00 29/02/2012 10:58
Presentazione del libro di Roberto Goracci .

Copio e incollo la presentazione del libro a "A est dell' Avana" fatta dal noto cantante Luca Barbarossa.

Il libro è stato scritto nel 2001, è una bella avventura fatta da Robero a Cuba. Leggere questo libro ci aiuta a capire ancora di più Cuba.

Copio e incollo

Che cosa c'è a est dell'Avana
Ce lo dice Luca Barbarossa
introducendo il libro di Roberto Goracci A est dell'Avana




La Nota introduttiva di Luca Barbarossa

Roberto mi piace perché beve, fuma, pesca, caccia, se ne va in barca a vela e non torna per anni, e "con un cacciavite in mano fa miracoli".
Skipper illuminato, italiano progressista ma lontano dai luoghi comuni sulla Cuba che molti hanno immaginato senza conoscerla, così come tanti Nando Moriconi avevano idealizzato un'America che non esisteva se non a Hollywood.
Storceranno il naso le persone politicamente corrette, imbattendosi in un racconto schietto e diretto: un diario di bordo dove al posto delle "prostitute" ci sono le "mignotte", e gli "uomini di colore", espressione ipocrita e talvolta razzista, diventano candidamente "negri", come loro stessi preferiscono definirsi per distinguersi dai mulatti.
Non la solita Avana, ma il profondo Oriente di Cuba è il teatro di questi episodi hemingwayani che non hanno la pretesa di esprimere giudizi o di fornire indicazioni, questa è materia da turisti, e il nostro è un viaggiatore nel vero senso del termine, avendo vissuto e lavorato per tre anni in quest'isola meravigliosa e contraddittoria.
Il sogno socialista, la Rivoluzione, il sesso, la musica, la danza, il ron, el bloqueo, i burocrati, la miseria, l'orgoglio, la sopravvivenza per tutti, anche se ridotta ai minimi termini, l'assenza più o meno giustificata (mai per me) di libertà, il sorriso di persone che secondo i parametri occidentali avrebbero poco da sorridere, una natura esplosiva, i facili successi con le jineteras, spesso spacciati per conquiste personali, fanno di quest'isola uno dei posti più affascinanti del mondo.
Ho avuto la fortuna di passare un po' di tempo a Cuba, ospite di Roberto nello splendido capanno a Guardalavaca, col suo cane Hush, il suo catamarano e i suoi amici cubani, e leggendo queste pagine ho rivisto luoghi e rivissuto stati d'animo che mi hanno toccato profondamente.
Ma questo è un libro fondamentalmente divertente, pieno di cose che accadono, di azioni più eloquenti delle parole, di personaggi, cubani e non, che lasciano una traccia, un indizio che può farci avvicinare a un'idea meno stereotipata di Cuba. È così che vengono alla luce le infinite sfumature che esistono tra il turismo selvaggio di Varadero e l'idealizzazione, consapevole e no, della Rivoluzione Castrista, tra l'estetica progressista dei poster di Che Guevara e il no es fácil della difficoltà quotidiana di chi confeziona sigari per dodici ore al giorno a venti dollari al mese.
Come sempre non ci sono verità assolute o soluzioni facili e veloci ma di sicuro c'è un altro buon libro da leggere col dubbio di sempre: socialismo o muerte?
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