrazione dell’esplosione del genere nel panorama sempre vivace della musica cubana.

Nato a inizio del secolo a Puerto Rico, ma prodotto della fusione fra il reggae-dancehall in spagnolo del Panama, il cosiddetto Miami Bass, l’hip hop afroamericano e diversi stili musicali dei Caraibi, il reggaeton è diventato uno dei generi musicali, e anzitutto di ballo, più popolari dell’America Latina, producendo una sfilza di star a livello continentale come Daddy Yankee, il cui pezzo “Gasolina” è diventato un hit mondiale nel 2004, raggiungendo anche l’Italia.

A Cuba, il modello ritmico di base del reggaeton si è arricchito di caratteristiche locali, incorporando percussioni dell’isola e arrangiamenti appartenenti a altri generi tradizionali -come la fisarmonica che accompagna “Chupi Chupi”, eredità del son cubano- e adottando la coreografia legata dall’inizio al contagioso ritmo: il «perreo», o ballo del cane, in cui la posizione dei ballerini ha chiare connotazioni sessuali.
[Modificato da cubaa360gradi 06/12/2012 21:04]


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05/12/2012 20:52
 
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in effetti il reagetton cubano è uno tra i piu' volgari.......ma a me piace [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411]
[Modificato da duarglide 05/12/2012 20:53]



The only easy day was yesterday (Navy Seals)
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05/12/2012 22:03
 
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Non è mica una novità, negli anni '60 a cuba erano proibiti anche i Beatles...oggi c'è il monumento a John Lennon.
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05/12/2012 22:14
 
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- 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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05/12/2012 22:15
 
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Re:
cubaa360gradi, 05/12/2012 22:14:





[SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411] [SM=g3112411]




The only easy day was yesterday (Navy Seals)
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05/12/2012 22:23
 
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Re:
cubaa360gradi, 05/12/2012 22:14:




[SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930]

Comunque il fascismo vietava il Jazz, e poi il figlio di Mussolini diventò un jazzista affermato e stimato... [SM=g8884]




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06/12/2012 16:49
 
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Comunque il fascismo vietava il Jazz



è noto che Fidel ha letto molto su Mussolini e il fascismo e molte cose le ha messe in pratica, quella degli orari dei treni no però [SM=g3112367]
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06/12/2012 17:02
 
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Re:
bert4611, 06/12/2012 16:49:


Comunque il fascismo vietava il Jazz



è noto che Fidel ha letto molto su Mussolini e il fascismo e molte cose le ha messe in pratica, quella degli orari dei treni no però [SM=g3112367]



Nemmeno i ponti..... [SM=g8930]




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06/12/2012 19:14
 
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Il reggaeton comunque alle sue origini voleva essere una miscela di
reggae puro, dub e rap poi in questo ultimo decennio questi musicisti
bimbi cubani e portoricani se lo sono un po' riadattato. [SM=g7563]

Le intenzioni dei padri del genere come Buju Banton, Sizzla, Luciano
Anthony B e Capperton era altro genere e piu da Reggae Sun Splash che
da balere cubane. [SM=g7554]


- 'No hay mal que dure 100 años ni pueblo que lo resista'.

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