Cuba arrestati giornalisti italiani

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2]
cubaa360gradi
00lunedì 1 ottobre 2012 23:41
Re:
Gigi.., 01/10/2012 23.09:

Ma che faccino da bravo ragazzo.....




e che panza da buona forchetta [SM=g7576]

[SM=g7304]
ma allatta lui [SM=g7621] [SM=g7910]


bonvys
00martedì 2 ottobre 2012 09:28
Dal: Messaggero Veneto - 2 ottobre 2012
A Cuba ora è pressing della polizia su Reiver

L’accusato del delitto dei Burgato sarebbe stato trasferito all’Avana A conferma delle voci, il fatto che da venerdì non dà più notizie alla madre

LIGNANO. Sua madre non lo sente da venerdì. Cioè dal giorno dell’intervista rilasciata ai cronisti italiani, piombati a casa sua, a Camaguey, con block-notes e telecamere. Stop alle telefonate intercontinentali, dunque. E, forse, fine anche della latitanza. Il sospetto che Reiver Laborde Rico, il 24enne cubano accusato con la sorella Lisandra del duplice omicidio dei coniugi Burgato, potesse essere finito nelle mani della polizia cubana, ieri, è diventato più che un’ipotesi.

A partire dal pomeriggio, voci sempre più insistenti provenienti dall’isola caraibica lo davano già sotto interrogatorio all’Avana. Una possibilità che gli stessi investigatori friulani non hanno affatto escluso, benchè le procedure per l’emissione del doppio mandato di cattura europeo e internazionale non siano state ancora completate.
La stretta di Cuba. A imprimere una svolta decisiva al caso, insomma, potrebbero essere proprio quelle stesse autorità locali, sulle quali finora l’Italia non aveva potuto fare grande affidamento, non esistendo tra i due Paesi alcun accordo internazionale in materia di estradizione e, tanto meno, di assistenza giudiziaria. Se la notizia del trasfeimento di “Tyson” nella capitale fosse confermata, significherebbe che la polizia dell’Avana ha deciso di attivarsi di propria iniziativa.

Un primo contatto tra l’Interpol cubana e quella italiana, in realtà, c’era già stato pochi giorni dopo il fermo di Lisandra, con l’invio da Udine dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, debitamente tradotta in lingua spagnola, che il gip Paolo Lauteri aveva in seguito emesso anche nei confronti del fratello. Provvedimento evidentemente ritenuto sufficiente per procedere con la cattura o, quanto meno, con gli accertamenti in loco sulle presunte responsabilità del connazionale.

Il peso dei media. “Rey” era partito per Cuba, dove abitano la compagna e i loro due figli, il 30 agosto. Lisandra, che invece era rimasta in provincia di Salerno, dove entrambi si erano recati il 19 agosto, poche ore dopo il delitto di Lignano, era stata raggiunta dai carabinieri il 17 settembre. La notizia era subito rimbalzata sulla stampa locale, provocando la reazione sdegnata dei loro stessi connazionali. Eppure, del caso la polizia cubana non si era mai occupata. Mai, fino alla svolta di venerdì.

Difficile, allora, non immaginare un collegamento tra l’arrivo sull’isola dei cronisti italiani, il loro fermo con tanto di sequestro di passaporti e distruzione delle immagini girate a casa dell’indagato e l’operazione con la quale la polizia avrebbe prelevato e scortato fino in caserma quello stesso indagato, per interrogarlo. Una mossa sicuramente apprezzabile e utile ai fini della chiusura delle indagini coordinate dalla Procura di Udine e che potrebbe trovare spiegazione nella ricerca da parte delle autorità cubane di un’occasione di collaborazione con il governo e la diplomazia italiani. Un modo, insomma, per lanciare un segnale di amicizia o per rinfrancarsi, dopo il fuoco di fila di polemiche scatenato dal trattamento riservato ai colleghi giornalisti.

Gli appelli della madre. Fino a pochi giorni fa, la madre dei due indagati, Emilia Sandra Rico, si era detta pronta a partire per Cuba. Obiettivo: convincere il figlio maggiore a costituirsi. Un consiglio dettato dal cuore: meglio finire sotto processo in Italia - gli aveva più volte ripetuto al telefono - che non nelle mani della polizia cubana. Dove, in caso di condanna per omicidio, fino alla sospensione intervenuta in occasione della visita del Papa, vigeva ancora la pena di morte. Da venerdì, però, anche lei non ha più notizie del suo “Rey”. Nulla esclude che il giovane, sentitosi braccato, abbia optato per la fuga, cercando rifugio in qualche altra località cubana.

Gli scenari possibili. Arrestato o no, sul destino di “Tyson” resta un grosso punto interrogativo. All’eventuale atto di polizia di questi giorni, infatti, dovrebbe seguire un provvedimento di natura giudiziaria: un mandato di cattura europeo e un altro internazionale, emessi dal gip di Udine e, soltanto il primo, avallato pure dal nulla osta ministeriale. Ma poi, una volta in cella, le rispettive diplomazie dovrebbero lavorare a un accordo “ad hoc” per la consegna all’Italia del ricercato.

Presunzione d’innocenza. «Reiver Laborde Rico ha diritto a un giusto processo. Fino a che non c’è una sentenza irrevocabile di condanna, per me non è colpevole e come tale lo difenderò». L’avvocato Laura Luzzato Guerrini, difensore d’ufficio di “Tyson”, è perentoria. Quanto alle dichiarazioni di innocenza rilasciate nell’intervista al “Messaggero Veneto”, il legale non esclude possano essere veritiere. «Un indagato - ha detto - ha diritto di dire tutto e il contrario di tutto quel che vuole».
ilvecchioeilmare1944
00martedì 2 ottobre 2012 14:57
Le richieste di estradizione erano state fatte PRIMA delle sentenze definitive e nel caso di Reiner npon c'è nemmeno una prima sentenza...comunque sembra che le autorità cubane competenti non siano proprio immobili...giornalisti a parte.
Gigi..
00martedì 2 ottobre 2012 15:42

Le richieste di estradizione erano state fatte PRIMA delle sentenze definitive




In quali casi?
ilvecchioeilmare1944
00martedì 2 ottobre 2012 16:47
In tutti i casi ci siano degli imputati (anche se non di comprovata colpevolezza) latitanti all'estero, vengono inoltrate le richieste di estradizione per il giudizio. Subito, sempre e per chiunque. Si tratta di una prassi giudiziaria automatica, non so se Bunda possa confermare o meno...
Gigi..
00martedì 2 ottobre 2012 19:01
Re:
ilvecchioeilmare1944, 02/10/2012 16.47:

In tutti i casi ci siano degli imputati (anche se non di comprovata colpevolezza) latitanti all'estero, vengono inoltrate le richieste di estradizione per il giudizio. Subito, sempre e per chiunque. Si tratta di una prassi giudiziaria automatica, non so se Bunda possa confermare o meno...




E allora?

Una cosa è la richiesta, un'altra è la concessione dell'estradizione.

Cosa che, nonostante i tre gradi di giudizio con sentenza di colpevolezza, i capi di stato o di governo di estrazione ben nota, non hanno dato seguito.

La prassi sarà automatica ma la realtà, quando diventa una questione politica, è ben diversa.

cubaa360gradi
00mercoledì 3 ottobre 2012 13:35
«Io, dagli scatti al killer di Lignano al fermo a Cuba»] «Io, dagli scatti al killer di Lignano al fermo a Cuba»
Stefano Cavicchi, fotografo del Corriere della Sera rientrato lunedì in Italia, rivive le inquietanti ore in una caserma sull’isola ] Stefano Cavicchi, fotografo del Corriere della Sera rientrato lunedì in Italia, rivive le inquietanti ore in una caserma sull'isola

Occhiali vistosi, maglia viola in nuance con i pantaloni, un orologio d’oro al polso, forse una patacca ma molto appariscente, il pollice alzato, lo sguardo impenetrabile, forse sprezzante. Nessuna traccia dell’angoscia, dei tormenti, della disperazione che ci si aspetta di vedere nella faccia di uno che è sospettato di omicidio ed è fuggito via. Uno scatto. Due, tre, dieci. Tyson davanti a casa, Tyson con in braccio la bambina appena nata, Tyson con la moglie, Tyson con il suo ghigno beffardo. Stefano Cavicchi le ha ancora tutte le foto che ha fatto a Reiver Rico detto Tyson, il presunto complice del duplice delitto dei coniugi di Lignano Sabbiadoro.

La polizia di Cuba ha cercato di sottrargliele, quelle foto. Invano.

Occhiali vistosi, maglia viola in nuance con i pantaloni, un orologio d'oro al polso, forse una patacca ma molto appariscente, il pollice alzato, lo sguardo impenetrabile, forse sprezzante. Nessuna traccia dell'angoscia, dei tormenti, della disperazione che ci si aspetta di vedere nella faccia di uno che è sospettato di omicidio ed è fuggito via. Uno scatto. Due, tre, dieci. Tyson davanti a casa, Tyson con in braccio la bambina appena nata, Tyson con la moglie, Tyson con il suo ghigno beffardo. Stefano Cavicchi le ha ancora tutte le foto che ha fatto a Reiver Rico detto Tyson, il presunto complice del duplice delitto dei coniugi di Lignano Sabbiadoro. La polizia di Cuba ha cercato di sottrargliele, quelle foto. Invano.

Lo scorso 26 settembre il fotoreporter del Corriere che vive a Brescia è partito per Cuba. Con lui, i due giornalisti Ilaria Cavo e Massimiliano Pecile e l'operatore Fabio Tricarico. Tutti sulle tracce di Reiver. Venti ore di volo. Due giorni per scovarlo. Cavicchi ci scherza su. «Ho offerto qualche birra ai suoi amici». Una pinta con le persone giuste e salta fuori che il presunto omicida ha una bella casa a Camaguey, otto ore da Cuba. Pareti rosa, finestre bianche, un bel giardino. «Sembra Beverly Hills. Tyson abita nel Reparto di Puerto Principe, un sobborgo piuttosto ricco della città, lontano dal nugolo di tetti cadenti, capanne, stracci, facce disperate e scavate di chi non ha niente».

Cavicchi ha trovato:

Reiver Rico detto Tyson in giardino, alle due del pomeriggio. «Gentilissimo. Ninnava la piccola di pochi giorni, baciava la figlia più grande. Le sue chiquite , lui le chiama così».

Sua sorella Lisandra, in carcere a Trieste, ha detto che li ha uccisi lui, i coniugi di Lignano. «Di sua sorella dice abbia cattive compagnie. Punto». Qualche foto, un saluto, e Cavicchi è uscito dalla casa con le pareti rosa di Reiver. Sulla strada, sei uomini. Giganteschi. Un blitz.

«Saranno pesati 120 chili ciascuno. Mi aspettavano. Credevo fossero gli amici di Tyson. Quando ho saputo che si trattava delle autorità cubane ho sospirato». I sei giganti l'hanno buttato a terra, trascinato in macchina, poi in caserma, dove c'erano pure gli altri tre italiani. Trentacinque ore in uno stanzone umido, grande così, con la polizia che sbraitava. «Ci hanno spogliato, perquisito, interrogato. Hanno distrutto le riprese video. Sono riuscito a nascondere la scheda della macchina fotografica». Come? Non lo dice. «Chissà» ha risposto sibillino ieri, appena tornato in Italia, rispedito a casa con gli altri tre giornalisti con l'accusa di aver violato lo status migratorio: avevano un visto turistico ma a Cuba ci sono andati per lavoro. «Non posso più tornare per cinque anni». Paura? «Macché».
Gigi..
00mercoledì 3 ottobre 2012 15:55

I sei giganti l'hanno buttato a terra, trascinato in macchina, poi in caserma, dove c'erano pure gli altri tre italiani. Trentacinque ore in uno stanzone umido, grande così, con la polizia che sbraitava. «Ci hanno spogliato, perquisito, interrogato.



Evidentemente cercavano lo "status migratorio" , cioè quello che dovrebbero avere quelli che si permettono di chiedere qualcosa a qualche cubano senza concordare con il governo la domanda e la risposta....

L'altro giorno un norvegese, cinepresa in mano, mi ha chiesto dove era la stazione ed io, ligio agli ultimi insegnamenti appresi su questo forum su come comportarsi con chi evidentemente viola lo "status migratorio", mi son messo ad urlare in veneto:

cossa vuto da mi cojon che no ti ssi altro! ma va in mona to mare e a tutti i to morti cani che te ga sborà, va ciapàr baccala col buso del culo e prima de parlar con mi , fate cavar e maroidi che te gà soi oci....

Poi fiero di aver fatto il mio dovere, son andà a bever un giosso de cartizze all'osteria dei "Buei".

ilvecchioeilmare1944
00giovedì 4 ottobre 2012 15:00
Guarda che nemmeno in questo "lager" hanno mai messo in galera dei turisti autentici che andassero in giro con la cinepresa e nemmeno giornalisti che chiedessero dov'è la stazione o altri luoghi di pubblico interesse.
Certi paragoni li facevo all'asilo e o DURANTE o DOPO il soggiorno all'osteria (degnissimo luogo di svago e ricreazione), difficilmente PRIMA di andarci.
Gigi..
00giovedì 4 ottobre 2012 15:54
Re:
ilvecchioeilmare1944, 04/10/2012 15.00:

Guarda che nemmeno in questo "lager" hanno mai messo in galera dei turisti autentici che andassero in giro con la cinepresa e nemmeno giornalisti che chiedessero dov'è la stazione o altri luoghi di pubblico interesse.
Certi paragoni li facevo all'asilo e o DURANTE o DOPO il soggiorno all'osteria (degnissimo luogo di svago e ricreazione), difficilmente PRIMA di andarci.




Ah, ho capito, allora han fatto bene a "fermare" chi ha fatto delle foto in un luogo privato....

In questo caso allora sono contento di fare certi paragoni da "asilo" o prima di essere stato
all'osteria, in fin dei conti mi sono espresso così per sdrammatizzare e per rendere semplice il concetto.

Se fosse stato dopo sarei fortemente preoccupato delle mie facoltà intellettive.

umbertoumbriano
00giovedì 4 ottobre 2012 18:46
Re: Re:
Gigi.., 01/10/2012 20.52:





Sperando di aver interpretato bene e tanto per essere PRECISI:




Franco Freda accusato di aver organizzato la strage di Piazza Fontana, è stato assolto per mancanza di prove dalle corti di appello di Bari e Catanzaro e in via definitiva dalla corte di Cassazione di Roma nel 1987.


Cesare Battisti (Cisterna di Latina, 18 dicembre 1954) è un ex terrorista e scrittore italiano. È stato condannato in contumacia all'ergastolo, con sentenze passate in giudicato, per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo. La prima fase della sua latitanza venne trascorsa in Francia, dove beneficiò a lungo della dottrina Mitterrand. Arrestato in Brasile nel 2007, Battisti è stato detenuto in carcere a Brasilia fino al 9 giugno 2011. Il 31 dicembre 2010 il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva annuncia il rifiuto dell'estradizione in Italia. Della questione viene investita la Corte costituzionale brasiliana che l'8 giugno 2011 rifiuta definitivamente l'estradizione. Battisti dopo la sentenza viene scarcerato, ed è attualmente in libertà.

Ovidio Bompressi (Massa, 16 gennaio 1947) è un attivista italiano. Condannato con sentenza definitiva passata in giudicato per l'omicidio materiale del Commissario Calabresi, fu in seguito graziato per gravi motivi di salute, il 31 maggio 2006 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Dal 2000 al 2006 ci furono varie richieste di grazia che furono ostacolate prima dalla brevità della pena scontata e successivamente dalla opposizione del Ministro della Giustizia Roberto Castelli che, rifiutando di controfirmare il provvedimento di grazia, causò un ricorso del Capo dello Stato davanti alla Corte Costituzionale. (La successiva sentenza 200/2006 fu sfavorevole al Ministro della Giustizia). Si arrivò così al provvedimento di clemenza, il 31 maggio 2006, per gravi motivi di salute.

Il quotidiano Repubblica, molto "attento" a queste problematiche scriveva nel 1998 : Ovidio Bompressi sta male, molto male: "Che si faccia qualcosa, prima che si consumi una tragedia. Chi deve decidere ha il dovere di farlo, senza glissare il problema"


Attualmente (2012) il buon Bompressi è vivo e vegeto e si gode la grazia di Napolitano...

Miracoli della medicina.




Un'ultima cosa: premio con il "falcetto d'oro" chi indovinerà di quale parte politica sono o erano Mitterrand, Lula e Napolitano.

Una martellata in testa invece a chi non l'indovina....



Caro Gigione cercherò di essere chiaro.
Mi fanno profondamente schifo non tanto i vari Battisti e Bompressi, infame manovalanza del crimine, ma i vari Mitterand, Napolitano, e tutto quel gruppo osceno di compagni complici ideologici di questi delitti che hanno cercato e cercano, ahimè tutt'ora, di assolverne in qualche misura l'operato.

La mia soluzione era quella di spedire all'estero dei sicari per sparargli in faccia, ma siamo un popolo democratico e tu ne vedi i risultati.

In questo post si parlava in sottinteso del rispetto delle regole e quindi insisto nel dire che i 4 giornalisti hanno sbagliato, punto. Che poi ancora in giro per il mondo pascolino meschini individui che difendono un'ideologia che ha fatto della miseria, del sangue e della sofferenza una bandiera, beh...non ho più voglia di aggiungere altro.
Gigi..
00giovedì 4 ottobre 2012 19:29
sottoscrivo...

ma quando si vogliono far certi paragoni...consentimi di dissentire!


Comunque complimenti!! Hai vinto il "falcetto d'oro".

La martellata la daremo a qualcun altro.
ilvecchioeilmare1944
00giovedì 4 ottobre 2012 19:42
Le foto in luogo privato le hanno fatte, non da amiconi che andavano o tornavano dal'osteria, ma da giornalisti professionisti pagati per informare il pubblico secondo determinate regole.
Gigi..
00giovedì 4 ottobre 2012 20:20
Re:
ilvecchioeilmare1944, 04/10/2012 19.42:

Le foto in luogo privato le hanno fatte, non da amiconi che andavano o tornavano dal'osteria, ma da giornalisti professionisti pagati per informare il pubblico secondo determinate regole.




Ahhhh...ma allora ditelo che le autorità volevano la "propina migratoria"....

E quelli che le foto le fanno da puttanieri? Nessuno che li aspetta fuori dalle case particular??

Se applicano la medesima prontezza nell'individuare i giornalisti sul luogo del "misfatto", (chissà chi li avrà informati) dovrebbe essere un gioco da ragazzi beccare qualche nostrano zoccolaio.

Certo che da uno zoccolaio forse forse avrebbero preso qualche misero euro, ma vuoi mettere invece dagli editori dei giornali?......quelli si che hanno i soldoni !!!

Mi sovvien una cosa:ma che avranno poi tanto da ciarlare le autorità cubane per il caso de "los 5" che sono entrati negli USA senza lo "status spionistico", se per qualche foto loro fanno lo stesso....o quasi [SM=g7574] .

Che c'era nella casa di Tyson, qualche chilo di gelato al pistacchio trafugato dal frigo del padrino per poi regalarlo al coordinatore del CDR per ingraziarselo?

Oppure qualche altro segreto innominabile come la olla de presiòn o La Reina che dir si voglia e che tanto ha indebitato i cubani con la scusa di risparmiare il gas e che adesso, non trovando niente da metterci dentro, la tengono in esposizione a "futura memoria" ??


Ma per favore !!!!!


p.s.

scusate gli esempi alquanto puerili, ma sono appena uscito dall'0steria " El Barbon" !


Mozart62
00giovedì 4 ottobre 2012 21:19
Follia pura impegnare quattro "specialisti" della polizia della contrainteligencia per cogliere in flagranza di infrazione di una stupida regola immigratoria 4 innocui giornalistuncoli italiani. Che fanno delle innocue foto ad un criminale scappato dall'italia, ove ha commesso un brutto assassinio nell'ambito di una rapina finita male.
Fatti di pura cronaca nera quindi.

La verità è che non sanno più che pesci pigliare e forse sono anche un po' incazzati che un emigrante cubano, a cui naturalmente è stato concesso regolare PVE o PRE, all'estero si sia comportao in questo modo, screditando cuba ed i cubani. Ed allora se la sono presa con i giornalisti che svolgono il loro sacrosanto diritto ad informare. Punto

Che pena, che decadenza. Ma ci facciano il piacere, sbattano in galera il miserabile assassino e la smettano con queste intimidazioni idiote e ridicole.
ilvecchioeilmare1944
00giovedì 4 ottobre 2012 21:34
Caro Mozart, sono quasi sempre d'accordo con te, questa volta però no. I "4 giornalistucoli italiani" erano stati inviati dai più importanti e diffusi media d'informazione, qualli che "fanno opinione". E in tutti i casi, se va bene il casino e ognuno faccia quello che vuole alla faccia delle regole che è giusto discutere e chiedere che vangano cambiate, ma ci vogliono...allora ok. Che chiunque entri in un Paese che non è il suo e faccia quello che vuole non è un bell'esempio. E non credo siano stati utilizzati "specialisti della controintelligenza", ma sbirri allertati dai sistemi di vigilanza che come ben si sa sono capillari.
Mozart62
00venerdì 5 ottobre 2012 20:42
Nella mia opinione il "DIRITTO ALL'INFORMAZIONE" non è "fare quello che si vuole" e secondo il mio parere viene PRIMA di regole e regolucce che si tirano fuori quando fa comodo (facendo peraltro figuracce di merda).

Pare quasi che i "delinquenti" siano questi giornalisti che indagavano a mio avviso con sacrosanto diritto su un delitto avvenuto nel LORO paese, per informare il LORO pubblico.

Non pretendo certo che tu sia d'accordo con me, anche se ciò nella tua qualità di giornalista mi pare alquanto strano. Il diritto alla libera informazione per il giornalista è un po' come il giuramento di ippocrate per il medico, o mi sbaglio?

O il diritto ad informare (ed essere informati) pur infrangendo qualche regoluccia (sena peraltro fare male a nessuno) vale solo per i giornalisti che indagano contro, attaccano e scrivono criticando gli usa, come ad esempio assange (che per quanto mi riguarda va difeso a tutti costi).
bonvys
00venerdì 5 ottobre 2012 21:20
Re:
ilvecchioeilmare1944, 04/10/2012 21.34:

Caro Mozart, sono quasi sempre d'accordo con te, questa volta però no. I "4 giornalistucoli italiani" erano stati inviati dai più importanti e diffusi media d'informazione, qualli che "fanno opinione". E in tutti i casi, se va bene il casino e ognuno faccia quello che vuole alla faccia delle regole che è giusto discutere e chiedere che vangano cambiate, ma ci vogliono...allora ok. Che chiunque entri in un Paese che non è il suo e faccia quello che vuole non è un bell'esempio. E non credo siano stati utilizzati "specialisti della controintelligenza", ma sbirri allertati dai sistemi di vigilanza che come ben si sa sono capillari.



Aldo, che io sappia (e correggimi se sbaglio) quasi sempre i giornalisti quando vanno all'estero ci vanno con il visto turistico e nessuno gli dice nulla.
Se i giornalisti in oggetto fossero venuti a Cuba, con visto turistico, per fare un reportage sulla musica cubana, secondo te sarebbesro stati arrestati ed espulsi in quel modo???


cubaa360gradi
00venerdì 5 ottobre 2012 21:25
Se ne sta parlando (adesso) a Quarto Grado con ospiti i giornalisti
attori dello spiacevole episodio.
umbertoumbriano
00domenica 7 ottobre 2012 08:02
Re: Re:
bonvys, 05/10/2012 21.20:



Aldo, che io sappia (e correggimi se sbaglio) quasi sempre i giornalisti quando vanno all'estero ci vanno con il visto turistico e nessuno gli dice nulla.
Se i giornalisti in oggetto fossero venuti a Cuba, con visto turistico, per fare un reportage sulla musica cubana, secondo te sarebbesro stati arrestati ed espulsi in quel modo???





Non credo affatto, non c'è altra risposta.
Però nella vitaccia di tutti i giorni, in tutti i paesi, ci sono dozzine di regolette scritte a suo tempo che vengono rispolverate quando fa comodo, e questo è il nostro caso. Succede da noi ogni giorno. Quindi c'è poco da discutere e occorre accettare, che piaccia o no, che ci vuole sto cavolo di permesso per non avere problemi. I 4 eroi (uso molta ironia come al solito) lo sapevano, hanno rischiato, gli è andata male. Dov'è la questione?
ilvecchioeilmare1944
00lunedì 8 ottobre 2012 15:34
E' certo e scrosanto che i giornalisti hanno il diritto e dovere di informare, però sanno anche che ci sono livelli e Paesi con diverse condizioni di rischio (anche della vita come è capitato spesso) e quindi ne sono coscienti e consapevoli. Il discorso della rigidezza e/o applicazione delle regole è un altro, cerchiamo di scindere i problemi. Può piacere o no, può essere giusto o no, ma esiste questa difficoltà a Cuba (ma non solo). Qundi il discorso nel caso specifico, è se ne fossero al corrente o meno (credo proprio di si) e se sapevano i rischi che avrebbero corso. Poi le tante belle opinioni sulla libertà di stampa, come ho già detto, con me sfondano una porta aperta.
E poi, parliamoci chiaro: quale sarebbe stata "l'informazione" così essenziale? Forse pensavano che gli avrebbe fatto una confessione in diretta con tanto di dettagli? Opure era solo il "chisme" voyeristico che poi è risultato essere: quello del "mostro" con la bambina in braccio? Era propro necessario imbarcarsi in questa "impresa" per questo tipo di "informazione"? Se la libertà di stampa è questa...quasi quasi preferisco la censura. Saluti a Bruno Vespa.
Gigi..
00lunedì 8 ottobre 2012 19:06

E poi, parliamoci chiaro: quale sarebbe stata "l'informazione" così essenziale? Forse pensavano che gli avrebbe fatto una confessione in diretta con tanto di dettagli? Opure era solo il "chisme" voyeristico che poi è risultato essere: quello del "mostro" con la bambina in braccio? Era propro necessario imbarcarsi in questa "impresa" per questo tipo di "informazione"? Se la libertà di stampa è questa...quasi quasi preferisco la censura. Saluti a Bruno Vespa.



Ti è rimasto sul gargarozzo ed hai dovuto fare una "modifica" dopo due ore per dire questo?

Ti ricordo che il "ragazzone" è accusato dalla sorella, dalle prove (DNA e quant'altro), e persino dalla madre di questo orrendo delitto. Due anziani coniugi torturati.......ripeto TORTURATI e poi sgozzati come capre, e siccome che tutto questo ha comprensibilmente generato un "pò" di terrore nella cittadina friulana, il sapere cosa ne pensa il DIRETTO INTERESSATO non è, come dici tu, "chisme voyeristico" ma giusta informazione.

O informazione essenziale è solo il sapere se al berlusca gli tira ancora l'uccello?





Mozart62
00lunedì 8 ottobre 2012 19:27
Sul dicorso del voyerismo concordo in parte con ilvecchioedilmare. Anche a me la spettacolarizzazione della cronaca nera, così tanto praticata qui da noi in italia, sino a risultare nauseante, rappresenta a mio parere in un certo qual modo un abuso della libertà di stampa e del diritto/dovere di informare.

Comunque il diritto/dovere di informare, anche su fatti di cronaca nera tanto spiacevoli ed ecclatanti come quello in questione, RIMANE ed è sacrosanto. Giustamente i compaesani delle vittime vogliono sapere, vogliono avere informazioni sull'assassino. Gli inquirenti, non potendo operare a cuba, potrebbero ottenere informazioni a loro utili risultanti dalla indagine giornalistica. L'opionione pubblica ha il diritto di conoscere la faccia (tosta) dell'assassino e, dulcis in fundo, i magistrati cubani hanno il dovere di perseguirlo. Speriamo lo stiano già facendo.

Se fosse anche solo questo il risultato della illegalità sullo status migratorio commesso dai giornalisti italiani, oltre al solito insulso voyerismo mediatico, direi che ne è ampiamente valsa la pena. Un bastardo come quello, non può continuare a vivere liberamente ed impunemente come se nulla fosse, dopo quello che ha combinato. E' una questione di elementare giustizia, dinanzi alla quale, a mio parere, la illegalità o non illegalità dello status migratorio passa decisamente in secondo piano. [SM=g7556] [SM=g7561]
bonvys
00venerdì 12 ottobre 2012 16:56

Delitto Lignano, pm: "Reiver ha ammesso le sue responsabilità con la polizia cubana"

L'uomo è accusato di essere uno degli assassini della coppia Burgato-Sostero, i due anziani coniugi uccisi a metà agosto a Lignano Sabbiadoro


14:52 - Reiver Laborde Rico, accusato di essere uno degli assassini della coppia Burgato-Sostero, i due anziani coniugi uccisi a metà agosto a Lignano Sabbiadoro, avrebbe ammesso di avere responsabilità nel duplice omicidio, alla polizia di Cuba. Lo ha reso noto il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi.
Alla Procura di Udine è arrivata infatti una nota dell'Interpol nella quale ci sarebbe la comunicazione che Reiver avrebbe fatto alcune, non meglio specificate, ammissioni davanti alla polizia cubana. Il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal giovane alle autorità dell'isola caraibica, infatti, non sarebbe noto. Così non si saprebbe nemmeno se tali ammissioni siano state fatte, tecnicamente, nel corso di un interrogatorio o se si sia trattato di una sorta di spontanee dichiarazioni.

In ogni caso, le sue parole non hanno alcun valore giudiziario nel procedimento in corso in Italia. Per essere utilizzabili devono essere infatti assunte quantomeno per rogatoria. Per questa ragione la Procura sta valutando la possibilità di chiedere proprio un interrogatorio per rogatoria. Reiver è al momento rinchiuso in un carcere de L'Avana in arresto provvisorio di tre mesi

Pm: "Reiver non la farà franca"
"Abbiamo motivo di pensare che non ci saranno molti ostacoli per portare Reiver davanti alla giustizia" italiana. Lo ha annunciato questa mattina il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, precisando, però, di "non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità cubane". "Di sicuro non la passerà liscia", ha aggiunto il procuratore.
agente bunda
00sabato 13 ottobre 2012 11:54
Re:
bonvys, 12/10/2012 16.56:


Delitto Lignano, pm: "Reiver ha ammesso le sue responsabilità con la polizia cubana"

L'uomo è accusato di essere uno degli assassini della coppia Burgato-Sostero, i due anziani coniugi uccisi a metà agosto a Lignano Sabbiadoro


14:52 - Reiver Laborde Rico, accusato di essere uno degli assassini della coppia Burgato-Sostero, i due anziani coniugi uccisi a metà agosto a Lignano Sabbiadoro, avrebbe ammesso di avere responsabilità nel duplice omicidio, alla polizia di Cuba. Lo ha reso noto il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi.
Alla Procura di Udine è arrivata infatti una nota dell'Interpol nella quale ci sarebbe la comunicazione che Reiver avrebbe fatto alcune, non meglio specificate, ammissioni davanti alla polizia cubana. Il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal giovane alle autorità dell'isola caraibica, infatti, non sarebbe noto. Così non si saprebbe nemmeno se tali ammissioni siano state fatte, tecnicamente, nel corso di un interrogatorio o se si sia trattato di una sorta di spontanee dichiarazioni.

In ogni caso, le sue parole non hanno alcun valore giudiziario nel procedimento in corso in Italia. Per essere utilizzabili devono essere infatti assunte quantomeno per rogatoria. Per questa ragione la Procura sta valutando la possibilità di chiedere proprio un interrogatorio per rogatoria. Reiver è al momento rinchiuso in un carcere de L'Avana in arresto provvisorio di tre mesi

Pm: "Reiver non la farà franca"
"Abbiamo motivo di pensare che non ci saranno molti ostacoli per portare Reiver davanti alla giustizia" italiana. Lo ha annunciato questa mattina il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, precisando, però, di "non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità cubane". "Di sicuro non la passerà liscia", ha aggiunto il procuratore.



A Cuba tutti confessano sempre [SM=g7574]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:38.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com