Un po' di giorni fa a Stracult hanno intervistato un vecchia attrice cubana. Vive a Roma, e ci ha raccontato quando il Che venne a Roma, a trovarla.
CHELO E CHE – ANZICHE’ FARE LA RIVOLUZIONE, CHE GUEVARA SI SCAPICOLLA A ROMA NEGLI ANNI CINQUANTA PER RIPORTARE A CUBA LA FORMOSA ATTRICE CHELO ALONSO - “GLI DISSI: STATE AMMAZZANDO TANTA GENTE A CUBA, E LUI: PURTROPPO SÌ, MA IN QUALE RIVOLUZIONE NON SUCCEDE?”
La conturbante Chelo Alonso nella Roma della Dolce Vita aveva trovato l’America e Che non riuscì a convincerla - Oggi ottantunenne, in caftano turchese e ciabatte, l’attrice ha rievocato questo incontro in tv, in una puntata di fine agosto di “Stracult” davvero eccezionale….
Laura Laurenzi per "la Repubblica - Roma"
CHELO ALONSO
Chissà dove l’ha portato. Il giro canonico probabilmente. A Fontana di Trevi a gettare un soldino, a piazza Navona per un gelato, al Gianicolo per la vista? Coppia davvero singolare su sfondo da cartolina. Siamo sul finire degli anni 50; lei è Chelo Alonso, attrice e ballerina cubana che nella Roma della Dolce vita ha trovato l’America; richiestissima per la sua conturbante sensualità, gira un peplum dietro l’altro.
Lui, turista per caso, è Che Guevara che un bel mattino molto di buon’ora bussa alla sua porta mandato a Roma da Fidel Castro per convincere la bella cubana a tornare in patria, con la garanzia che il suo conto in banca all’Havana le sarà restituito.
L’operazione non va in porto ma i due simpatizzano e Chelo decide di portare il Che a fare il sightseeing di Roma: «Si fece fare tante foto, poi se le mise in tasca e mi disse: adesso torno a Cuba e farò invidia a tutti», ha raccontato Chelo Alonso.
Parlarono ore e ore: «Lui era un uomo intelligentissimo e molto carismatico; gli dissi: state ammazzando tanta gente a Cuba, e lui: purtroppo sì, ma in quale rivoluzione non succede?» Oggi ottantunenne, in caftano turchese e ciabatte, l’attrice ha rievocato questo incontro in tv, in una puntata di fine agosto di “Stracult” davvero eccezionale.
Insomma questi latini, il Che era argentino e non cubano, anche se per adozione lo citiamo come cubano, vengono a Roma, pensando sempre di fare qualche affare..
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Comunque veramente interessante questa storia. Io la conoscevo, ma mi avevano parlato di una telefonata non di una visita vera e propria.